cittadini tutelati? di Cristina Muccilli | La Fonte TV
28 milioni di euro per le imprese, nuovo Piano Regionale per la sanità, proposta di legge per una Agenzia Regionale per la gestione dei fondi e del personale del terremoto: queste le novità in Molise. E queste le domande che ne scaturiscono:
– dove si preleveranno i soldi per le imprese e come verranno distribuiti;
– a chi andrà la quota erogata a fondo perduto;
– quali dei giovani che ne saranno in parte beneficiari saranno scelti e con quali modalità;
– basta o serve l’erogazione di qualche discrezionale sovvenzione ad eliminare o ridurre i danni di una mancata programmazione in materia di sviluppo economico e lavoro;
– chi ha provocato il crollo del sistema sanitario ne potrà mai sollevare le sorti (domanda retorica);
– perché mai la sanità pubblica deve soccombere davanti a quella privata (domanda retorica)?
Qui apro un piccolo sottogruppo di domande del tutto irrilevanti:
– chi ha determinato l’eccesso “dell’offerta sanitaria” (e perché) e non ne ha curato la razionalizzazione,
– se non esiste alcuna indagine epidemiologica (nonostante le pressanti richieste della cittadinanza reiterate in tutti questi anni) in base a quali dati ci si muove per il riordino della sanità, in base a quali criteri di scelte specifiche,
– l’agognata distribuzione sul territorio dei presidi sanitari in sostituzione dei vari ospedali sarà mai affrontata avendo come unica priorità la salute del cittadino e ci sarà mai qualcuno (tra “i signori del disastro sanità”) in grado di attuare, pianificare e conchiudere un così ampio rinnovamento del sistema?
Ultima delle osservazioni irrilevanti è: se il Molise è solo terra di anziani chiediamoci innanzitutto per quale motivo lo sia; e poi, qualunque sia la composizione della popolazione, è assurdo pensare di convertire l’offerta sanitaria in offerta assistenziale geriatrica poiché, come si sa, anche gli anziani sono soggetti ad uno svariato numero di patologie.
Continuo con le domande primarie:
– cosa mai dovrebbe gestire questa improbabile Agenzia Regionale per il terremoto se non ci sono più fondi?
– per avere una risposta plausibile bisognerebbe seguire la sottotraccia della struttura dei tecnici che ha lavorato (!) alla ricostruzione e che ora si trova senza più impiego?
Decisamente riflettere è dannoso per la nostra salute, crea confusione nelle nostre piccole menti, stordisce. Siamo fortunati ad avere chi, così egregiamente, lo fa per noi. Fortunati e oculati poiché abbiamo eletto, e ora ne abbiamo riprova certificata, chi sa come amministrare bene il nostro territorio provvedendo alla dismissione di inutili strutture sanitarie pubbliche, al mantenimento di moduli tecnici per una ricostruzione che non c’è e alla distribuzione trasparente ed efficace delle risorse pubbliche.
Possiamo quindi continuare nel nostro placido e profondo sonno di cittadini tutelati. ☺
cristina.muccilli@gmail.com
28 milioni di euro per le imprese, nuovo Piano Regionale per la sanità, proposta di legge per una Agenzia Regionale per la gestione dei fondi e del personale del terremoto: queste le novità in Molise. E queste le domande che ne scaturiscono:
– dove si preleveranno i soldi per le imprese e come verranno distribuiti;
– a chi andrà la quota erogata a fondo perduto;
– quali dei giovani che ne saranno in parte beneficiari saranno scelti e con quali modalità;
– basta o serve l’erogazione di qualche discrezionale sovvenzione ad eliminare o ridurre i danni di una mancata programmazione in materia di sviluppo economico e lavoro;
– chi ha provocato il crollo del sistema sanitario ne potrà mai sollevare le sorti (domanda retorica);
– perché mai la sanità pubblica deve soccombere davanti a quella privata (domanda retorica)?
Qui apro un piccolo sottogruppo di domande del tutto irrilevanti:
– chi ha determinato l’eccesso “dell’offerta sanitaria” (e perché) e non ne ha curato la razionalizzazione,
– se non esiste alcuna indagine epidemiologica (nonostante le pressanti richieste della cittadinanza reiterate in tutti questi anni) in base a quali dati ci si muove per il riordino della sanità, in base a quali criteri di scelte specifiche,
– l’agognata distribuzione sul territorio dei presidi sanitari in sostituzione dei vari ospedali sarà mai affrontata avendo come unica priorità la salute del cittadino e ci sarà mai qualcuno (tra “i signori del disastro sanità”) in grado di attuare, pianificare e conchiudere un così ampio rinnovamento del sistema?
