Nel Molise, come al solito in controtendenza, l’ha spuntata il centrosinistra e tuttavia per l’assurda legge elettorale, di cui non si dirà mai abbastanza male, è toccato un deputato in più al centrodestra.
Di Pietro ha fatto una straordinaria incetta di voti – il nostro stesso foglio invitava a guardarlo per una volta con occhio di benevolenza – dovuti in parte alla sua azione di ministro, ma soprattutto al desiderio, volendo sostenere Veltroni, di dire che si era arcistufi del duo Massa-Ruta che tanto danno hanno fatto in regione e fuori. È chiaro almeno ora, finalmente, di chi è la responsabilità della vittoria del centrodestra alle scorse regionali?
Sarà stata tracotanza o vergogna, ma in campagna elettorale il senatore Massa e il deputato Ruta, teste di serie del Partito Democratico, non si sono sprecati più di tanto. Bene hanno fatto a non far comparire le loro facce nei manifesti elettorali, avrebbero peggiorato sicuramente la situazione, ma almeno potevano inviare nelle case l’invito al voto raccontando come avevano trascorso i due anni di vacanza a Roma! Invece erano certamente intenti a tramare per le amministrative; non si spiega, altrimenti, come due comuni tradizionalmente di centrosinistra (Larino e Guglionesi) abbiano potuto arronzare, senza il loro zampino, quei pessimi risultati e consegnare le amministrazioni agli avversari. Per non continuare ad addizionare catastrofi, ci si augura che se ne tornino da subito agli antichi mestieri e scompaiano finalmente dallo scenario politico. È l’unica magra soddisfazione!
Sinistra o sinistrati?
Dove troppi galli cantano non fa mai giorno, anzi consentono alla notte di prolungare le tenebre, per attualizzare l’antico adagio. A costo di sembrare egoisti, francamente non ci dispiace molto per quelli che sono stati bocciati e rimandati a casa, quanto per le sorti future del paese, finito nelle mani di persone senza scrupoli e senza idealità.
Abbiamo fondati motivi per temere che la lezione non è stata recepita. Mentre si leccano le ferite continuano ad abbaiare contro Veltrusconi e il sistema che li ha portati fuori dal parlamento. Ma così non si va da nessuna parte. Erano proprio necessari otto partiti (metà provvisoriamente coalizzati e già in rotta di collisione e metà in ordine sparso) alla sinistra del Partito Democratico? Siamo stufi di gruppi autoreferenziali che si riproducono a getto continuo; chi si impossessa per tre volte di seguito di un microfono in pubblico si sente di colpo un leader, un “unto” senza il quale il mondo prenderebbe una brutta piega, uno che non può più fare a meno di seguaci pronti a rispondere ad ordini e stramberie.
Non è tempo di resa dei conti all’interno dei quadri dirigenti. Che se ne tornino pure alle loro faccende tutti quei sinistrati che hanno ridotto ad extraparlamentari quanti propugnano istanze di giustizia e solidarietà. Occorre una seria autocritica (basta con lo stile tipico dei dirigenti di sinistra alle assemblee: compagni vediamo dove avete sbagliato!) per iniziare a ricostruire, sgombrando le macerie fino alle fondamenta. E noi terremotati sappiamo quanto sia duro, ma necessario soprattutto se si vuole riabitare la propria casa senza il timore di nuovi improvvisi crolli.
C’è quanto mai bisogno di sinistra in Italia, perché è necessaria un’alternativa al quadro liberista e xenofobo che propone il centrodestra e che vedrà sempre più umiliata la dignità dei lavoratori, degli extracomunitari, dei soggetti deboli: gli operai continuano a morire sul lavoro e presto non faranno più notizia!
L’ecologia non è un optional, così come è indispensabile che diventi una priorità la difesa della terra che non abbiamo avuto in eredità dagli antenati, ma in prestito dai nostri discendenti.
La bandiera della pace, la scelta della nonviolenza, il coraggio delle relazioni, altro che truppe armate sugli scenari di guerra al seguito degli Stati Uniti, sono indispensabili perché il mondo non cammini verso il suicidio collettivo.
