Nelle giornate autunnali ed invernali più miti non è raro, per chi frequenta i laghi della nostra regione, osservare gruppi di Germano reale che si riuniscono in cerca di una compagna. Il corteggiamento di questa specie avviene proprio in questo periodo ed è uno di quei spettacoli indimenticabili che solo la natura sa offrire. Diversi maschi girano intorno ad una femmina compiendo tutta una serie di movimenti per farsi notare e per mettere in risalto i loro vivaci colori: impettiti mostrano il marrone-rossiccio del petto, aprono le ali per esibire il blu delle bande, abbassano il capo per mostrare il verde brillante, immergono il becco nell’acqua per creare degli spruzzi ed emettono versi rauchi seguiti da fischi acuti. Davanti a questa esibizione la femmina rimane impassibile fino al momento in cui sceglie il maschio che l’ha colpita di più. La bellezza dei maschi di questa specie ha però inspirato anche diversi poeti che hanno dato vita a graziosi componimenti, tra questi abbiamo scelto i versi scritti intorno al 1930 da un poeta inglese anonimo: “La forza del sole nelle zampe gialle, il porpora del tramonto sul petto, tutto il verde di giugno sul capo, l’azzurro dei cieli nelle ali”. La bellezza non è l’unica caratteristica da cui l’uomo ha potuto trarre ispirazione: alcune caricature e personaggi di fumetti, cartoni animati e racconti, “modi di dire” e “invenzioni” si riferiscono a questo simpatico Anatide (è la famiglia a cui appartiene) o ad altre anatre della famiglia. Chi non ha mai sentito dire “Cammina/cammini con i piedi a papera”? Ebbene un tempo era riferito ai bambini più piccoli che per mantenere meglio l’equilibrio mettevano i piedi in fuori, oggi viene utilizzato soprattutto riferendolo ad un adulto, spesso di sesso femminile. Non conviene però offendersi perché spesso l’autore di questa osservazione gradisce “avere i piedi di papera” quando nuota in mare, indossando le pinne, ma anche perché l’andamento di un’anatra e di una papera può essere buffo ma è anche lo straordinario frutto dell’evoluzione. Sono le sue zampe palmate la causa di tutto: le dita sono unite da una sottile membrana che le rende delle abili nuotatrici e delle goffe camminatrici. Ma dato che passano la maggioranza della loro vita in acqua sono proprio quello che ci vuole per raggiungere alte velocità di nuoto ed arrivare in profondità elevate. Goffe sulla terra quanto l’uomo lo è in acqua poiché esso ha bisogno di diversi “accorgimenti” per riuscire a fare “in piccolo” quello che riesce a fare normalmente un’anatra. Anche il “galleggiamento” risulta facile agli anatidi poiché dotati di uno spesso strato di piumino che trattiene l’aria (fungendo anche da ottimo isolante per il freddo) ricoperto da strati di piume sovrapposti che impediscono all’acqua di penetrare e raggiungere la pelle. Il tutto viene reso perfettamente impermeabile da una costante lubrificazione che viene effettuata mediante il proprio becco prelevando, da una ghiandola situata sulla base della coda, una sostanza oleosa che viene distribuita omogeneamente su penne e piume. Gli appassionati di anatre vive in natura sono pochi ma diventano molti se arrivano cotte in tavola, da questa specie traggono origine la maggioranza delle razze di anatre domestiche che vengono allevate ancora oggi ed è ancora una specie cacciabile.
