La corruzione mette in pericolo la sanità pubblica e la vita di ciascuno di noi. I dati sono allarmanti: nel 2012 il 5,6% delle risorse investite in Europa per la sanità è andato perso in tangenti. Nel triennio 2010-2012, in Italia sono stati accertati reati per oltre 1 miliardo e mezzo di euro, quanto basta per costruire 5 nuovi grandi ospedali modello. La salute è l’unico diritto fondamentale esplicitamente definito dalla nostra Costituzione – art. 32 -.
Vogliamo un sistema sanitario pubblico trasparente e libero dalla corruzione. Un sistema efficace che renda conto di come spende le nostre risorse. Quando la corruzione colpisce la salute, non causa solo gravi danni economici, ma mette in crisi l’intero sistema sanitario che dal 1978 è una garanzia per tutti, senza discriminazioni. L’illegalità ruba fondi destinati agli ospedali, all’acquisto di medicine e all’assistenza, compromette la salute nostra e dei nostri cari e può addirittura diventare una causa di morte. Nonostante le disposizioni previste dalla legge 190/2012, ad oggi sono molto poche le Aziende sanitarie che rispettano gli obblighi di anticorruzione e trasparenza.
Chiediamo, quindi, ai 21 Assessori regionali alla sanità e ai 21 Direttori generali degli stessi assessorati di far rispettare da ciascuna Azienda sanitaria le prescrizioni di legge che prevedono di nominare il Responsabile locale anticorruzione, pubblicare online il Piano triennale anticorruzione e fornire informazioni complete sui vertici dell’organo di indirizzo politico (direttore generale, direttore sanitario, direttore amministrativo) rendendo pubblici il cv comprensivo di tutti gli incarichi pubblici e privati ricoperti, l’atto di nomina e il compenso.
Chiediamo di conoscere chi governa gli enti pubblici e chi è chiamato a vigilare sul rispetto della normativa anticorruzione. Auspichiamo la creazione di una rete nazionale dei referenti anticorruzione e la promozione del loro rapporto coi territori. Vogliamo che i Piani anticorruzione siano consultabili online e che i cittadini possano dire la loro. La legge richiede che questo adeguamento avvenga entro il 31 gennaio 2014. Per la prima volta nella storia del nostro Paese sarà la società civile a monitorare attribuendo a ogni Azienda sanitaria un punteggio: via via che ognuna di esse rispetterà le richieste della petizione e le prescrizioni di legge il punteggio aumenterà. Il nostro obiettivo è che tutte le 237 Aziende sanitarie raggiungano al più presto il 100%.
Trasparenza e anticorruzione possono salvarci la vita. Firmiamo per dare inizio a un’efficace terapia che renda integro e trasparente il nostro Servizio sanitario nazionale. C’è in gioco la nostra salute.
Riparte il Futuro
Petizione di Libera e de Il Gruppo Abele – trasparenza e anticorruzione nella sanità
una firma
per la sanità trasparente
Siamo alla vigilia di un anno nuovo e lasciatemi parlare anche della corruzione come peccato sociale. Non posso dimenticare le parole del cardinale Martini che nel 1984 parlò nella sua omelia di tre pesti: la solitudine, la violenza e la “corruzione bianca”. Tangentopoli arriverà anni dopo, nel 1992. E penso anche a Papa Francesco, tanti anni fa, quando era ancora arcivescovo in Argentina.
Bergoglio scrisse un bel testo, tracciando i connotati del corrotto e del corruttore e definendo tutti questi percorsi: “la corruzione puzza, odora di putrefazione”. Termini duri, pesanti che dimostrano l’importanza di questo tema e l’invito a costruire percorsi di speranza. C’è bisogno oggi di una nuova forma di resistenza etica, civile e culturale e che tutti ci sporchiamo di più le mani, per dare più dignità e libertà a tutte le persone. Dobbiamo imparare il coraggio di non scendere mai a compromessi, di scegliere sempre da che parte stare. Allora facciamoci un bel dono, facciamoci un regalo: cerchiamo un amico per coinvolgerlo, aiutiamolo a conoscere questa dimensione del problema, per diventare tutti insieme più responsabili.
