Il Molise è un’isola felice? Gli indicatori da analizzare per rispondere alla domanda sono diversi e complessi, tuttavia, con grande prudenza, proviamo a guardare alla salute del mondo della giustizia per capire se la nostra regione è messa meglio delle altre e soprattutto per capire se i nostri corregionali sono più rispettosi delle regole.
Alcuni giorni fa, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, il Presidente della Corte d’Appello ha fornito ai molisani, ringraziandoli, un’ampia e dettagliata relazione sul funzionamento della Giustizia nel Distretto. Il dr. Bosco, senza prescindere dal contesto socio economico, interessato da una crisi generalizzata che ha prodotto ricadute negative anche sul territorio regionale, oltre a indicare una serie di criticità che affliggono da anni questo mondo – mancanza di giudici, carenza di personale amministrativo e di strutture, esiguità delle risorse economiche che rallentano l’attività giurisdizionale -, ha snocciolato una serie di dati che ci hanno consentito di capire quanto la nostra sia un’isola felice anche senza avere dati comparativi per ciò che accade altrove.
Per quanto riguarda i procedimenti penali, i quali si svolgono in tempi ragionevoli, c’è da segnalare che rispetto agli anni precedenti vi è una lieve diminuzione dei reati più gravi quali omicidi, rapine, estorsione ed usura. Il numero dei denunciati per furto, 444, è vicino a quello dei denunciati per abuso di potere, 373; gli abusi sessuali invece sono raddoppiati, il fenomeno è presente soprattutto in ambito familiare ed è localizzato in piccoli paesi, favorito da situazioni di accentuato isolamento e degrado. L’alto Magistrato ha precisato che per quanto riguarda i reati contro la Pubblica Amministrazione, per la maggior parte gli stessi vengono commessi nel mondo della sanità, dove il costante aumento della spesa sanitaria ha indotto il Governo nazionale a nominare un Commissario per la gestione e il risanamento. In compenso, si è ridotto il numero delle concussioni, solamente 9 nel 2009 e delle corruzioni, 5 denunciati.
Alla luce di queste notizie noi ci siamo posti delle domande, nella speranza che, anche coloro che sono andati a sedere in prima fila nell’aula magna del Mario Pagano, oltre a fare la passerella, abbiano sottoposto il loro cervello a qualche utile riflessione. La domanda che sorge spontanea e che sottoponiamo ai nostri lettori è la seguente:come mai in un territorio dove il numero dei ladri di galline è quasi uguale al numero dei servitori dello stato che commettono abusi di potere, i reati di corruzione e concussione diminuiscono? Dietro il reato di abuso, commesso da un pubblico ufficiale, quasi sempre si nasconde dell’altro, sempre difficile da dimostrare, ed è per questo che facciamo fatica a credere che su 373 abusatori solo 14 sono quelli corrotti o concussi. Tutto questo spiega forse perché le Procure molisane spendono meno delle altre per le intercettazioni telefoniche con le quali in molti casi l’abuso d’ufficio è solo la pinna dello squalo che nuota nel profondo mare dell’illegalità. Il dato che più ci inquieta è quello relativo agli abusi sessuali che ci dà l’esatta misura di quanto il Molise non sia un’isola felice. Quello sugli abusi sessuali non è solo un indicatore giudiziario perché questo reato dà l’esatta rappresentazione di un luogo gretto, incolto e sottosviluppato. Senza volerci avventurare in una spericolata analisi sociologica, questi fatti ci inducono a pensare che noi molisani abbiamo perso le buone abitudini dei paesani ed abbiamo acquisito tutti i difetti della città.☺
Il Molise è un’isola felice? Gli indicatori da analizzare per rispondere alla domanda sono diversi e complessi, tuttavia, con grande prudenza, proviamo a guardare alla salute del mondo della giustizia per capire se la nostra regione è messa meglio delle altre e soprattutto per capire se i nostri corregionali sono più rispettosi delle regole.
Alcuni giorni fa, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, il Presidente della Corte d’Appello ha fornito ai molisani, ringraziandoli, un’ampia e dettagliata relazione sul funzionamento della Giustizia nel Distretto. Il dr. Bosco, senza prescindere dal contesto socio economico, interessato da una crisi generalizzata che ha prodotto ricadute negative anche sul territorio regionale, oltre a indicare una serie di criticità che affliggono da anni questo mondo – mancanza di giudici, carenza di personale amministrativo e di strutture, esiguità delle risorse economiche che rallentano l’attività giurisdizionale -, ha snocciolato una serie di dati che ci hanno consentito di capire quanto la nostra sia un’isola felice anche senza avere dati comparativi per ciò che accade altrove.
Per quanto riguarda i procedimenti penali, i quali si svolgono in tempi ragionevoli, c’è da segnalare che rispetto agli anni precedenti vi è una lieve diminuzione dei reati più gravi quali omicidi, rapine, estorsione ed usura. Il numero dei denunciati per furto, 444, è vicino a quello dei denunciati per abuso di potere, 373; gli abusi sessuali invece sono raddoppiati, il fenomeno è presente soprattutto in ambito familiare ed è localizzato in piccoli paesi, favorito da situazioni di accentuato isolamento e degrado. L’alto Magistrato ha precisato che per quanto riguarda i reati contro la Pubblica Amministrazione, per la maggior parte gli stessi vengono commessi nel mondo della sanità, dove il costante aumento della spesa sanitaria ha indotto il Governo nazionale a nominare un Commissario per la gestione e il risanamento. In compenso, si è ridotto il numero delle concussioni, solamente 9 nel 2009 e delle corruzioni, 5 denunciati.
