L’indifferenza dei buoni
3 Giugno 2015 Share

L’indifferenza dei buoni

Qualche tempo fa, un caro amico mi ha chiamata “diversamente credente”. In quel momento, la denominazione mi è piaciuta e mi è parsa totalmente corretta. Oggi, comincio a dubitare, per- ché comincio a non credere più di tanto nell’intelligenza e nella bontà dell’essere umano. Sono troppe le notizie che sento ogni giorno e che parlano dei combattenti dell’Isis, degli scafisti, trafficanti di vite umane come 500 anni fa, delle donne assassinate dai mariti o dagli ex-compagni, degli abitanti di Padova che organizzano una fiaccolata per protestare contro il gesto umanissimo di una donna anziana che ospita 6 immigrati in casa sua…, di una ruspa che, a Roma, distrugge un campo dove vivevano dei rifugiati politici, in regola, che perdono per l’ennesima volta quel poco che ancora possiedono. Mi domando cosa avrà pensato o sentito l’uomo che operava sulla ruspa. Mi domando anche cosa passa per la testa dei conduttori dei talkshow di tutti i canali della TV che invitano ogni giorno il signor Salvini, dandogli una platea dove esprimere le sue incitazioni alla violenza e al razzismo!

Fin qua ho parlato dell’Italia, paese dove vivo in questo momento. Ma le notizie che mi arrivano da Berlino non sono migliori. Parlano di un turista italiano maltrattato in una stazione della metropolitana, di un’amica sposata con un iracheno che si trova in Germania da 40 anni e che mi dice che il razzismo dilagante nella mia città è insopportabile. Mi domando in che mondo stiamo vivendo, e perché milioni di uomini e donne stanno perdendo il sentimento della solidarietà e della empatia e perché non amano più il prossimo come se stessi…

Quando questo numero de la fonte sarà in edicola, nel paese molisano che mi ospita ci sarà un nuovo sindaco e ci sarà un nuovo consiglio comunale. Anche se non posso dare il mio voto, mi sono permessa, qualche settimana fa, di sollevare su facebook un tema che qualcuno può aver considerato una provocazione, ma è un tema che mi sta a cuore. Ho parlato del fatto che nessun comune molisano si era dichiarato disposto ad ospitare una cinquantina di giovani e bambini immigrati non-accompagnati. Ho chiesto se fra i candidati a sindaco del “mio” paese, dove l’infrastruttura esiste, c’era una o uno che poteva immaginarsi di ospitare questi giovani, creando, fra le altre cose, anche qualche posto di lavoro e offrendo ai giovani del paese la possibilità di interagire con eritrei, somali o siriani, conoscere un’altra cultura, altre esperienze e diventare di fatto cittadini del mondo. In poche parole, la mia proposta era quella di creare una casa di accoglienza per questi giovani rifugiati.

Non ho avuto nessuna risposta dai candidati, ma non è questa la cosa che più mi ha deluso. La delusione più grande è stato il fatto che neanche una/uno fra le mie amicizie su facebook ha commentato la mia domanda. Mi sarei aspettata una discussione, mi sarei aspettata degli argomenti pro o contro questa mia proposta, ma ho trovato solo un’indifferenza che mi fa paura. Qualcuno mi aveva detto che fa meno paura la cattiveria dei cattivi che non l’indifferenza dei buoni.

Parlando ancora delle elezioni: per il nuovo sindaco del “mio” paese ho una frase dell’ex-presidente del’Uruguay, Pepe Mujica, che ha detto: “Il potere non cambia le persone, solamente rivela quello che veramente sono”. Da appendere sul muro.

E ancora sui dubbi che ho rispetto agli esseri umani: li ho anche rispetto a me stessa, perché due settimane fa è successo una cosa che non avrei mai creduto mi potesse succedere: ho dato ragione a Silvio Berlusconi. È stato l’unico politico italiano che ha criticato i leader occidentali che non sono andati a Mosca il 9 maggio per partecipare alle festività del 70° anniversario della fine della seconda guerra mondiale. Vergogna! Spero che la “buona scuola” non si farà complice, nel futuro, di questo intento di riscrivere la storia.☺

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