Firmate la nuova petizione e chiedete ad un amico di fare altrettanto. Continuiamo a dare forza e soprattutto a mettere la nostra faccia per dire, in questo momento più che mai, nel nostro Paese, da che parte stiamo.
don Luigi Ciotti
Con la nuova raccolta di firme Libera e Il Gruppo Abele chiedono che tutte le 237 Aziende sanitarie si adeguino a quanto previsto dalla legge 190/2012 in materia di trasparenza e contrasto alla corruzione. In particolare, chiedono agli assessori regionali alla sanità e ai direttori amministrativi degli stessi assessorati di impegnarsi, nell’ambito delle loro competenze, affinché ogni azienda sanitaria provveda – entro il 31 gennaio 2014 – a nominare il responsabile locale anticorruzione, a pubblicare online il Piano triennale anticorruzione e a fornire informazioni complete e trasparenti sui vertici dell’azienda sanitaria.
Articolo 32 della Costituzione – La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti (…) –
Per firmare, partecipando alla campagna, ognuno può cliccare su www.riparteilfuturo.it
A cura di Libera Molise
Agli Assessori regionali
alla sanità
e ai Direttori generali
degli stessi assessorati.
La corruzione mette in pericolo la sanità pubblica e la vita di ciascuno di noi. I dati sono allarmanti: nel 2012 il 5,6% delle risorse investite in Europa per la sanità è andato perso in tangenti. Nel triennio 2010-2012, in Italia sono stati accertati reati per oltre 1 miliardo e mezzo di euro, quanto basta per costruire 5 nuovi grandi ospedali modello. La salute è l’unico diritto fondamentale esplicitamente definito dalla nostra Costituzione – art. 32 -.
Vogliamo un sistema sanitario pubblico trasparente e libero dalla corruzione. Un sistema efficace che renda conto di come spende le nostre risorse. Quando la corruzione colpisce la salute, non causa solo gravi danni economici, ma mette in crisi l’intero sistema sanitario che dal 1978 è una garanzia per tutti, senza discriminazioni. L’illegalità ruba fondi destinati agli ospedali, all’acquisto di medicine e all’assistenza, compromette la salute nostra e dei nostri cari e può addirittura diventare una causa di morte. Nonostante le disposizioni previste dalla legge 190/2012, ad oggi sono molto poche le Aziende sanitarie che rispettano gli obblighi di anticorruzione e trasparenza.
Chiediamo, quindi, ai 21 Assessori regionali alla sanità e ai 21 Direttori generali degli stessi assessorati di far rispettare da ciascuna Azienda sanitaria le prescrizioni di legge che prevedono di nominare il Responsabile locale anticorruzione, pubblicare online il Piano triennale anticorruzione e fornire informazioni complete sui vertici dell’organo di indirizzo politico (direttore generale, direttore sanitario, direttore amministrativo) rendendo pubblici il cv comprensivo di tutti gli incarichi pubblici e privati ricoperti, l’atto di nomina e il compenso.
Chiediamo di conoscere chi governa gli enti pubblici e chi è chiamato a vigilare sul rispetto della normativa anticorruzione. Auspichiamo la creazione di una rete nazionale dei referenti anticorruzione e la promozione del loro rapporto coi territori. Vogliamo che i Piani anticorruzione siano consultabili online e che i cittadini possano dire la loro. La legge richiede che questo adeguamento avvenga entro il 31 gennaio 2014. Per la prima volta nella storia del nostro Paese sarà la società civile a monitorare attribuendo a ogni Azienda sanitaria un punteggio: via via che ognuna di esse rispetterà le richieste della petizione e le prescrizioni di legge il punteggio aumenterà. Il nostro obiettivo è che tutte le 237 Aziende sanitarie raggiungano al più presto il 100%.
Trasparenza e anticorruzione possono salvarci la vita. Firmiamo per dare inizio a un’efficace terapia che renda integro e trasparente il nostro Servizio sanitario nazionale. C’è in gioco la nostra salute.
