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Monologo

E dunque solo i versi di riflesso
danno parole e voce a questa vena
più d’una lingua che già tutto ha espresso
e invocano una ricompensa oscena.

Fiore de giovinezza

È quanno arriva er conto la tristezza

perché pe quanto ognuno pò èsse pronto

nessuno vò pagà co la bellezza.

Ar tramonto

Perché ciò che “valgo” già l’avrò speso
e vivrò solo de quello ch’è stato.

Cominciò a raccontare di un giovane ragazzo, un po’ duro di orecchie, ma capace di scrivere della musica meravigliosa. Lo guardò con i suoi occhi profondi e poi gli disse: “Per te costruirò un pianoforte con la coda, lo dovrai portare per il mondo suonando la musica che scrivi”. Il ragazzo se ne andò e ben presto tutti conobbero la sua musica e come un canto delle sirene stregò la gente che andava per il mondo.
Aggiunse che sognava di costruire lo strumento più bello.

L’attesa

Il tempo passa e avanza.
Così nell’oblio della nostalgia
sento il pianto e assaporo l’agonia.