violenze subite
19 Aprile 2010 Share

violenze subite

 

Il 25 Novembre, giorno dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne a Firenze, e in altre città d’Italia, sono stati indetti cortei, comizi e Sit-in. Perché? Che potere può avere una manifestazione su fatti che avvengono nel chiuso delle case, dietro le porte di appartamenti irraggiungibili? Eppure le persone sono venute, tanti gli Slogan, gli inni, gli striscioni. Uno di cotone bianco, pieno di buchi, nel quale hanno infilato le teste insegnanti, parlamentari, donne comuni, scrittrici, operaie, pensionati. Megafono alla mano, bandiere, e ci siamo incamminate per la città. La partenza era in Piazza Beccaria, proprio lui, quello “Dei delitti e delle pene” il nonno di Manzoni per chi non lo ricordasse. Poi in piazza della repubblica e infine nella Piazza dei Ciompi, (quelli della rivoluzione popolare del 1375) sotto la loggia del Pesce. Non eravamo molte, non eravamo neanche particolarmente accanite. Una passeggiata per le vie, con la gente affacciata alle finestre che guardava scettica e quasi compassionevole. A un certo punto un Cane Pastore, dal secondo piano, ha preso a abbaiare talmente forte che tutti abbiamo levato gli occhi al cielo. Che avesse qualcosa da dire anche lui sulla violenza?

Alla fine ci siamo ritrovate tutte in un caffè vicino a Piazza S. Ambrogio. Una Onorevole e una decina di aspiranti. Cosa fare se non progettare la gara per le prossime elezioni che siamo tutti certi verranno tra quattro anni e che chiaramente rivinceremo noi! A me hanno dato il Ministero dell’Agricoltura… sì in fondo forse le braccia a lei devo rendergliele. Le Lesbiche presenti si sono scannate per quello della Finanza. Scolato tutto lo spumante, l’Onorevole Marisa Nicchi ha cacciato il borsellino e ci ha pagato tutto. Guarda a volte che effetto fa il Parlamento, anche noi che siamo famosi per l’avarizia si diventa capaci di mettere le mani in tasca. Con i telefonini si sono messi in contatto con le altre manifestazioni, sereni di aver fatto tutto il possibile. La serata è finita a Teatro, SMS di Rifredi, dove Carlina Torta attrice milanese, ha messo in scena un testo lento e complesso dal titolo Amaramore. Io come sempre ho fumato il mio ciccone, due pacchetti. Chissenefrega, l’importante è che il gobbo sia sempre lì, questo pare rassicurarli tutti molto, e anche il fatto che la vecchia Rita, che come si sa s’accascia, continui gonfia e scheletrica ad aggirarsi per le aule di Montecitorio simile per forma e per destino alla vecchia comare secca, come la chiamano i romani.

A volte mi viene da pensare che la violenza peggiore ce la facciamo da soli, ma solo a volte. In compenso abbiamo scoperto che per le popolazioni di colore riuscire a vergognarsi è piuttosto difficile, che i cinesi sono incredibili e che contro la violenza si incazza solo chi non è mai stato violentato. Quelli a cui è toccato a volte riescono ad arrivare al tribunale, altre dallo psicologo, molti né lì, né là e così lasciano a noi la voce, ma non la rabbia, quella costa piuttosto cara. Una mia amica, molto stretta, che ha subito a dieci anni, uno stupro in piena regola da parte del matto del suo paese, per esempio non è venuto, mandando me a difendere un diritto che nessuno mi ha mai negato.  Fosse questa la politica? ☺

 

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