Su la fonte (febbraio), periodico molisano animato sin dal 2004 da don Antonio Di Lalla, è lucida, ma amara, l’analisi condotta da Famiano Crucianelli, già parlamentare di sinistra, dell’involuzione avvenuta negli ultimi decenni nel Paese. Lo spunto è il referendum costituzionale in programma per ottobre. «Siamo il Paese più decadente e più compromesso proprio nella architettura istituzionale, politica e sociale della sua democrazia», è il giudizio di Crucianelli. Che cita poi Zagrebelsky, uno dei leader della campagna per il “No” alla modifica renziana della nostra Carta. «Da trent’anni è in corso un’involuzione che ha rovesciato la piramide della democrazia. I cittadini contano sempre meno e sempre di più contano i vertici, che siano dei partiti o delle istituzioni». Una involuzione che tecnicamente si può definire «passaggio dalla democrazia all’oligarchia». Per questo, conclude Crucianelli, «temo un confronto ed uno scontro molto aspri ma incomprensibili e lontani dai problemi reali che alimentano autoritarismo e populismi. Mi viene alla mente l’immagine di quel garbato film di diversi anni fa che ben riassume la situazione attuale: “Sotto il vestito niente”».
Adista (agenzia di stampa)
Su la fonte (febbraio), periodico molisano animato sin dal 2004 da don Antonio Di Lalla, è lucida, ma amara, l’analisi condotta da Famiano Crucianelli, già parlamentare di sinistra, dell’involuzione avvenuta negli ultimi decenni nel Paese. Lo spunto è il referendum costituzionale in programma per ottobre. «Siamo il Paese più decadente e più compromesso proprio nella architettura istituzionale, politica e sociale della sua democrazia», è il giudizio di Crucianelli. Che cita poi Zagrebelsky, uno dei leader della campagna per il “No” alla modifica renziana della nostra Carta. «Da trent’anni è in corso un’involuzione che ha rovesciato la piramide della democrazia. I cittadini contano sempre meno e sempre di più contano i vertici, che siano dei partiti o delle istituzioni». Una involuzione che tecnicamente si può definire «passaggio dalla democrazia all’oligarchia». Per questo, conclude Crucianelli, «temo un confronto ed uno scontro molto aspri ma incomprensibili e lontani dai problemi reali che alimentano autoritarismo e populismi. Mi viene alla mente l’immagine di quel garbato film di diversi anni fa che ben riassume la situazione attuale: “Sotto il vestito niente”».
L'agenzia di stampa "Adista" torna a citare "La Fonte"
Su la fonte (febbraio), periodico molisano animato sin dal 2004 da don Antonio Di Lalla, è lucida, ma amara, l’analisi condotta da Famiano Crucianelli, già parlamentare di sinistra, dell’involuzione avvenuta negli ultimi decenni nel Paese. Lo spunto è il referendum costituzionale in programma per ottobre. «Siamo il Paese più decadente e più compromesso proprio nella architettura istituzionale, politica e sociale della sua democrazia», è il giudizio di Crucianelli. Che cita poi Zagrebelsky, uno dei leader della campagna per il “No” alla modifica renziana della nostra Carta. «Da trent’anni è in corso un’involuzione che ha rovesciato la piramide della democrazia. I cittadini contano sempre meno e sempre di più contano i vertici, che siano dei partiti o delle istituzioni». Una involuzione che tecnicamente si può definire «passaggio dalla democrazia all’oligarchia». Per questo, conclude Crucianelli, «temo un confronto ed uno scontro molto aspri ma incomprensibili e lontani dai problemi reali che alimentano autoritarismo e populismi. Mi viene alla mente l’immagine di quel garbato film di diversi anni fa che ben riassume la situazione attuale: “Sotto il vestito niente”».
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