astrologia?
19 Aprile 2010 Share

astrologia?

 

Ben dentro il Terzo Millennio, è ancora molto diffusa tra la gente la credenza nelle pratiche occulte, negli stregoni televisivi o negli oroscopi dei giornali: la soluzione dei problemi e le attività umane affidate a falsi e torbidi rituali, invece che a carità, responsabilità, libertà, consapevolezza e operosità individuali e collettive. Certamente questi atteggiamenti sono il segnale delle componenti irrazionali e superstiziose che operano nelle scelte degli uomini e, purtroppo, di una ingenua credulità dovuta forse alla mancata informazione. Non si spiega altrimenti l’importanza crescente assunta da fattucchieri e sensitivi, da “guaritori” e mercanti di amuleti, che, approfittando di momenti di disperazione o di sfiducia, sfruttano le persone, spesso con vere e proprie truffe. Discorso a parte meritano gli oroscopi e le pratiche astrologiche in genere. L’astrologia presume di scoprire i vari influssi che gli astri esercitano sull’uomo, determinando il carattere e le azioni delle persone e i vari eventi della storia. Attraverso gli oroscopi, si vorrebbero attribuire agli astrologi capacità divinatorie e predittive nel campo della salute, dei sentimenti e del lavoro; attribuzione che appare in realtà del tutto ingiustificata. Proviamo ad entrare nel particolare.

Un astrologo compie, o dovrebbe compiere, due operazioni distinte: in prima battuta prepara l’oroscopo, cioè riporta su una carta celeste le posizioni del Sole, della Luna, dei pianeti e dell’ascendente (intersezione dell’eclittica con l’orizzonte) in un determinato istante e con riferimento ad una località data; successivamente interpreta l’oroscopo, cioè fa corrispondere alle posizioni suddette degli astri uno specifico significato e un determinato influsso. Trascurando la seconda parte, che volentieri lasciamo ai “tecnici”, si possono fare alcune osservazioni sulla prima. Innanzitutto, perché un oroscopo abbia un minimo di senso deve essere riferito ad una persona, un istante e un luogo precisi: quando sui giornali o nelle trasmissioni radio-televisive si trovano oroscopi di validità generale è facile accorgersi che si tratta di “previsioni” generiche e banali offerte per tutti gli usi e necessità.

Altri dubbi sorgono poi riguardo alla concretezza dell’ascendente, che è l’intersezione di un cerchio osservato materialmente (l’orizzonte) con un cerchio astratto (l’eclittica, cioè il cerchio segnato dal moto apparente del Sole nel cielo).

E poi, che dire dei “segni” zodiacali? Osservando il cielo stellato, ognuno di noi è in grado di individuare le “costellazioni”, e in particolare le costellazioni zodiacali. Esse non sono realtà fisiche esistenti in quanto tali, ma sono determinate otticamente da stelle lontanissime e molto diverse fra di loro, e costituiscono solamente il risultato apparente di un effetto prospettico, che ci fa associare un nome conosciuto (mitologico, naturalistico, …) ad una particolare forma visibile nel cielo e quindi ad una precisa zona celeste. Va considerato, però, che per effetto della cosiddetta “precessione degli equinozi” (dovuta al movimento nello spazio dell’asse di rotazione terrestre), le posizioni effettivamente osservate si modificano nel corso del tempo: questo “movimento” ha portato e sta portando i punti equinoziali in posizioni diverse da quelle di due o tremila anni fa. Per risolvere questa situazione, gli astrologi hanno inventato i “segni” zodiacali, cioè le costellazioni “spostate” verso le posizioni precedenti, come se la precessione degli equinozi non esistesse. Per fare un esempio e rendere chiara la situazione, prendiamo un bambino nato il 18 giugno 2006, al quale è stato attribuito il suo segno zodiacale, che rappresenta la posizione del Sole sulla volta celeste nel suo moto apparente lungo lo zodiaco: il “segno” è Gemelli. Ma il Sole era posizionato in Gemelli il 18 giugno di quasi duemila anni fa (ai tempi di Tolomeo), mentre il 18 giugno 2006 il Sole era invece effettivamente nella “costellazione” del Toro. Gli astrologi, per evitare questo problema e conservare la “tradizione”, ignorano la precessione degli equinozi e continuano a considerare quel bambino come nato sotto il segno dei Gemelli. Come se questo non bastasse bisogna inoltre considerare che le reali costellazioni zodiacali sono 13 (esiste infatti anche Ofiuco), mentre gli astrologi prendono in considerazione solo 12 segni convenzionali. Ma allora, ammesso e non concesso che vi sia qualche influsso, non si spiega perché questo influsso dovrebbe discendere da qualcosa che non esiste!

E ancora, perché mai i nostri sentimenti dovrebbero essere influenzati da un pianeta che si chiama Venere o il nostro lavoro da uno che si chiama Mercurio? Solo perché hanno lo stesso nome convenzionale delle mitologiche divinità dell’amore e del commercio?

Appare evidente che gli errori, le omissioni e le cose inesistenti sono veramente tante; questo articolo aveva il solo scopo di metterne in luce qualcuna, ponendo l’accento sulla totale mancanza, nelle pratiche astrologiche, di fondamento scientifico e di capacità di prevedere il futuro.

Attenzione, però, a non confondere l’astrologia con l’astronomia. La prossima notte, provate ad alzare gli occhi al cielo e lasciatevi conquistare dallo spettacolo naturale che l’universo ci offre. Magari vi verrà voglia di procurarvi una mappa stellare, per provare a dare un nome a tutti quei puntini luminosi; o di prendere in mano un binocolo per guardare nel dettaglio i mari ed i crateri della Luna (a proposito, il 3 marzo sarà possibile osservare nel corso della serata una eclissi totale di Luna); o di tirar fuori dal ripostiglio quel piccolo telescopio che non usate da anni. Un po’ come il personaggio di Italo Calvino: “Quando c’è una bella notte stellata, il signor Palomar dice: – Devo andare a guardare le stelle -. Dice proprio: – Devo -, perché odia gli sprechi e pensa che non sia giusto sprecare tutta quella quantità di stelle che gli viene messa a disposizione”.☺

 

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