Rinverdire i deserti
29 Marzo 2014 Share

Rinverdire i deserti

“Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto” (Mt 4,1).

Non satana, ma lo Spirito ci conduce nel deserto. Non per isolarci, ma per spingerci a entrare in noi stessi e abbracciare la nostra identità e missione. Non per farci morire, ma perché impariamo a vivere non più per noi stessi. Deserto, spazio che inaugura il tempo di quaresima ma anche quello di Pasqua che inizia proprio con una tomba deserta. Deserto, parola che abbraccia più significati – deserto di polvere, deserto di ghiaccio, deserto della povertà, deserto dell’affetto, deserto dell’oscurità di Dio -, ma che significa una cosa: che i deserti esteriori sono l’effetto di quelli interiori, perché è dal cuore dell’uomo che parte ogni processo di inaridimento e fioritura nel mondo. E il deserto non è uno spazio, ma uno status, una condizione non da subire, ma da trasformare in un apprendistato di libertà. Libero da tutto, ridotto all’essenziale, è nel deserto che l’uomo può ritrovare se stesso e scoprire le infinite risorse del suo spirito e dello Spirito. È nel deserto che, spoglio e privo di falsi bisogni, scopri che nel cielo brillano le stelle. Quando sei lì, prova pure a contarle! Ci riesci? Innumerevoli come le stelle, infatti, sono i germogli di giustizia con cui rinverdire i tanti deserti che finora hai riempito di sterili lamenti e che attendono da te melodie di impegno e di passione. ☺

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