E dopo 800 anni… ancora si canta
3 Novembre 2024
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E dopo 800 anni… ancora si canta

A Francesco (san Francesco d’Assisi) piaceva dare del tu ad ogni cosa, per lui non esisteva il generalizzare, l’anonimo, non la natura ma quest’albero, non l’umanità ma quest’uomo, perché in ogni cosa vedeva il figlio dello stesso Padre, e quindi il fratello e grazie a questo modo di vedere, nel 1224 comincia la nostra letteratura con il Cantico delle creature, una poesia. La Poesia, che è dire-bene le cose, e Francesco le bene-dice tutte:
«Altissimo, Onnipotente Buon Signore, tue sono le lodi, la gloria, l’onore e ogni benedizione.
A te solo, o Altissimo, si addicono e nessun uomo è degno di menzionarti.
Lodato sii, mio Signore, insieme a tutte le creature, specialmente per il signor fratello sole,
il quale è la luce del giorno, e tu tramite lui ci dai la luce. E lui è bello e raggiante con grande splendore: te, o Altissimo, simboleggia.
Lodato sii, o mio Signore, per sorella luna e le stelle: in cielo le hai create, chiare preziose e belle.
Lodato sii, mio Signore, per fratello vento, e per l’aria e per il cielo; per quello nuvoloso e per quello sereno,
per ogni stagione tramite la quale alle creature dai vita.
Lodato sii, mio Signore, per sorella acqua, la quale è molto utile e umile, preziosa e pura.
Lodato sii, mio Signore, per fratello fuoco, attraverso il quale illumini la notte. Egli è bello, giocondo, robusto e forte.
Lodato sii, mio Signore, per nostra sorella madre terra, la quale ci dà nutrimento e ci mantiene:
produce diversi frutti, con fiori variopinti ed erba.
Lodato sii, mio Signore, per quelli che perdonano in nome del tuo amore, e sopportano malattie e sofferenze.
Beati quelli che le sopporteranno serenamente, perché dall’Altissimo saranno premiati.
Lodato sii, mio Signore, per la nostra sorella morte corporale, dalla quale nessun essere umano può scappare;
guai a quelli che moriranno mentre sono in peccato mortale.
Beati quelli che troveranno la morte mentre stanno rispettando le tue volontà.
In questo caso la morte spirituale non procurerà loro alcun male.
Lodate e benedite il mio Signore, ringraziatelo e servitelo con grande umiltà.»
La nostra letteratura quindi comincia bene-dicendo, all’opposto di quel quotidiano dire-male di cose e persone, di quel male-dire di continuo. Il Cantico inaugura la letteratura italiana inventando e giustapponendo, nella lingua che ci fa da madre, parole che liberano cuore e mente dalla male-dizione, e rendono la vita più bene-detta. Il vedere di Francesco è poetico e “profetico”. Egli guardando ogni cosa negli occhi e riconoscendone la loro originaria e originale bellezza, ne tesse le lodi. Loda, perché lodare significa ri-vedere in modo nuovo ogni cosa, ogni volta, “di nuovo” e “come nuovo”. E allora rileggiamo il Cantico, guarisce la vista, conduce all’essenziale e fa della vita un canto come di allodole.☺

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