
De profundis per il molise
L’effetto Iorio, Frattura, Toma ancora una volta si fa sentire. I debiti fuori bilancio prodotti dal “Trio Destrano” negli ultimi venti anni, e nascosti sotto il tappeto, sono emersi solo ora con le pulizie di Pasqua. I parlamentari “molisani”, si fa per dire, alla vigilia delle elezioni regionali hanno tentato di trasformare il danno in una farsa facendoci credere che il presidente del consiglio, Giorgia, ci ha “abbonati” circa 140 milioni di euro, ma non è vero: si tratta di un prestito decennale che i cittadini del Molise restituiranno con scomode rate mensili, cosicché le addizionali regionali (le più alte d’Italia) nei prossimi anni, invece che diminuire aumenteranno. Sia i presidenti che i consiglieri regionali che si sono succeduti in questo ventennio di gestione allegra, o hanno bivaccato nell’aula di Palazzo D’Aimmo o, cosa ancora più grave, non sapevano e quindi non sanno quale danno hanno causato alle future generazioni molisane, se ancora esisteranno. Questo, uno dei tanti motivi, l’ultimo in ordine di tempo, che ci hanno indotto a chiedere, inascoltati, discontinuità nei programmi di governo; discontinuità nelle pratiche politico/amministrative, ormai vicine a veri e propri modelli che hanno a che fare più col crimine che con la politica; discontinuità con i metodi di scelta di uomini e donne, purtroppo sempre gli stessi, che occupano, spesso cambiando casacca, i posti chiave del potere locale.
Ciò che chiedevamo alla classe politica regionale e nazionale non era una sce-neggiata per non cambiare nulla, cosa che puntualmente hanno fatto i nostri interlocutori, ma una profonda cesura tra vecchio e nuovo modo di interpretare i bisogni del nostro territorio e della nostra gente. La risposta non si è fatta attendere. I nostri eroi “Facciolla segretario PD (il vecchio che avanza) e Federico coordinatore 5S (il nuovo che è andato a male)” alla chetichella, terrorizzati dalle nostre proposte, hanno aperto, insieme ad altri noti figuri, e con la partecipazione straordinaria dell’attuale candidato governatore, in gran segreto, un tavolo parallelo di negoziazione dove si potesse discutere, in santa pace, del “nuovo” corso con la corporazione degli avvocati, questi ultimi assolutamente estranei al tavolo negoziale del Centrosinistra. Il diniego pervenuto a mezzo stampa sulla figura di Domenico Iannacone, quale candidato presidente dell’area progressista, prima ancora che si esprimesse il segretario Facciolla,veniva comunicato proprio dalla lista degli avvocati che fino a quel momento non aveva avuto alcun ruolo al tavolo dei ‘progressisti’. La domanda sorge spontanea: ma i delegati PD al tavolo del Centrosinistra, mai frequentato da Facciolla, i Totaro, i D’Alete, gli Sposato, ecc. recitavano a soggetto sapendo dell’esistenza di una negoziazione parallela? O erano stati messi lì quali falegnami inconsapevoli a fare da mobilio?
Con queste premesse l’alleanza di Sinistra, (campo progressista-campo largo-camposanto) si accinge a conquistare il governo della regione. Buona fortuna a loro e a chi li sostiene; buona fortuna all’on. Ruta che con questa operazione ha tentato di liberare il comune di Campobasso per affidarlo in mani più sicure; buona fortuna al sindaco Gravina che, Dio non voglia, in caso di sconfitta, speriamo continui a fare almeno il sindaco; buona fortuna ai costruttori di tavoli, falegnami inconsapevoli di progetti altrui; buona fortuna ai costruttori di democrazia e al suo coordinatore che pretende di rappresentare il nuovo per ammaliare i rassegnati che non votano più, senza tuttavia spiegare, lui che è una vecchia volpe della politica, a quale nuovo si riferisce, se è quello che lo ha visto capeggiare una lista contro il centrosinistra di Frattura, Facciolla, Fanelli e Ruta che ora sono suoi alleati o di ammiccare alla destra che lo ha sempre snobbato nonostante le sue origini? Bisogna essere onesti, stiamo parlando di un brillante professionista che, nonostante la sua disinvoltura, anche questa volta ha sbagliato schieramento; buona fortuna anche all’on. Federico, coordinatore 5S, che mentre fa l’amore piange e gode, “chiagne e fotte”, la sua recita in questa vicenda è stata da premio Oscar: lo abbiamo mandato a Roma con tanti buoni propositi e tanti sogni da realizzare, ce lo hanno restituito irriconoscibile, uno straccio; buona fortuna anche a quelli del movimento civico Molise Solidale, legato al mondo del terzo settore, che se la sono data a gambe levate appena sentito puzza di bruciato: per quale motivo andare incontro a una sconfitta sicura quando ci si può sistemare con chi vince? buona fortuna a Verdi e Sinistra Italiana che se arrancano tanto per presentare una lista di 21 nomi, avranno qualche problema in più per superare la soglia del 5% dei votanti, circa 7.000 voti validi; e buona fortuna anche all’associazione Molise Domani che ha corso il rischio vero di farsi impaludare nei giochi truccati di questi maneggioni che pensano unicamente alla conservazione del posto di lavoro, il loro naturalmente, altro che articolo 18 dello Statuto che hanno smantellato.
Della Destra non c’è molto da dire se non che fa la destra senza ambiguità, certe nefandezze le dice e le fa, loro si dividono il porco senza litigare, tanto dopo la vittoria fanno i conguagli e chi ha avuto di più restituisce il maltolto. In questa campagna elettorale hanno trovato un candidato presidente che prima di sedersi ha fatto l’apologia dell’era Iorio e della grande esperienza dello stesso nella gestione della Sanità, delle opere pubbliche, dello sviluppo delle imprese, quelle partecipate in particolare, della necessità di coinvolgerlo nell’esecutivo con ruoli importanti. Che Iorio abbia una grande esperienza è un fatto, non lo si può negare: in dodici anni di presidenza ha sfasciato la Sanità, ha progettato la Termoli San Vittore senza realizzarla e ha tumulato numerose aziende partecipate compreso Zuccherificio e GAM per non parlare del “Modello Molise” col terremoto di San Giuliano, anche questo è un fatto. Pensate che per marcare le distanze con il governo Toma, il direttore tecnico della campagna elettorale di Roberti ha dato ordine di sparare ad alzo zero contro l’uscente, per tutto il casino che ha provocato in questi cinque anni e di riabilitare addirittura Michele Iorio, ma non disperate, quelli che hanno sostenuto Toma nelle sue follie si sono tutti ricandidati, li rivedremo tutti lì, incollati alle poltrone che hanno solo momentaneamente mollato per improrogabili impegni elettorali.☺