bellezza e meraviglia
30 Giugno 2010 Share

bellezza e meraviglia

 

 Non so ben definire se l'idea di essere collegati in maniera quasi inesorabile a questo universo-mondo per via telematica sia morte o vita dell'anima. Facile sapere cosa accade minuto per minuto all'altro capo del mondo, troppo facile cadere in un pessimismo cosmico perché quasi mai la prevalenza dei fatti viene assegnata al bene ed al bello, ma a fatti tragici di varia natura. È allora che voglio bene di più al Molise, affogando ogni memoria recente nell'incanto e nei suoni di una dispersa campagna di questa terra. Le sensazioni sono di gran lunga più forti di qualsiasi droga artificiale. Fuori dal centro cittadino, quando le case si rarefanno e i rumori delle auto si spengono, tutto convive in una pacifica esistenza, incurante del mondo. Ti consola il cuore il profumo d'erba e tutto il verde che svetta nell'etereo azzurro che non finisce mai, interrotto di tanto in tanto da qualche soffice cirro bianco di capricciose nubi. La mente evade, versi di uccelli attraversano il cielo e fanno compagnia, ma non turbano i pensieri, anzi li accompagnano.

“Alle terme dell'anima” voglio andare. – Terme dell'anima? – Sì, il luogo dove ricominciare a vivere (secondo una felice definizione di Massimo Gramellini nel suo ultimo libro). Così dice un cartello immaginario che conduce dritto in un paradiso naturale, magari poco distante da casa tua, dove potresti appartenere a qualunque epoca perché sei uno dei tanti elementi che lo compongono.

Poiché sono convinta che i pensieri negativi siano una vera infezione dell'anima, mi rifiuto caparbiamente di affrontare qualsiasi argomento che ci induca ancor più ad anestetizzare i pensieri e le azioni positive, che ora più che mai ci sono necessari. È così che ho deciso di parlare della percezione del bello come espressione dello spirito, della natura, dei luoghi e dei modi in cui l'arte costituisce un respiro vitale per il territorio, sia esso riferito alla città che ai suoi dintorni. Il bello ha un valore educativo, si introduce naturalmente nella cultura contemporanea, promuove e trasmette le testimonianze storiche, culturali, ambientali che secoli di vita ci hanno consegnato. In questa epoca delle passioni tristi spesso si cerca soddisfazione nella fruizione e nel consumo di beni materiali che alla fine lasciano un senso di vuoto.

Mi piace pensare alla bellezza come conoscenza del cuore e ricerca del vero. Qualcosa di più che la percezione delle cose e delle relazioni: una vera e personale interpretazione del mondo. Bellezza come modalità per accedere alla propria vita spirituale trovando un senso alle esperienze e modificando il modo di stare insieme.

La bella stagione favorirà le visite nei luoghi carichi di bellezza naturale, artistica, spirituale e saranno anche momenti in cui ritroveremo gli spazi giusti per stare bene con la famiglia o con gli amici, recuperando in una dimensione etica lo spazio per le relazioni, in una condizione di umanità migliore. Quando la bellezza poi suscita stupore, meraviglia ci illuminiamo dentro e lanciamo una provocazione alla nostra personalità, stimolandola al bene, al vero, al giusto.

Credo perciò che bello potrebbe essere educare i ragazzi a non omologarsi, stimolare le loro originalità personali che chiedono di essere riconosciute e rispettate, stimolando quel rapporto tra arte e creatività personale, facendogli individuare nella esperienza estetica “il punto più alto della coscienza”: il luogo dove si incontrano i valori ideali della vita ed il senso dell'esperienza estetica e spirituale.

Le tracce della bellezza in terra di Molise, oltre che dal punto di vista naturalistico (oggi più che mai minacciate da speculazioni di ogni genere), le troviamo nei percorsi della cristianità e mi commuove pensare che le espressioni più alte sono nei luoghi più isolati e nascosti di questo territorio. Luoghi di rara bellezza naturale dai quali si può guardare lontano e meditare in profondità d'animo. Qualcosa che ci insegna a sognare quella dignità dell'uomo che si esprime con altri linguaggi e attraverso la fede, la “rinascita” del rapporto tra le forme che si materializzano per esprimere i sentimenti umani.

Vi sono luoghi di rara bellezza in tutta la nostra regione, ricchi di paesaggi e di storia, taluni delle vere rarità. Per scovare la bellezza non devo far molta strada… dopo aver percorso, tra gli alberi, i tornanti del viale delle Rimembranze di Campobasso, giungo nella piccola chiesa della Madonna del Monte e mi siedo, sola tra i banchi deserti a contemplare in una calda pace interiore, tutti volti molisani di quelle donne-angelo che impreziosiscono l'altare, dipinte da un artista unico come Amedeo Trivisonno che a Campobasso è nato ed al Molise tanta eredità straordinaria ha lasciato, e che forse meriterebbe di essere più raccontato. Mi piace pensare anche che a quell'artista pareva che alle donne spettasse un posto d'onore per farne trasparire l'anima oltre il corpo. ☺

giuliadambrosio@hotmail.it

 

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