l’ombelico di montelongo
2 Marzo 2011 Share

l’ombelico di montelongo

 

Va sempre a spasso,

scherza ride e fa fracasso.

Se arriva a Campobasso

lo capisci dal gran chiasso.

Allegro, gioviale e col sorriso,

chioma fluida e un bel viso.

Montelongo gli diede i natali

e in farmacia è molto cordiale.

Giunto in quel di S. Martino

si è dedicato ai tarallucci e vino.

Da Totaro il gran cognato

è stato ben bene sistemato.

Fu il partito di Nicolazzi

che sposò tra frizzi e lazzi.

Viva viva la socialdemocrazia

che pur fugge tuttavia.

Lui che è pure professore

mai dimentica il primo amore.

Di necessità fece virtù

quando il PSDI tramontò.

Funiculì funiculà

un po’ di qua e un po’ di là.

Con Veneziale amministrò

e contro la destra si organizzò.

I tempi cambiano e Gigino pure,

meglio Iorio è più sicuro.

Col morronese s’è accasato

e volge le spalle a suo cognato.

Col nipotino di S. Martino

è  rimasto vicino vicino.

Chi sta di qua, chi sta di là…

e oplà… sempre a galla si sta.

Il suo cruccio è un altro Gigino

che alberga a Campomarino.

Il Velardi è testardo e non mollò l’osso

così Terzano finì nel fosso.

Non venne eletto alla Regione

grazie proprio a quel marpione.

Lui a fare il professore

e l’altro Commissario e pure Assessore.

Ingiustizia è fatta urlò Terzano

che al Gran Michele chiese la mano.

Il Presidente con poca fretta

l’ha riportato tra gli eletti.

Dimesso il Velardi da Consigliere

ecco tornare il nostro Alfiere.

Si trova scomodo tra nuovi compari

e litiga meglio di una comare.

Si avviluppa in questo o quel gruppo

a seconda degli sviluppi.

Finalmente la pace nel terzo polo

ma gira e rigira si trova solo.

Eccolo pronto con tanta baldanza

vota tutto in maggioranza.

Potrebbe andar via e chi lo sa

ma oggi tranquillo con Iorio sta.

Parla  il latino di S. Martino

e gradisce mangiar e bere vino.

Da Zia Concetta di tutto fa incetta

e a Rosario fa il dispetto.

Scherza con lui sui tempi bui

giocano a carte la loro sorte.

Beato e sorridente

è un bel tipo, tosto e gaudente.

Col Presidente è tutto plaudente

e non vuol essere più perdente.

Sulla caccia lotta duro

ma lo impallinano di sicuro.

Tra Camillo, Berardo e Pallante,

lo fanno secco in un istante.

Fa  il fesso per non andare alla guerra

e ha i piedi saldi a terra.

Sarà superato e pure antiquato

ma non è mica inguaiato.

Locco locco sotto i baffi

getta la mano e qualcosa acciuffa.

Il Brigante del Matese

 

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