Bella classe dirigente
6 Gennaio 2025
laFonteTV (3590 articles)
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Bella classe dirigente

Usare i verbi al futuro – faremo, combatteremo, abbatteremo, cambieremo -, in tutti gli interventi politici del sig. Presidente del Consiglio, non porta bene ma aiuta; si possono vincere le elezioni perché gli altri hanno meno fantasia della sua, ma “stiamo facendo la Storia”, come frequentemente ripete il nostro capo del governo, usando il presente e non il passato, è operazione anacronistica. Gli ultimi “Dei” a usare il predicato verbale così come si usa un’ascia, provocarono circa 70 milioni di morti, due terzi dei quali vittime civili. Non vorremmo affidarci a paragoni storici, che non avrebbero senso, con una classe dirigente che mostra ogni giorno di più la propria inadeguatezza, sempre più vicina al baratro del grottesco, senza tuttavia lambire, neanche per sbaglio, la comicità consapevole. Vanno in giro personaggi che intendono costruire l’egemonia culturale della destra attraverso l’occupazione, manu militari, dei centri culturali della penisola, senza avere chiara la differenza tra un autosalone e un museo; non uno straccio di pensiero, neanche un pensierino facile facile, in mancanza del quale questi intellettuali del nulla sono stati costretti ad affidarsi, per la realizzazione dell’opera, a un noto giornalista di origini molisane il quale invece di stare dietro all’arte futurista, per passione o per diletto, si è dedicato a un pensiero che ha poco a che fare con la sublimazione dell’arte e che noi “Paisani” traduciamo così: “tira più un pelo di f.ca che un carro di buoi”. Altro che egemonia culturale! Povero Gramsci, se avesse saputo come sarebbe andata a finire avrebbe preso i voti.
Giorgia ha sempre più credibilità nei consessi europei, dice il presidente del Senato. Sarà vero? Non saprei, ma se lo dice il camerata La Russa, seconda carica dello Stato, gaffeur seriale, la notizia perde di credibilità. Alcuni giorni fa il Consiglio d’Europa, organizzazione internazionale, con sede a Strasburgo, che riunisce 46 Paesi democratici europei, ha inviato una nota al presidente del Senato per chiedere ai senatori di non votare il decreto sicurezza perché, a detta dell’organismo, “riduce i diritti umani”. Non pretendiamo che il sen. La Russa sappia che la missione del Consiglio d’Europa è quella di promuovere la democrazia e di proteggere i diritti umani e lo stato di diritto, ma respingere al mittente la richiesta di trasmettere a tutti i senatori l’invito a non votare il disegno di legge sulla sicurezza, con il pretesto di una invasione di campo, rappresenta plasticamente un’altra tessera di quell’egemonia culturale tanto cara al camerata Presidente.
Dell’autonomia differenziata abbiamo parlato ripetutamente ma, dopo aver letto la recente sentenza della Consulta che di fatto abbatte la riforma Calderoli, ci sorge un dubbio: ma l’art. 116 del titolo V della Costituzione, modificato nel 2001 dal governo Amato, è conforme ai princìpi sui quali si fonda la nostra Carta Costituzionale? Sarebbe il caso di rivolgere la domanda al prof. Cassese che, due volte al giorno, come l’orologio rotto, ci azzecca anche lui. Siamo il Paese che nel 2024 crescerà più di tutti i Paesi d’Europa, fino ad arrivare all’ 1% del PIL, diceva il nostro Premier a dicembre dell’anno scorso, usando ancora una volta il futuro della propaganda invece che il condizionale della prudenza. Il futuro serve a prendere voti, il condizionale serve a governare – questo la Meloni lo sa – non fosse altro che ci ha vinto le elezioni. Sarebbe il caso di iniziare a governare senza fare pasticci, perché il tempo passa e le chiacchiere stanno a zero.
Per le tre grandi riforme, il Premierato, l’Autonomia e la riforma della Giustizia, dopo due anni e mezzo di legislatura, non abbiamo ancora capito cosa vogliono fare e non credo lo abbiano capito nemmeno gli autori (Casellati, Calderoli, Nordio). Il Ministro della giustizia Nordio è riuscito con la sua proposta di riforma a mettere d’accordo sia gli avvocati che i magistrati, fatto veramente insolito in questo mondo: sono entrambi contrari al disegno di legge che reputano dannoso e inutile. Per l’ennesima porcata di Calderoli abbiamo già detto troppo. Per la riforma studiata appositamente dalla Casellati sembra vogliano riservare il disegno di Legge alla prossima legislatura. L’elaborato depositato agli atti del Parlamento pare sia un tantino complesso per gli attuali inquilini di quel Palazzo. Queste insieme ad altre sono le cose non fatte ma che si “faranno” nei prossimi anni.
Per quelle che hanno già realizzato, pensiamo alla madre di tutte le battaglie, la lotta all’immigrazione clandestina, le cose non vanno meglio. Il governo ha già investito circa un miliardo di euro per sistemarli momentaneamente nel centro di accoglienza appositamente costruito nei pressi di Durazzo in Albania, ma pare che questi “negri del cazzo che andrebbero sparati in bocca” come dice qualcuno di loro – Vittorio Feltri per la precisione – non ci vogliano andare in Albania e, fatto ancora più grave, è che i giudici ‘comunisti’ gli danno pure ragione.
A Palazzo Chigi si lamentano che Landini solleciti la rivolta sociale e non comprendono che la rivolta ci sarà anche senza le sollecitazioni sindacali. Abbiamo gli stipendi più bassi d’Europa di circa il 30% in meno degli altri e il governo che fa? Propone. per il rinnovo dei contratti di lavoro del pubblico impiego, il 6% di aumento a fronte di una inflazione al 18 con una perdita di oltre 12 punti, mentre i padroni distribuiscono miliardi di utili e il governo cosa fa? 20 condoni e un concordato. La produzione industriale cala da oltre 20 mesi e il Governo cosa fa? Finge di litigare con Stellantis e toglie oltre 4 miliardi di fondi del PNRR per la transizione energetica. I poveri nel nostro Paese aumentano a dismisura e il governo che fa? Toglie il reddito di cittadinanza, misura economica presente nei Paesi più civili, al solo scopo di fare cassa.
E a proposito di Stellantis, lo stabilimento di Termoli che attualmente produce autovetture rischia di chiudere perché i vertici dell’azienda hanno cambiato idea. Lo stabilimento per la produzione di batterie elettriche, che avrebbero dovuto realizzare a Termoli, sarà edificato in Spagna dove i padroni di Stellantis hanno sottoscritto impegni con quel governo che si accollerà buona parte degli investimenti e il governo cosa fa? Cosa fanno Cesa, Lotito, Della Porta, Lancellotta e Roberti? E poi, la colpa è di Landini.
Della manovra finanziaria parleremo al più presto, intanto Buon Anno Nuovo!☺

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