Il vento dell’amore
3 Maggio 2014 Share

Il vento dell’amore

“Donna, ecco tuo figlio!” (Gv 19,26).

Il Nuovo Testamento si apre con un’irruzione di maternità in uno spazio che prima era riservato ai soli uomini. La genealogia del Vangelo secondo Matteo raccoglie anche la memoria di madri, laddove prima si menzionavano solo i padri. La vita viene riconsegnata da Dio alle cure delle donne perché torni a soffiare il vento dell’amore e le vele della storia si gonfino di energie nuove. La donna serve la vita con tutta se stessa, è madre della vita, come Eva, sempre. Donne sterili, vedove, straniere… tutte diventano madri. La maternità, che per la Bibbia non è un diritto ma il fertilizzante della generosità che sola fa crescere la storia, non sta alla larga da nessuna, neppure da una vergine, caso unico nella storia. Testimonianza che la maternità va oltre il dato fisico, è espressione di un cuore che sa farsi sorgente d’acqua, casa. Oggi più che mai servono pozzi nei deserti in cui viviamo, case in questa società di senzatetto e senz’ affetto. Donna, ecco tuo figlio: è il mondo che ha bisogno del tuo amore, che ha bisogno che tu lo veda bellissimo, perché torni ad essere almeno vivibile.

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