Riparte il Futuro
Petizione di Libera e de Il Gruppo Abele – trasparenza e anticorruzione nella sanità
una firma
per la sanità trasparente
Siamo alla vigilia di un anno nuovo e lasciatemi parlare anche della corruzione come peccato sociale. Non posso dimenticare le parole del cardinale Martini che nel 1984 parlò nella sua omelia di tre pesti: la solitudine, la violenza e la “corruzione bianca”. Tangentopoli arriverà anni dopo, nel 1992. E penso anche a Papa Francesco, tanti anni fa, quando era ancora arcivescovo in Argentina.
Bergoglio scrisse un bel testo, tracciando i connotati del corrotto e del corruttore e definendo tutti questi percorsi: “la corruzione puzza, odora di putrefazione”. Termini duri, pesanti che dimostrano l’importanza di questo tema e l’invito a costruire percorsi di speranza. C’è bisogno oggi di una nuova forma di resistenza etica, civile e culturale e che tutti ci sporchiamo di più le mani, per dare più dignità e libertà a tutte le persone. Dobbiamo imparare il coraggio di non scendere mai a compromessi, di scegliere sempre da che parte stare. Allora facciamoci un bel dono, facciamoci un regalo: cerchiamo un amico per coinvolgerlo, aiutiamolo a conoscere questa dimensione del problema, per diventare tutti insieme più responsabili.
Firmate la nuova petizione e chiedete ad un amico di fare altrettanto. Continuiamo a dare forza e soprattutto a mettere la nostra faccia per dire, in questo momento più che mai, nel nostro Paese, da che parte stiamo.
don Luigi Ciotti
Con la nuova raccolta di firme Libera e Il Gruppo Abele chiedono che tutte le 237 Aziende sanitarie si adeguino a quanto previsto dalla legge 190/2012 in materia di trasparenza e contrasto alla corruzione. In particolare, chiedono agli assessori regionali alla sanità e ai direttori amministrativi degli stessi assessorati di impegnarsi, nell’ambito delle loro competenze, affinché ogni azienda sanitaria provveda – entro il 31 gennaio 2014 – a nominare il responsabile locale anticorruzione, a pubblicare online il Piano triennale anticorruzione e a fornire informazioni complete e trasparenti sui vertici dell’azienda sanitaria.
Articolo 32 della Costituzione – La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti (…) –
Per firmare, partecipando alla campagna, ognuno può cliccare su www.riparteilfuturo.it
La corruzione mette in pericolo la sanità pubblica e la vita di ciascuno di noi. I dati sono allarmanti: nel 2012 il 5,6% delle risorse investite in Europa per la sanità è andato perso in tangenti.
Agli Assessori regionali
alla sanità
e ai Direttori generali
degli stessi assessorati.
La corruzione mette in pericolo la sanità pubblica e la vita di ciascuno di noi. I dati sono allarmanti: nel 2012 il 5,6% delle risorse investite in Europa per la sanità è andato perso in tangenti. Nel triennio 2010-2012, in Italia sono stati accertati reati per oltre 1 miliardo e mezzo di euro, quanto basta per costruire 5 nuovi grandi ospedali modello. La salute è l’unico diritto fondamentale esplicitamente definito dalla nostra Costituzione – art. 32 -.
Vogliamo un sistema sanitario pubblico trasparente e libero dalla corruzione. Un sistema efficace che renda conto di come spende le nostre risorse. Quando la corruzione colpisce la salute, non causa solo gravi danni economici, ma mette in crisi l’intero sistema sanitario che dal 1978 è una garanzia per tutti, senza discriminazioni. L’illegalità ruba fondi destinati agli ospedali, all’acquisto di medicine e all’assistenza, compromette la salute nostra e dei nostri cari e può addirittura diventare una causa di morte. Nonostante le disposizioni previste dalla legge 190/2012, ad oggi sono molto poche le Aziende sanitarie che rispettano gli obblighi di anticorruzione e trasparenza.
