Pregiudizi da osteggiare
13 Maggio 2025
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Pregiudizi da osteggiare

Due foto recenti. La prima. Kristi Noem ha scelto lo sfondo con cura: una delle maxi-celle dove decine di detenuti restano ammassati 24 ore al giorno. Alle spalle, dietro le sbarre, spunta un gruppo dei 238 venezuelani deportati in Salvador il 16 marzo. Con un berretto calato sul volto e al polso un orologio di lusso in bella vista, la ministra alla Sicurezza Usa si è piazzata davanti alle sbarre per registrare il proprio video-messaggio: “Se venite nel nostro Paese illegalmente, questa è una delle conseguenze che potrebbe accadervi”.
La seconda. L’immagine è sfocata e le manette si vedono appena, ma tanto basta per provocare un nuovo caso sui centri in Albania. Da lontano si vede una persona scendere dalla nave Libra, accompagnata da alcuni agenti per salire a bordo di una camionetta della Guardia di Finanza. La persona ha delle fascette ai polsi, che fungono da manette. Viene seguita a vista da altre tre persone in borghese. Si tratta di uno dei 40 profughi spediti in Albania dal governo italiano. Il vicepremier sarcastico: dovevamo trasferirli con l’uovo pasquale?
Sono sufficienti.
I migranti, quelli nelle foto, di qualunque parte del mondo si parli, ci portano le malattie, ci invadono e li trattiamo pure meglio degli italiani. Quante volte sentiamo riecheggiare questi ed altri slogan nei nostri uffici, nelle piazze, nelle case di amici e familiari, su alcuni giornali? E quante volte noi insegnanti li vediamo stampati sui visi smarriti dei nostri alunni che ne sentono parlare a tavola?
Mi torna in mente, e lo trovo istintivamente ancora attualissimo, il “decalogo” che Medici Senza Frontiere preparò e fece circolare diversi anni fa nell’ambito della campagna #Milionidipassi: dieci “antislogan” che smentiscono altrettante leggende sui migranti. Un ottimo punto di partenza da utilizzare attraverso le proposte didattiche più varie, per una o più lezioni di approfondimento e di sana informazione sul tema. Vediamoli velocemente da vicino uno per uno.
1) Ci portano le malattie: Falso. Nel corso di tutta la sua attività sanitaria in Italia, Msf non ha registrato un solo caso in cui la presenza di un immigrato sul territorio sia stata causa di un’emergenza di salute pubblica.
2) Li trattiamo meglio degli italiani. I famosi 35 euro al giorno dati ai migranti sono una colossale bufala frutto di una colpevole disinformazione. Essi vanno in realtà agli enti che gestiscono l’accoglienza, mentre all’ immigrato vengono corrisposti solo 2,5 euro. Inoltre il sistema di accoglienza italiano è largamente insufficiente se si pensa che più del 70% dei richiedenti asilo sono in strutture straordinarie mentre 10.000 vivono in siti di fortuna.
3) Aiutiamoli a casa loro. È un’ipocrisia. Un modo per non dire “non li vogliamo”. È chiaro che obiettivo della comunità internazionale dev’essere l’ eliminazione della fame e delle guerre nei paesi fragili, ma le azioni per ora sono del tutto insufficienti e non bastano a fermare violenze e povertà, che fanno scappare tanti migranti dalle loro terre devastate.
4) Hanno pure lo smartphone! E vi immaginate di non averlo quando si è costretti ad intraprendere un viaggio così lungo e pericoloso da essere, forse, l’ultimo? E per molti lo è. Per i migranti, un cellulare non è uno status-Symbol come per i nostri benestanti giovanotti, bensì un bene di prima necessità col quale stare in contatto coi familiari lontani e condividere informazioni su rotte, mappe, frontiere, pericoli, blocchi.
5) Vengono tutti in Italia, sbarcano a migliaia ogni giorno, sono troppi! Al 1° gennaio 2024 si contavano ufficialmente in Italia 5.307.598 stranieri residenti, che rappresentano il 9% della popolazione complessiva. La Germania ne ha il doppio. E se fosse la percezione di un’“invasione” volutamente proposta dai media attraverso immagini, servizi martellanti, notizie ad hoc? E se fosse che guardiamo solo il tg senza leggere mai un rigo di approfondimento alternativo alle fonti ufficiali? Quanto senso critico si potrebbe suscitare nei ragazzi attraverso un punto del genere…
6) Sono tutti uomini, giovani e forti. Falso. Degli stranieri residenti in Italia almeno la metà sono donne. Tra il 2014 e il 2024, inoltre, sono arrivati in Italia, da soli, via mare, 127.662 minori stranieri non accompagnati, prevalentemente adolescenti e preadolescenti, ma in alcuni casi anche bambini.
7) Ci rubano il lavoro. Ma quale lavoro? Quello che non vogliamo più? Secondo il Ministero del Lavoro, solo l’1,3% dei nostri laureati accetta un lavoro simile a quelli svolti dai migranti, ossia un lavoro manuale non qualificato, percentuale che tra gli immigrati laureati sale all’8,4%. Per di più, secondo l’INPS ogni anno gli immigrati versano nelle casse 8 miliardi di contributi, ne ricevono 3 in pensioni e altre prestazioni… e fatevi un po’ i conti: 5 miliardi netti netti di saldo.
8) Non scappano mica tutti dalla guerra. Vero, ma non hanno meno diritto a scappare e ad essere accolti, visto che i motivi che spingono i migranti a fuggire dalla propria terra sono correlati tra loro e, in ogni caso, se fuggi dalla fame e dalla miseria non hai meno diritto ad essere accolto rispetto a chi fugge dalle bombe.
9) Tra loro sbarcano anche i terroristi. Falso. La maggior parte degli affiliati ai gruppi terroristici coinvolti negli attentati in Europa non è sbarcata affatto, perché si tratta di cittadini europei presenti sul territorio da anni e anni, perfettamente integrati, inseriti nei nostri pub e clienti dei nostri centri commerciali.
10) Insomma…sono pericolosi e basta. Falso. Sono semplicemente più vulnerabili, più esposti al rischio di “diventare pericolosi”: come ogni giovane esposto all’ emarginazione e al degrado, possono cadere più facilmente nella criminalità. Ma questo accade anche alle nostre baby gang, nelle nostre periferie, nei quartieri più difficili di una qualunque città italiana.
Quanti nostri studenti lo sanno? Un bel decalogo. È un momento buio, ma dobbiamo reagire seminando pazientemente valori e un’informazione corretta. C’è di che lavorare. ☺

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