Come scimmiette ammaestrate
5 Maggio 2017
La Fonte (351 articles)
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Come scimmiette ammaestrate

Se fosse possibile svegliarci e uscire dal circo per andare incontro al nostro io bambino, non ci riconoscerebbe. Abbiamo perso l’innocenza e con quella la creatività, il modo di guardare al mondo ogni giorno in maniera nuova. Perché tutto intorno a noi cambia e noi restiamo fermi, anzi più il tempo passa e più tutto va veloce e meno noi ci evolviamo; al contrario abbiamo messo la marcia indietro e nella corsa incosciente che ci affligge ogni giorno, bendati, procediamo senza meta.

La paura di vivere è più grande della gioia di vivere.

Vanno sempre nelle librerie e al posto di chiedere un buon libro chiedono un libro nuovo. Come se nella novità stesse la maestria e la conoscenza. Quella non ha epoca, non ha tempo, quella si trova solo in coloro che vogliono vedere e ogni giorno si accingono a esercitare l’orecchio e ad aprire gli occhi sul mondo. Consapevoli della saggezza dei padri e della ribellione dei figli.

Ogni giorno aprono il cuore un po’ di più e nel sentire il battito dolce nel cuore lo sintonizzano con quello del mondo. Con esso soffrono e con esso gioiscono. Testimoni discepoli e maestri quanto basta. Con il mondo si relazionano scindendo le cellule dell’io ma con dolcezza infinita vanno incontro alla libertà.

Non mi farò più le unghie finte, voglio che le mie unghie, anche quelle, siano libere anzi che cominci da lì la mia libertà di donna e che tutto il corpo risenta della dolcezza delle mie mani senza belletto e catene.

Voglio essere libera e nella mia libertà incontrare lui libero come me. Che lui cerchi la mia anima cosi come la mia pelle.

 

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