atti sospetti
19 Febbraio 2010 Share

atti sospetti

Il Sindaco di Casacalenda e la sua Giunta, impediscono l’apertura del Centro sociale Mater Dei residenza per anziani, già pronta da alcuni mesi, causando notevole disagio ai futuri utenti e negando ai soci lavoratori della Coop. Nardacchione di gestire la struttura, così come stabilito con delibera  116 del 16/07/2007.

Gli amministratori della cooperativa, per far fronte alla grave situazione venutasi a creare a seguito degli eventi sismici del 31/10/2002, decidono, con grande coraggio, di ridare impulso alle attività imprenditoriali, promovendo l’istituzione di una struttura di accoglienza per anziani, da subito condivisa anche dal  Comune di Casacalenda.

Per la realizzazione del progetto, il Comune individua un edificio di proprietà dei Frati Minori, dichiarato inagibile a seguito del sisma, oggetto di un progetto preliminare “perizia di stima  per il consolidamento…” che prevede una spesa complessiva di 3 milioni di euro; all’interno della stessa, per ragioni di ottimizzazione della gestione, prevede di raggruppare tutti i servizi sociali presenti sul territorio comunale e di promuoverne altri.

La Cooperativa rilevando nella iniziativa il vantaggio di riunire in una unica struttura i servizi di assistenza psichiatrica, che dopo l’evento sismico conduce in una struttura provvisoria, e quella di residenza per gli anziani da istituire, tenute naturalmente distinte, aderisce al progetto e mette a disposizione fondi relativi al progetto “lavorare per una opportunità in più di lavoro”, ottenuti in precedenza dalla Caritas Italiana, condizionando il finanziamento alla stipula di contratto di comodato d’uso gratuito ventennale.

Il Comune e la Cooperativa promuovono così, insieme, il progetto Centro Sociale Mater Dei, per l’acquisto dell’intero stabile di circa mq 4.000 e la ristrutturazione del primo lotto destinato alla realizzazione di una residenza per anziani, facente parte della programmazione più ampia del Centro Polivalente Mater Dei.

In data 16/07/2007, la Giunta comunale approva il progetto esecutivo delle opere da realizzare e “assegna in comodato gratuito per venti anni, alla Cooperativa Onlus a r.l. Nardacchione di Casacalenda la gestione della struttura a decorrere dalla data di ultimazione e collaudo dei lavori”; subordina la consegna della stessa al versamento delle somme dovute.

Nei due anni successivi, dal 2007 al 2009, il Comune assume atti contraddittori rispetto agli obiettivi concordati: la Giunta, invece di richiedere fondi per il secondo lotto del progetto anzidetto, chiede e riceve un finanziamento per il recupero della vecchia sede della Comunità di Recupero psico-sociale, ubicata nel centro storico, dopo aver ottenuto finanziamento per l’acquisto dell’immobile dei Frati Minori che avrebbe dovuto contenere tutti i servizi sociali e per la ristrutturazione del primo lotto relativo al progetto di cui sopra.

L’attuale Sindaco, Vice Sindaco all’epoca dei fatti, presente alla seduta della Giunta del 16/07/2007, con missiva del 26/10/2009, trasmette per la sottoscrizione alla Cooperativa, contratto di comodato d’uso oneroso, redatto dal Responsabile del Servizio, all’uopo delegato alla sottoscrizione dell’atto. È bene ricordare che il responsabile del servizio, Geometra Pasquale Pietropaolo, è lo stesso funzionario proponente la deliberazione n.116, del 16/07/2007, il quale esprime parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica dell’anzidetta delibera.

Per quanto attiene al contratto di comodato d’uso oneroso (contratto di locazione per circa 60 mila euro all’anno), inviato dal Sindaco alla Cooperativa, non si ha conoscenza di un atto deliberativo che autorizzi il Responsabile del Servizio ed il Sindaco stesso alla stipula di un atto diverso da quello approvato in data 16/07/2007.   

In conclusione gli amministratori del Comune, invece di procedere sin dall’inizio della vicenda alla stipula del contratto di comodato d’uso gratuito, introitando da subito 250.000 euro, seguono un percorso lastricato da atti sospetti di illegittimità e di irregolarità contabile, cosicché se all’inizio si può solo immaginare una intenzione diversa da quella dichiarata negli atti assunti, dopo la delibera del 16/07/2007, si ha la certezza, visto il successivo comportamento concretizzatosi nella proposta di contratto di comodato d’uso oneroso (contratto di affitto), che gli stessi abbiano usato la promessa di finanziamento, deliberata dal CdA della Cooperativa, al solo scopo di aggiudicarsi il contributo regionale. In buona sostanza il Comune dapprima gonfia il bilancio, disponendo la iscrizione di somme non ancora pervenute all’Ente o addirittura non ancora deliberate dalla Regione, quindi le impegna, incarica i tecnici di redigere il progetto esecutivo e procede all’appalto dell’opera: tutto senza procedere alla regolare stipula di atto di comodato d’uso gratuito ventennale, così come previsto dalla più volte citata delibera di Giunta del 17/07/2007.

A sostenere ulteriormente il detto assunto è la delibera n. 153, del  2/11/2009, con la quale il Comune interrompe il rapporto di partnerariato con la Cooperativa. È da sottolineare che il comportamento assunto dal Comune, unico soggetto ad essere inadempiente in questa vicenda, comporta per la Cooperativa l’immediata perdita del finanziamento Caritas di 216.000 euro e il mancato impiego di sette operatori. Agli anziani che aspettano impazienti di essere ospitati nel centro, possiamo dire soltanto che la Cooperativa Nardacchione e la Caritas italiana, hanno messo a disposizione del Comune di Casacalenda una considerevole somma di danaro e trent’anni di esperienza per venire incontro ai loro bisogni: tutto questo non è bastato.☺

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