E allora, poiché un mondo altro è ancora possibile, nonostante il berlusconismo imperante e imperversante, avanti popolo! ☺
Nel Molise, come al solito in controtendenza, l’ha spuntata il centrosinistra e tuttavia per l’assurda legge elettorale, di cui non si dirà mai abbastanza male, è toccato un deputato in più al centrodestra.
Di Pietro ha fatto una straordinaria incetta di voti – il nostro stesso foglio invitava a guardarlo per una volta con occhio di benevolenza – dovuti in parte alla sua azione di ministro, ma soprattutto al desiderio, volendo sostenere Veltroni, di dire che si era arcistufi del duo Massa-Ruta che tanto danno hanno fatto in regione e fuori. È chiaro almeno ora, finalmente, di chi è la responsabilità della vittoria del centrodestra alle scorse regionali?
Sarà stata tracotanza o vergogna, ma in campagna elettorale il senatore Massa e il deputato Ruta, teste di serie del Partito Democratico, non si sono sprecati più di tanto. Bene hanno fatto a non far comparire le loro facce nei manifesti elettorali, avrebbero peggiorato sicuramente la situazione, ma almeno potevano inviare nelle case l’invito al voto raccontando come avevano trascorso i due anni di vacanza a Roma! Invece erano certamente intenti a tramare per le amministrative; non si spiega, altrimenti, come due comuni tradizionalmente di centrosinistra (Larino e Guglionesi) abbiano potuto arronzare, senza il loro zampino, quei pessimi risultati e consegnare le amministrazioni agli avversari. Per non continuare ad addizionare catastrofi, ci si augura che se ne tornino da subito agli antichi mestieri e scompaiano finalmente dallo scenario politico. È l’unica magra soddisfazione!
Sinistra o sinistrati?
Dove troppi galli cantano non fa mai giorno, anzi consentono alla notte di prolungare le tenebre, per attualizzare l’antico adagio. A costo di sembrare egoisti, francamente non ci dispiace molto per quelli che sono stati bocciati e rimandati a casa, quanto per le sorti future del paese, finito nelle mani di persone senza scrupoli e senza idealità.
Abbiamo fondati motivi per temere che la lezione non è stata recepita. Mentre si leccano le ferite continuano ad abbaiare contro Veltrusconi e il sistema che li ha portati fuori dal parlamento. Ma così non si va da nessuna parte. Erano proprio necessari otto partiti (metà provvisoriamente coalizzati e già in rotta di collisione e metà in ordine sparso) alla sinistra del Partito Democratico? Siamo stufi di gruppi autoreferenziali che si riproducono a getto continuo; chi si impossessa per tre volte di seguito di un microfono in pubblico si sente di colpo un leader, un “unto” senza il quale il mondo prenderebbe una brutta piega, uno che non può più fare a meno di seguaci pronti a rispondere ad ordini e stramberie.
Non è tempo di resa dei conti all’interno dei quadri dirigenti. Che se ne tornino pure alle loro faccende tutti quei sinistrati che hanno ridotto ad extraparlamentari quanti propugnano istanze di giustizia e solidarietà. Occorre una seria autocritica (basta con lo stile tipico dei dirigenti di sinistra alle assemblee: compagni vediamo dove avete sbagliato!) per iniziare a ricostruire, sgombrando le macerie fino alle fondamenta. E noi terremotati sappiamo quanto sia duro, ma necessario soprattutto se si vuole riabitare la propria casa senza il timore di nuovi improvvisi crolli.
C’è quanto mai bisogno di sinistra in Italia, perché è necessaria un’alternativa al quadro liberista e xenofobo che propone il centrodestra e che vedrà sempre più umiliata la dignità dei lavoratori, degli extracomunitari, dei soggetti deboli: gli operai continuano a morire sul lavoro e presto non faranno più notizia!
L’ecologia non è un optional, così come è indispensabile che diventi una priorità la difesa della terra che non abbiamo avuto in eredità dagli antenati, ma in prestito dai nostri discendenti.
La bandiera della pace, la scelta della nonviolenza, il coraggio delle relazioni, altro che truppe armate sugli scenari di guerra al seguito degli Stati Uniti, sono indispensabili perché il mondo non cammini verso il suicidio collettivo.