Alla luce di queste notizie noi ci siamo posti delle domande, nella speranza che, anche coloro che sono andati a sedere in prima fila nell’aula magna del Mario Pagano, oltre a fare la passerella, abbiano sottoposto il loro cervello a qualche utile riflessione. La domanda che sorge spontanea e che sottoponiamo ai nostri lettori è la seguente:come mai in un territorio dove il numero dei ladri di galline è quasi uguale al numero dei servitori dello stato che commettono abusi di potere, i reati di corruzione e concussione diminuiscono? Dietro il reato di abuso, commesso da un pubblico ufficiale, quasi sempre si nasconde dell’altro, sempre difficile da dimostrare, ed è per questo che facciamo fatica a credere che su 373 abusatori solo 14 sono quelli corrotti o concussi. Tutto questo spiega forse perché le Procure molisane spendono meno delle altre per le intercettazioni telefoniche con le quali in molti casi l’abuso d’ufficio è solo la pinna dello squalo che nuota nel profondo mare dell’illegalità. Il dato che più ci inquieta è quello relativo agli abusi sessuali che ci dà l’esatta misura di quanto il Molise non sia un’isola felice. Quello sugli abusi sessuali non è solo un indicatore giudiziario perché questo reato dà l’esatta rappresentazione di un luogo gretto, incolto e sottosviluppato. Senza volerci avventurare in una spericolata analisi sociologica, questi fatti ci inducono a pensare che noi molisani abbiamo perso le buone abitudini dei paesani ed abbiamo acquisito tutti i difetti della città.☺
Il Molise è un’isola felice? Gli indicatori da analizzare per rispondere alla domanda sono diversi e complessi, tuttavia, con grande prudenza, proviamo a guardare alla salute del mondo della giustizia per capire se la nostra regione è messa meglio delle altre e soprattutto per capire se i nostri corregionali sono più rispettosi delle regole.
Alcuni giorni fa, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, il Presidente della Corte d’Appello ha fornito ai molisani, ringraziandoli, un’ampia e dettagliata relazione sul funzionamento della Giustizia nel Distretto. Il dr. Bosco, senza prescindere dal contesto socio economico, interessato da una crisi generalizzata che ha prodotto ricadute negative anche sul territorio regionale, oltre a indicare una serie di criticità che affliggono da anni questo mondo – mancanza di giudici, carenza di personale amministrativo e di strutture, esiguità delle risorse economiche che rallentano l’attività giurisdizionale -, ha snocciolato una serie di dati che ci hanno consentito di capire quanto la nostra sia un’isola felice anche senza avere dati comparativi per ciò che accade altrove.
Per quanto riguarda i procedimenti penali, i quali si svolgono in tempi ragionevoli, c’è da segnalare che rispetto agli anni precedenti vi è una lieve diminuzione dei reati più gravi quali omicidi, rapine, estorsione ed usura. Il numero dei denunciati per furto, 444, è vicino a quello dei denunciati per abuso di potere, 373; gli abusi sessuali invece sono raddoppiati, il fenomeno è presente soprattutto in ambito familiare ed è localizzato in piccoli paesi, favorito da situazioni di accentuato isolamento e degrado. L’alto Magistrato ha precisato che per quanto riguarda i reati contro la Pubblica Amministrazione, per la maggior parte gli stessi vengono commessi nel mondo della sanità, dove il costante aumento della spesa sanitaria ha indotto il Governo nazionale a nominare un Commissario per la gestione e il risanamento. In compenso, si è ridotto il numero delle concussioni, solamente 9 nel 2009 e delle corruzioni, 5 denunciati.
Alla luce di queste notizie noi ci siamo posti delle domande, nella speranza che, anche coloro che sono andati a sedere in prima fila nell’aula magna del Mario Pagano, oltre a fare la passerella, abbiano sottoposto il loro cervello a qualche utile riflessione. La domanda che sorge spontanea e che sottoponiamo ai nostri lettori è la seguente:come mai in un territorio dove il numero dei ladri di galline è quasi uguale al numero dei servitori dello stato che commettono abusi di potere, i reati di corruzione e concussione diminuiscono? Dietro il reato di abuso, commesso da un pubblico ufficiale, quasi sempre si nasconde dell’altro, sempre difficile da dimostrare, ed è per questo che facciamo fatica a credere che su 373 abusatori solo 14 sono quelli corrotti o concussi. Tutto questo spiega forse perché le Procure molisane spendono meno delle altre per le intercettazioni telefoniche con le quali in molti casi l’abuso d’ufficio è solo la pinna dello squalo che nuota nel profondo mare dell’illegalità. Il dato che più ci inquieta è quello relativo agli abusi sessuali che ci dà l’esatta misura di quanto il Molise non sia un’isola felice. Quello sugli abusi sessuali non è solo un indicatore giudiziario perché questo reato dà l’esatta rappresentazione di un luogo gretto, incolto e sottosviluppato. Senza volerci avventurare in una spericolata analisi sociologica, questi fatti ci inducono a pensare che noi molisani abbiamo perso le buone abitudini dei paesani ed abbiamo acquisito tutti i difetti della città.☺
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