messaggi positivi
18 Aprile 2010 Share

messaggi positivi

 

Se questo nostro giornale, come credo, è una fonte di speranza in un mondo inquinato che vogliamo tentare di risanare, occorre ricercare e comunicarci messaggi positivi. Che può fare ciascuno di noi, qui ed ora, per il Molise e per il resto dell’umanità e del pianeta?

Le risposte della nonviolenza sono molteplici e differenziate per difficoltà ed impegno a seconda della gravità dei conflitti e del grado di preparazione e di forza partecipativa del gruppo, comunità, popolazione. Gli esperti ne hanno contate e classificate 198. Non vi spaventate: dirò solo alcune di quelle praticabili subito nella nostra realtà regionale, e che del resto in parte già pratichiamo.

Un esercizio facile per tutti è fare pressione sui deputati e senatori che conosciamo per far cambiare politica estera e militare ai governi di centro sinistra e (perché no, non si sa mai) di centro destra: scrivere e-mail, o anche lettere tradizionali, o interloquire a voce se li incontriamo, protestando, garbatamente ma decisamente, e spiegando le mille ragioni valide per non continuare ad assecondare un Bush che, non io, ma autorevoli esponenti politici non italiani definiscono un nuovo Hitler. Non abbiate timore di non essere all’altezza, i fatti sono sotto gli occhi di tutti: le contraddizioni sono le loro, non le nostre. Invitiamoli a riferire a Prodi, Parisi, D’Alema e ai tanti favorevoli alla guerra, che una larga base di elettori a ragione reclama una politica di effettiva sicurezza, che si realizza senza armi; una politica di pace e di vera difesa dal presunto terrorismo non si fa aumentando le spese militari e fabbricando nuove armi, come sta facendo Prodi.

Io l’ho già provato più volte, come altri miei corrispondenti di internet, e almeno in un caso hanno risposto, in modo deludente ma comunque segno che lo staff di Prodi sta attento a quello che scriviamo. Se gli scriviamo in migliaia, perché non sperare che qualcosa cambi, se non altro per la loro paura di perdere le prossime elezioni.

E’ anche necessaria e possibile una controinformazione degli elettori molisani, soprattutto quelli che leggono poco ma forse ci ascoltano a voce. Diffondendo la fonte, è ovvio, e le poche altre fonti di informazione indipendenti presenti nella nostra regione. Partecipando ai dibattiti estivi.

Si può iniziare un boicottaggio spontaneo, ma che può diventare sistematico e organizzato, dei prodotti, delle televisioni, dei clienti degli oppressori locali, nazionali e internazionali, dei loro complici grandi e piccoli Non compriamo prodotti americani. Smettiamo di comprare l’acqua minerale delle multinazionali, beviamo quella di S. Rubinetto. Basta con le tv di Piergior e con il Milan di Berlusconi, con i giornali locali amici di Iorio e dei suoi amici, con i prodotti pubblicizzati su quei mass media. Organizziamo gruppi di acquisto (più famiglie che si mettono d’accordo per acquistare insieme) di prodotti locali, biologici, equosolidali.

Tra le emergenze della nostra regione vi sono quella dell’acqua e quella dei rifiuti, con i progetti sempre incombenti di inceneritori o termovalorizzatori che inevitabilmente potrebbero ricevere i rifiuti campani. Sono emergenze collegate sempre al consumismo, e dunque al supermercato degli oppressori del punto precedente. Proviamo allora a cambiare gradualmente (ma anche un po’ in fretta) gli stili di vita, a produrre meno rifiuti, a separarli e a riusare e riciclare tutto quello che è possibile. Se il nostro comune non collabora rivolgiamoci al sindaco e chiediamo fermamente una svolta decisa verso la differenziata spinta e la raccolta porta a porta per poter poi applicare la tariffa personalizzata: chi più ricicla paga meno, chi non differenzia paga di più. Diciamo alle amministrazioni che siamo stanchi di pagare la tassa per un servizio inefficiente e inquinante. In seguito, se continua così, potremmo inventarci lotte più dure, come il trattenere le tasse per i rifiuti al fine di utilizzare i fondi in modo più corretto. In questo modo saremo più coerenti in un’eventuale futura contestazione di inutili megaimpianti.

Proviamo ad addestrarci a forme di lotta nonviolenta locali. Ho in mente per i prossimi mesi e per il prossimo anno sociale di organizzare veri e propri training nel Molise, con esperti nonviolenti e formatori di volontari per il servizio civile, e la conoscenza dell’attività dei Corpi Civili di Pace. Inoltre si possono pensare progetti di servizio civile volontario finalizzati all’eliminazione delle violenze locali, nazionali e internazionali e al risanamento del territorio molisano, con le nostre associazioni private o proponendo tali progetti ai nostri enti locali.

Infine non è mai troppo lo studio di queste tematiche, con il materiale che ho già disponibile e che potete richiedermi: filmati, libri, opuscoli, riviste su nonviolenza, guerre e temi simili. Incontriamoci e discutiamo, anche in piccoli gruppi.

Buona estate a tutti.  ☺

 

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