Borghi molisani: il modello castel del giudice
29 Aprile 2017
La Fonte (351 articles)
Share

Borghi molisani: il modello castel del giudice

Castel del Giudice, comune virtuoso, è la narrazione di una storia straordinaria, un sogno divenuto realtà. La dimostrazione che è possibile arginare il fenomeno dello spopolamento attraverso azioni dal basso, nel segno della partecipazione e del coinvolgimento attivo dei cittadini. Elementi che, uniti alla elaborazione di progetti concreti, sostenibili, economicamente vantaggiosi e alla lungimiranza di amministrazioni che hanno fatto dell’unità e del dialogo una costante della loro azione, hanno contribuito in breve tempo a far balzare il nome di Castel del Giudice, centro di confine che conta appena 400 anime, tra i modelli per un concreto riscatto delle aree interne.
Uno degli artefici del miracolo è il sindaco Lino Gentile, persona pacata, sensibile e intelligente, che in questa intervista si sofferma sugli elementi che hanno consentito a questa piccola comunità di passare in breve tempo dalla condizione di marginalità, dal rischio di desertificazione e abbandono, ad un innovativo e apprezzato modello di gestione amministrativa del territorio.
Castel del Giudice, un comune che ha puntato sul binomio identità-innovazione. Possiamo parlare di un modello da esportare per rilanciare, valorizzare e promuovere le aree interne del Molise?
Castel del Giudice è un esempio che sicuramente può essere esportato. Noi siamo partiti dal legame con il territorio, dai vantaggi ma anche dai limiti, trasformando questi ultimi in opportunità. In Molise buona parte del territorio è simile al nostro: questa può essere una occasione unica per tramutare gli elementi di debolezza in elementi di forza, così come noi in parte abbiamo cercato di fare a Castel del Giudice.
Una RSA, un meleto, un albergo diffuso: sono tanti gli interventi realizzati a sostegno della comunità in un’ottica di sviluppo sostenibile ma anche solidale. Cosa altro immaginate e intendete realizzare per dare seguito a quanto già sperimentato negli anni passati?
Noi vogliamo mettere in rete tutto ciò che abbiamo realizzato. ‘Borgotufi’ ad esempio diventerà sempre più un luogo attivo di produzione oltre che di ospitalità. Con ‘Melise’ implementeremo il ventaglio di opportunità offerte dai terreni, incrementando il numero dei prodotti bio. La rete che abbiamo costruito negli ultimi anni ci consente di guardare con fiducia al futuro e di portare sul mercato della qualità un numero sempre maggiore di prodotti.
Tanti riconoscimenti vi sono stati attribuiti in ambito nazionale. Di quale riconoscimento in particolare lei va più orgoglioso?
A livello morale il premio Angelo Vassallo ha suscitato una grande emozione per me personalmente e per la nostra piccola comunità. Essere scelti come comune che fa della legalità e della tutela ambientale gli elementi cardine dello sviluppo del territorio costituisce un grande onore per Castel del Giudice e credo anche per il Molise.
Il 22 Aprile dello scorso anno il presidente della repubblica è giunto in Molise per inaugurare il Centro di Ricerca Universitaria sulle Aree Interne e sugli Appennini. Cosa ha rappresentato per lei quella giornata?
Sentir dire dal presidente della repubblica che le aree interne costituiscono l’ossatura autentica del Paese è un incentivo a fare meglio per tutti noi. Se il massimo rappresentate istituzionale della repubblica italiana riconosce che le aree interne non rappresentano un peso, un elemento di marginalità bensì la grande opportunità per il rilancio economico e sociale del Paese credo che sia uno stimolo importante, in particolare per i piccoli operatori economici e per gli amministratori che quotidianamente vivono la nostra stessa esperienza, pur tra tante difficoltà.
In tale direzione quale può essere il ruolo del’Università del Molise?
L’Università deve concretamente porsi al fianco delle aree interne, degli amministratori e delle imprese che sempre più dovranno implementare soluzioni innovative per fronteggiare i problemi atavici del territorio: penso ad esempio alle carenze infrastrutturali. Sono tuttavia convinto che abbiamo finalmente inaugurato una nuova stagione e dobbiamo viverla con grande entusiasmo e forza di volontà.
Agroalimentare e turismo: sono questi i settori in grado di assicurare un effettivo rilancio del Molise?
Non abbiamo alternative. Un maggiore investimento in qualità, in particolar modo nel settore dell’agricoltura biologica costituisce un grande valore aggiunto soprattutto in termini di vantaggio competitivo. In una regione come la nostra, in cui buona parte del territorio fortunatamente non presenta elementi di contaminazione dovuti all’utilizzo di fertilizzanti e di prodotti chimici, è realmente possibile vincere la sfida della competitività. Senza questo importante presupposto non ci sono neppure le condizioni per realizzare attività sostenibili economicamente e con ricadute certe quindi anche sull’incremento dei flussi turistici in entrata.

La Fonte

La Fonte