E allora, poiché un mondo altro è ancora possibile, nonostante il berlusconismo imperante e imperversante, avanti popolo! ☺
Nel Molise, come al solito in controtendenza, l’ha spuntata il centrosinistra e tuttavia per l’assurda legge elettorale, di cui non si dirà mai abbastanza male, è toccato un deputato in più al centrodestra.
Di Pietro ha fatto una straordinaria incetta di voti – il nostro stesso foglio invitava a guardarlo per una volta con occhio di benevolenza – dovuti in parte alla sua azione di ministro, ma soprattutto al desiderio, volendo sostenere Veltroni, di dire che si era arcistufi del duo Massa-Ruta che tanto danno hanno fatto in regione e fuori. È chiaro almeno ora, finalmente, di chi è la responsabilità della vittoria del centrodestra alle scorse regionali?
Sarà stata tracotanza o vergogna, ma in campagna elettorale il senatore Massa e il deputato Ruta, teste di serie del Partito Democratico, non si sono sprecati più di tanto. Bene hanno fatto a non far comparire le loro facce nei manifesti elettorali, avrebbero peggiorato sicuramente la situazione, ma almeno potevano inviare nelle case l’invito al voto raccontando come avevano trascorso i due anni di vacanza a Roma! Invece erano certamente intenti a tramare per le amministrative; non si spiega, altrimenti, come due comuni tradizionalmente di centrosinistra (Larino e Guglionesi) abbiano potuto arronzare, senza il loro zampino, quei pessimi risultati e consegnare le amministrazioni agli avversari. Per non continuare ad addizionare catastrofi, ci si augura che se ne tornino da subito agli antichi mestieri e scompaiano finalmente dallo scenario politico. È l’unica magra soddisfazione!
Sinistra o sinistrati?
Dove troppi galli cantano non fa mai giorno, anzi consentono alla notte di prolungare le tenebre, per attualizzare l’antico adagio. A costo di sembrare egoisti, francamente non ci dispiace molto per quelli che sono stati bocciati e rimandati a casa, quanto per le sorti future del paese, finito nelle mani di persone senza scrupoli e senza idealità.
Abbiamo fondati motivi per temere che la lezione non è stata recepita. Mentre si leccano le ferite continuano ad abbaiare contro Veltrusconi e il sistema che li ha portati fuori dal parlamento. Ma così non si va da nessuna parte. Erano proprio necessari otto partiti (metà provvisoriamente coalizzati e già in rotta di collisione e metà in ordine sparso) alla sinistra del Partito Democratico? Siamo stufi di gruppi autoreferenziali che si riproducono a getto continuo; chi si impossessa per tre volte di seguito di un microfono in pubblico si sente di colpo un leader, un “unto” senza il quale il mondo prenderebbe una brutta piega, uno che non può più fare a meno di seguaci pronti a rispondere ad ordini e stramberie.
Non è tempo di resa dei conti all’interno dei quadri dirigenti. Che se ne tornino pure alle loro faccende tutti quei sinistrati che hanno ridotto ad extraparlamentari quanti propugnano istanze di giustizia e solidarietà. Occorre una seria autocritica (basta con lo stile tipico dei dirigenti di sinistra alle assemblee: compagni vediamo dove avete sbagliato!) per iniziare a ricostruire, sgombrando le macerie fino alle fondamenta. E noi terremotati sappiamo quanto sia duro, ma necessario soprattutto se si vuole riabitare la propria casa senza il timore di nuovi improvvisi crolli.
C’è quanto mai bisogno di sinistra in Italia, perché è necessaria un’alternativa al quadro liberista e xenofobo che propone il centrodestra e che vedrà sempre più umiliata la dignità dei lavoratori, degli extracomunitari, dei soggetti deboli: gli operai continuano a morire sul lavoro e presto non faranno più notizia!
L’ecologia non è un optional, così come è indispensabile che diventi una priorità la difesa della terra che non abbiamo avuto in eredità dagli antenati, ma in prestito dai nostri discendenti.
La bandiera della pace, la scelta della nonviolenza, il coraggio delle relazioni, altro che truppe armate sugli scenari di guerra al seguito degli Stati Uniti, sono indispensabili perché il mondo non cammini verso il suicidio collettivo.
E allora, poiché un mondo altro è ancora possibile, nonostante il berlusconismo imperante e imperversante, avanti popolo! ☺
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