
Il numero di Luglio – Agosto
la fonte
indice del numero di luglio-agosto 2017 http://www.lafonte.tv/
In questo numero:
– il travaglio della fede
di Rosalba Manes
– tornare protagonisti(Lettera aperta a quanti se ne stanno a guardare dalla finestra)
di Antonio Di Lalla
– paolo il traghettatore
di Michele Tartaglia
– predoni
di Dario Carlone
– Viviana De Rosa: “il più bello dei mari” (giovane artista italiana)
– quando un ramo si spezza
di Marcella Stumpo
– il futuro della democrazia
di Famiano Crucianelli
– varietà di grani
di Andrea Vitiello
– spiaggia
di Leone Antenone detto Scartaccia
– territorio e comunità al centro
di Rossano Pazzagli
– partorire in casa
di Maurizio Corbo
– liberi di decidere
di Tina De Michele
– p’lieje – cr’somm’le – a papagne
di Marcello Pastorino
– il casone di casacalenda: molise: la salute mentale
di Alessandro Prezioso
– manifesto di sviluppo locale
di Redazione
– due cuori
di Loredana Alberti
– un passaggio per torremaggiore
di Christiane Barckhausen-Canale
– tela:warning
– tra vitalità e tristezza
di Luciana Zingaro
– Borghi molisani:linea bernhardt
di Davide Vitiello
– il modello finlandese
di Gabriella de Lisio
– libri: Antonio De Lellis “il muro invisibile”
a cura di Antonio De Lellis
– riflessioni erranti
di Franco Novelli
– pantani: oltre il mito
di Marco Branca
– cambia cibo cambia clima
di Mario Travaglini
– energie sprecate
di WWF OA MOLISE
– il sottosuolo dei centri storici
di Angelo Sanzò
– l’arbitro
di Vincenzo Li Volsi
– il castello delle feste
di Lina D’Incecco
– canne al vento
di Gildo Giannotti
– libri: Pasquale Licursi “Stai sereno”
a cura di Carolina Mastrangelo
– fedeltà creativa
di Silvio Malic
– l’alba strappata
di Enzo Bacca
– una resistenza dimenticata
di Filomena Giannotti
– uno strapuntino per ruta
di Domenico D’Adamo
tornare protagonisti(Lettera aperta a quanti se ne stanno a guardare dalla finestra)
di Antonio Di Lalla a pag. 3
Sotto i nostri occhi si consumano tragedie indescrivibili. Magari siamo esterrefatti, ma poi rimaniamo alla finestra a guardare, convinti che tanto non saremo noi a cambiare il mondo. L’assuefazione rischia di spegnere ogni più piccola scintilla di ribellione. Vorrei partire da un fatto, datato nel tempo, ma estremamente interessante per il metodo, in quanto ancora attualissimo.