Termoli: la bella addormentata
4 Febbraio 2021
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Termoli: la bella addormentata

Il dibattito sulla sanità in Molise, sviluppatosi intorno alle problematiche legate al Covid ed approdato oggi – grazie anche al contributo di questo mensile – al tema delle Case della Salute ed alla medicina territoriale, registra attualmente una grande assente istituzionale: la città di Termoli.

In realtà, la questione sanitaria da diversi anni è stata sempre molto sentita dai cittadini e dalle associazioni termolesi, tanto è vero che nelle settimane immediatamente precedenti la pandemia era nato addirittura un movimento che chiedeva l’annessione delle città del litorale molisano alla vicina regione Abruzzo, come forma di provocazione contro le politiche regionali, colpevoli di aver relegato l’ospedale San Timoteo e la stessa città frentana ad un ruolo marginale e fortemente penalizzato rispetto al resto della Regione.

In queste occasioni, la passata e la presente amministrazione comunale sono state parte integrante del dibattito sul territorio, pur non assumendo mai posizioni che dessero l’impressione di porsi in aperto contrasto con l’amministrazione regionale in carica quando i rispettivi esponenti provenivano dal medesimo schieramento o apparentamento politico.

Oggi siamo purtroppo, ancora di più, testimoni di un silenzio imbarazzante, che coinvolge non solo la maggioranza ma anche parte dell’opposizione cittadina, che pure in passato con una diversa amministrazione aveva alzato la voce per circostanze anche meno segnanti.

I problemi che sta vivendo la città di Termoli sono sotto gli occhi di tutti. A marzo, nei primi giorni dell’emergenza sanitaria, abbiamo avuto l’ospedale chiuso per tre settimane perché contaminato dal covid . Fin dal principio è stato evidente che quella di separare i percorsi covid da quelli non covid era un’esigenza primaria ed irrinunciabile, anche e soprattutto per tutelare i cittadini che necessitano di cure ospedaliere per le normali patologie.

Il ruolo che la città di Termoli ha avuto in occasione del dibattito sul Vietri di Larino-centro covid, sviluppatosi la scorsa estate è stato purtroppo ambiguo e poco pregnante: se da un lato si è voluto assecondare la richiesta della Diocesi di stimolare il dibattito sul territorio, dall’altro il contributo fattivo dell’amministrazione di Via Sannitica è stato poco significativo e mai in una posizione di critica o contrasto con l’amministrazione regionale, che si è opposta alla volontà dei sindaci e dell’intero consiglio regionale, nonostante gli uni e gli altri avessero espresso un chiaro indirizzo politico sulla necessità di realizzare l’ospedale covid a Larino.

Anzi, tanto più il governatore Toma si trincerava nelle sue posizioni di netto rifiuto di qualsiasi dialogo, tanto più il silenzio di Via Sannitica si faceva più intenso trasformandosi in un sonno profondo al quale assistiamo impotenti ancora oggi.

Quando si sveglierà la Bella Addormentata? Non ha proferito una parola di fronte allo scempio che sta accadendo al Cardarelli, che di fatto ha trasformato il San Timoteo in un ospedale covid senza averne le caratteristiche, ha messo la testa sotto la sabbia di fronte alle denunce dei cittadini e dei familiari dei morti a causa della pandemia.

Dorme senza accorgersi delle responsabilità, non solo di natura politica, che potranno emergere di fronte a coloro che sono entrati in ospedale con un tampone negativo, per poi rimanerci o  addirittura morirci, dopo aver contratto il covid in corsia. Ancora, la Bella Addormentata è rimasta in sonno di fronte alla mancanza delle ambulanze per il 118, impegnate nei trasporti dei pazienti covid al Cardarelli, né è mai stata accanto ai medici dell’Ospedale San Timoteo che hanno alzato le testa per testimoniare le ambiguità e le carenze nella gestione della pandemia.

La Bella Addormentata tace ancora oggi, di fronte alla prospettiva che i pazienti covid siano collocati in moduli esterni all’ ospedale adibiti a terapia intensiva e subintensiva, tace di fronte alle file chilometriche che si registrano presso i cup degli ospedali e del  poliambulatorio, dove decine di anziani in questi ultimi giorni sono costretti a sorbirsi file di due-tre ore al freddo perché il sistema di prenotazione non funziona.

Possibile che per l’ amministrazione di Termoli non esistano criticità? Allora, se anche così fosse, perché non è accanto ai cittadini per tranquillizzarli e spiegare che quanto sta accadendo è giusto? L’ amministrazione è a conoscenza di quale sia l’ andamento dei vaccini tra gli operatori sanitari termolesi, soprattutto nei reparti più delicati?

Qual è la posizione del Comune di Termoli sulla necessità di intervenire sulla medicina territoriale, per gestire l’emergenza e per indicare una via per l’immediato futuro della città, tenuto conto che quella di Termoli è una delle tredici Case della Salute previste dal piano aziendale Asrem?

Arroccata nella sua torre, in compagnia dei suoi affetti più cari, la Bella Addormentata prosegue il suo sonno, mentre la Storia prosegue. Non ha ambizione d’esserne protagonista, né di disegnare un futuro differente.☺

 

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