Ultima delle osservazioni irrilevanti è: se il Molise è solo terra di anziani chiediamoci innanzitutto per quale motivo lo sia; e poi, qualunque sia la composizione della popolazione, è assurdo pensare di convertire l’offerta sanitaria in offerta assistenziale geriatrica poiché, come si sa, anche gli anziani sono soggetti ad uno svariato numero di patologie.
Continuo con le domande primarie:
– cosa mai dovrebbe gestire questa improbabile Agenzia Regionale per il terremoto se non ci sono più fondi?
– per avere una risposta plausibile bisognerebbe seguire la sottotraccia della struttura dei tecnici che ha lavorato (!) alla ricostruzione e che ora si trova senza più impiego?
Decisamente riflettere è dannoso per la nostra salute, crea confusione nelle nostre piccole menti, stordisce. Siamo fortunati ad avere chi, così egregiamente, lo fa per noi. Fortunati e oculati poiché abbiamo eletto, e ora ne abbiamo riprova certificata, chi sa come amministrare bene il nostro territorio provvedendo alla dismissione di inutili strutture sanitarie pubbliche, al mantenimento di moduli tecnici per una ricostruzione che non c’è e alla distribuzione trasparente ed efficace delle risorse pubbliche.
Possiamo quindi continuare nel nostro placido e profondo sonno di cittadini tutelati. ☺
28 milioni di euro per le imprese, nuovo Piano Regionale per la sanità, proposta di legge per una Agenzia Regionale per la gestione dei fondi e del personale del terremoto: queste le novità in Molise. E queste le domande che ne scaturiscono:
– dove si preleveranno i soldi per le imprese e come verranno distribuiti;
– a chi andrà la quota erogata a fondo perduto;
– quali dei giovani che ne saranno in parte beneficiari saranno scelti e con quali modalità;
– basta o serve l’erogazione di qualche discrezionale sovvenzione ad eliminare o ridurre i danni di una mancata programmazione in materia di sviluppo economico e lavoro;
– chi ha provocato il crollo del sistema sanitario ne potrà mai sollevare le sorti (domanda retorica);
– perché mai la sanità pubblica deve soccombere davanti a quella privata (domanda retorica)?
Qui apro un piccolo sottogruppo di domande del tutto irrilevanti:
– chi ha determinato l’eccesso “dell’offerta sanitaria” (e perché) e non ne ha curato la razionalizzazione,
– se non esiste alcuna indagine epidemiologica (nonostante le pressanti richieste della cittadinanza reiterate in tutti questi anni) in base a quali dati ci si muove per il riordino della sanità, in base a quali criteri di scelte specifiche,
– l’agognata distribuzione sul territorio dei presidi sanitari in sostituzione dei vari ospedali sarà mai affrontata avendo come unica priorità la salute del cittadino e ci sarà mai qualcuno (tra “i signori del disastro sanità”) in grado di attuare, pianificare e conchiudere un così ampio rinnovamento del sistema?
Ultima delle osservazioni irrilevanti è: se il Molise è solo terra di anziani chiediamoci innanzitutto per quale motivo lo sia; e poi, qualunque sia la composizione della popolazione, è assurdo pensare di convertire l’offerta sanitaria in offerta assistenziale geriatrica poiché, come si sa, anche gli anziani sono soggetti ad uno svariato numero di patologie.
Continuo con le domande primarie:
– cosa mai dovrebbe gestire questa improbabile Agenzia Regionale per il terremoto se non ci sono più fondi?
– per avere una risposta plausibile bisognerebbe seguire la sottotraccia della struttura dei tecnici che ha lavorato (!) alla ricostruzione e che ora si trova senza più impiego?
Decisamente riflettere è dannoso per la nostra salute, crea confusione nelle nostre piccole menti, stordisce. Siamo fortunati ad avere chi, così egregiamente, lo fa per noi. Fortunati e oculati poiché abbiamo eletto, e ora ne abbiamo riprova certificata, chi sa come amministrare bene il nostro territorio provvedendo alla dismissione di inutili strutture sanitarie pubbliche, al mantenimento di moduli tecnici per una ricostruzione che non c’è e alla distribuzione trasparente ed efficace delle risorse pubbliche.
Possiamo quindi continuare nel nostro placido e profondo sonno di cittadini tutelati. ☺
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