brandelli
15 Aprile 2010 Share

brandelli

 

Siedo accanto al tuo lettino ormai da giorni, con le interminabili notti. Tu, immobile nel tuo dramma, piangi piccole lacrime pudiche. Io aspetto che da sotto al lenzuolo sboccino mani a danzare la tenerezza, ad accarezzarmi il viso…

Ci guardiamo in silenzio (ora sempre questo assurdo silenzio e invece urliamo!); i tuoi occhi immensi nel volto scavato, intessono con i miei un dialogo vero, essenziale, struggente.

Dalle persiane socchiuse anche la luce lotta per entrare e illuminare, ma noi sappiamo che oltre l’ombra e i confini circoscritti della stanza ci spia l’infinito: l’abbraccio azzurro e materno del cielo, lo sguardo verde e pacificante del bosco, mentre ad ogni finestra grovigli di rami di pesco, gioiosi come i salmi del mattino, appendono fiori rosa alle nostre esistenze franate, alla nostra indicibile storia. Promettono resurrezione e vita.

Maria Celeste

 

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