“Perché la memoria del male
non riesce a cambiare l’Umanità?
A che serve la memoria? (Primo Levi)
Ogni passo un brivido
odore di stoffa umida.
Neanche oggi.
Catene, elmetti, ancora passi
vocali aspirate strofinate, goffe risa.
Neanche oggi.
Tre settimane ma nulla
ogni passo la fine annunciata.
Quando finirà l’attesa monca
sfinimento d’attimi secolari.
Fuori schioccano chiavi d’altre porte.
Neanche oggi.
Potessi avere un modo per finirla
questa ombra lunga nella cella.
Eppure ancora niente – memento mori –
neanche oggi tonache e Bibbia e tamburi.
Nel gelo d’ogni forma di gelo
la fiammella muore e poi rinasce
ogni giorno nel sudore ristagnato.
Neanche oggi vengono a strapparmi la carne.
Croci sul muro dei passaggi senz’anima
fitto di graffiti e presenze morte
ancora un’ultima striscia di sabbia, di lapis.
Ecco, questa volta – macigni – neri
grossi questi passi rapaci, inghiottono.
Estremo rosario misto a bestemmie
neanche oggi giorno buono per risorgere.
La chiave apre senza pietà, l’ora nona
dei fiori che sanguinano, degli sputi, dei vermi.
Fuori fiocca zolfo, azzurro al prolasso,
neve mista al ronfo di scarponi chiodati,
gracchiano galli come rospi, anche corvi.
Camminate sul mio corpo, il mio nome è Libero,
neanche oggi né mai m’alzeranno morto.