Chiediamo, quindi, ai 21 Assessori regionali alla sanità e ai 21 Direttori generali degli stessi assessorati di far rispettare da ciascuna Azienda sanitaria le prescrizioni di legge che prevedono di nominare il Responsabile locale anticorruzione, pubblicare online il Piano triennale anticorruzione e fornire informazioni complete sui vertici dell’organo di indirizzo politico (direttore generale, direttore sanitario, direttore amministrativo) rendendo pubblici il cv comprensivo di tutti gli incarichi pubblici e privati ricoperti, l’atto di nomina e il compenso.
Chiediamo di conoscere chi governa gli enti pubblici e chi è chiamato a vigilare sul rispetto della normativa anticorruzione. Auspichiamo la creazione di una rete nazionale dei referenti anticorruzione e la promozione del loro rapporto coi territori. Vogliamo che i Piani anticorruzione siano consultabili online e che i cittadini possano dire la loro. La legge richiede che questo adeguamento avvenga entro il 31 gennaio 2014. Per la prima volta nella storia del nostro Paese sarà la società civile a monitorare attribuendo a ogni Azienda sanitaria un punteggio: via via che ognuna di esse rispetterà le richieste della petizione e le prescrizioni di legge il punteggio aumenterà. Il nostro obiettivo è che tutte le 237 Aziende sanitarie raggiungano al più presto il 100%.
Trasparenza e anticorruzione possono salvarci la vita. Firmiamo per dare inizio a un’efficace terapia che renda integro e trasparente il nostro Servizio sanitario nazionale. C’è in gioco la nostra salute.
Riparte il Futuro
Petizione di Libera e de Il Gruppo Abele – trasparenza e anticorruzione nella sanità
una firma
per la sanità trasparente
Siamo alla vigilia di un anno nuovo e lasciatemi parlare anche della corruzione come peccato sociale. Non posso dimenticare le parole del cardinale Martini che nel 1984 parlò nella sua omelia di tre pesti: la solitudine, la violenza e la “corruzione bianca”. Tangentopoli arriverà anni dopo, nel 1992. E penso anche a Papa Francesco, tanti anni fa, quando era ancora arcivescovo in Argentina.
Bergoglio scrisse un bel testo, tracciando i connotati del corrotto e del corruttore e definendo tutti questi percorsi: “la corruzione puzza, odora di putrefazione”. Termini duri, pesanti che dimostrano l’importanza di questo tema e l’invito a costruire percorsi di speranza. C’è bisogno oggi di una nuova forma di resistenza etica, civile e culturale e che tutti ci sporchiamo di più le mani, per dare più dignità e libertà a tutte le persone. Dobbiamo imparare il coraggio di non scendere mai a compromessi, di scegliere sempre da che parte stare. Allora facciamoci un bel dono, facciamoci un regalo: cerchiamo un amico per coinvolgerlo, aiutiamolo a conoscere questa dimensione del problema, per diventare tutti insieme più responsabili.
Firmate la nuova petizione e chiedete ad un amico di fare altrettanto. Continuiamo a dare forza e soprattutto a mettere la nostra faccia per dire, in questo momento più che mai, nel nostro Paese, da che parte stiamo.
don Luigi Ciotti
Con la nuova raccolta di firme Libera e Il Gruppo Abele chiedono che tutte le 237 Aziende sanitarie si adeguino a quanto previsto dalla legge 190/2012 in materia di trasparenza e contrasto alla corruzione. In particolare, chiedono agli assessori regionali alla sanità e ai direttori amministrativi degli stessi assessorati di impegnarsi, nell’ambito delle loro competenze, affinché ogni azienda sanitaria provveda – entro il 31 gennaio 2014 – a nominare il responsabile locale anticorruzione, a pubblicare online il Piano triennale anticorruzione e a fornire informazioni complete e trasparenti sui vertici dell’azienda sanitaria.
Articolo 32 della Costituzione – La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti (…) –
Per firmare, partecipando alla campagna, ognuno può cliccare su www.riparteilfuturo.it
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.