autostrada?
16 Aprile 2010 Share

autostrada?

 

Il 18 gennaio è nata ufficialmente la società che dovrebbe costruire l’autostrada Termoli-S. Vittore. Ci siamo, quindi! Iorio e Di Pietro hanno portato a casa il loro successo, da poter esibire in campagna elettorale. Anche il Molise avrà – era ora! – la sua grande infrastruttura, che gli permetterà di superare la condanna dell’isolamento e di lanciarsi verso un favoloso sviluppo (che inseguiamo da 40 anni senza mai raggiungere). Un futuro radioso attende noi giovani, che non saremo più costretti ad emigrare e vedremo aprirsi davanti a noi infinite opportunità! È pressappoco questa l’opinione generale, mentre l’opposizione in Consiglio Regionale lamenta irregolarità nella procedura, ma non osa porre problemi nel merito della questione. Ho quasi 19 anni, tra pochi mesi lascerò il Molise e sinceramente non vedo un futuro così radioso davanti a me. Mi consola poco il fatto che a Natale potrei tornare più velocemente al mio paesello: infatti, non verrò in macchina, ma su quei treni stracolmi sempre in ritardo, che viaggiano su una linea non elettrificata e senza sistemi di sicurezza. Permettetemi di dubitare dei proclami di una classe dirigente che ne fa di identici da anni (senza aver ancora risolto i problemi), di chiedermi se davvero l’autostrada possa essere la panacea di tutti i mali del Molise, di mettere in discussione l’equazione sviluppo = benessere per tutti che oramai si è insediata nel pensare comune.

La quantità di ossigeno che le attività umane assorbono ogni giorno ha ormai superato quella che le foreste sono capaci di produrre. Il nostro pianeta non è più in grado di sopportare oltre questo livello di crescita economica (che vuol dire emissioni inquinanti, consumo di energia, produzione di rifiuti). Oramai si discute sul quando ci sarà la catastrofe ambientale, non sul se. Quindi è necessario rivedere, e subito, il nostro modello di sviluppo e di vita; e chiederci se sia ancora una politica seria e lungimirante quella della costruzione di nuove strade, che incentivano il traffico su gomma e mirano a uno sviluppo che ci sta portando all’auto-distruzione. Non sarebbe più previdente invece migliorare i collegamenti ferroviari e favorire lo scambio di merci a “kilometro zero” (cioè prodotte e acquistate nello stesso luogo)? Siamo in molti ormai a sostenerlo (è il movimento della “decrescita felice” dall’omonimo libro di M. Pallante – www.decrescita.it) ma è un orecchio dal quale i nostri politici non sentono. E allora facciamo qualche considerazione spicciola sul reale rapporto costi-benefici di quest’opera, che sarà costruita con i nostri soldi. Siamo davvero sicuri che, con l’attuale traffico lungo la Bifernina, un’autostrada sia necessaria? E che cosa ci fa credere che, per il semplice fatto che ci sarà un’autostrada, il traffico aumenterà? Speriamo davvero che l’eventuale aumento del traffico ci porti più soldi che inquinamento? Per attraversare il Molise a 130 Km/h ci vuole poco più di un'ora: quanti caffè si vendono in un'ora? Forse allora sarebbe meno dispendioso e più utile raddoppiare il numero di corsie della bifernina e riammodernarla. In più, ormai non si contano più le aziende in crisi nel Molise, che licenziano i lavoratori. Se sono in crisi le aziende attuali (e non per carenze infrastrutturali), per quale motivo un’autostrada dovrebbe bastare a farne nascere di nuove? Non siamo più nel periodo del boom economico, non illudiamoci che alle porte del Molise ci siano centinaia di aziende pronte ad offrirci prosperità e benessere non appena avremo costruito l’autostrada. Le aziende ormai “delocalizzano”: si trasferiscono nei paesi dell’Est, dove il costo del lavoro è più basso, per contrastare la concorrenza della Cina. Il Molise non ha una vocazione industriale, non l’ha mai avuta e non necessariamente il modello di sviluppo che ha funzionato altrove (ammesso che abbia funzionato, visto l’inquinamento, le diseguaglianze sociali, la precarietà della vita che ha provocato) funzionerà anche qui. Il Molise però ha un territorio meno inquinato di tanti altri, un paesaggio e una campagna che non hanno nulla da invidiare alla Toscana. Siamo sicuri di volerlo distruggere con la costruzione di viadotti, gallerie, svincoli? Forse sarebbe meglio, invece, puntare proprio sul territorio per uno sviluppo più a misura umana e molisana: penso per esempio al turismo naturalistico o all’agricoltura biologica. Inoltre, abbiamo un territorio collinare ad alto rischio idrogeologico. E se l’autostrada diventasse un cantiere infinito a causa delle frane, come è accaduto per la Bifernina? Infine, ricordiamoci dell’inchiesta “Piedi d’argilla” sulle infiltrazioni mafiose nella costruzione della variante di Venafro.

Che cosa succederebbe per appalti di milioni di euro in più? Non è che tutto l’entusiasmo dei politici verso l’autostrada nasconde precisi interessi personali? Siamo sicuri che le istituzioni molisane abbiano gli anticorpi per impedire infiltrazioni mafiose? ☺

 

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