Il Germano reale (Anas platyrhynchos) è un uccello di medie dimensioni che può raggiungere i 65 centimetri di lunghezza, un’apertura alare di 98 centimetri ed un peso di circa 1, 5 chilogrammi. Può raggiungere i 25 anni di vita. Il suo nome scientifico Anas deriva dal latino “anas = anatra” mentre platyrhynchos deriva dal greco e significa “platurrhun- khos = becco largo”. Un’anatra dal becco largo, come suggerisce il nome, che gradisce mangiare soprattutto sulla superficie dell’acqua grazie al suo becco giallo largo e piatto che riesce a filtrare piante acquatiche, insetti, lumache, chiocciole e vermi ma che è anche adatto alla ricerca nei fondali fangosi. La colorazione è differenziata nei sessi. Il maschio possiede testa e collo verde bottiglia, collare bianco, petto marrone-rossiccio, corpo nel complesso grigio e parti posteriori nere, coda bianca. La femmina è invece “in tuta mimetica” con una colorazione generale fulva a macchie e strie brune. Sia i maschi che le femmine possiedono lo specchio delle ali di colore blu bordato di nero e bianco che si nota soprattutto in volo.
Il Germano reale è ampiamente diffuso negli ambienti di acqua dolce dall’Europa fino all’Asia e il Nord America. In Italia ha una popolazione stabile che si aggira intorno alle 20.000 coppie. Le minacce per la specie sono la distruzione e trasformazione degli habitat di riproduzione ed alimentazione, la variazione dei livelli d’acqua durante il periodo riproduttivo, la contaminazione da pesticidi e metalli pesanti, la distruzione dei canneti e della vegetazione ripariale, l’inquinamento genetico da immissioni a fini venatori, i disturbi antropici e la caccia.
Nell’America del Sud è considerata la mediatrice tra cielo e terra, poiché le si attribuisce il merito di essersi immersa nelle acque del diluvio per riportare a galla le prime manciate di fango con cui si ricostruì la vita sulla terra. Ora tocca a noi cercare di preservare la vita delle zone umide e non solo! ☺
crfs.casacalenda@lipu.it
Nelle giornate autunnali ed invernali più miti non è raro, per chi frequenta i laghi della nostra regione, osservare gruppi di Germano reale che si riuniscono in cerca di una compagna. Il corteggiamento di questa specie avviene proprio in questo periodo ed è uno di quei spettacoli indimenticabili che solo la natura sa offrire. Diversi maschi girano intorno ad una femmina compiendo tutta una serie di movimenti per farsi notare e per mettere in risalto i loro vivaci colori: impettiti mostrano il marrone-rossiccio del petto, aprono le ali per esibire il blu delle bande, abbassano il capo per mostrare il verde brillante, immergono il becco nell’acqua per creare degli spruzzi ed emettono versi rauchi seguiti da fischi acuti. Davanti a questa esibizione la femmina rimane impassibile fino al momento in cui sceglie il maschio che l’ha colpita di più. La bellezza dei maschi di questa specie ha però inspirato anche diversi poeti che hanno dato vita a graziosi componimenti, tra questi abbiamo scelto i versi scritti intorno al 1930 da un poeta inglese anonimo: “La forza del sole nelle zampe gialle, il porpora del tramonto sul petto, tutto il verde di giugno sul capo, l’azzurro dei cieli nelle ali”. La bellezza non è l’unica caratteristica da cui l’uomo ha potuto trarre ispirazione: alcune caricature e personaggi di fumetti, cartoni animati e racconti, “modi di dire” e “invenzioni” si riferiscono a questo simpatico Anatide (è la famiglia a cui appartiene) o ad altre anatre della famiglia. Chi non ha mai sentito dire “Cammina/cammini con i piedi a papera”? Ebbene un tempo era riferito ai bambini più piccoli che per mantenere meglio l’equilibrio mettevano i piedi in fuori, oggi viene utilizzato soprattutto riferendolo ad un adulto, spesso di sesso femminile. Non conviene però offendersi perché spesso l’autore di questa osservazione gradisce “avere i piedi di papera” quando nuota in mare, indossando le pinne, ma anche perché l’andamento di un’anatra e di una papera può essere buffo ma è anche lo straordinario frutto dell’evoluzione. Sono le sue zampe palmate la causa di tutto: le dita sono unite da una sottile membrana che le rende delle abili nuotatrici e delle goffe camminatrici. Ma dato che passano la maggioranza della loro vita in acqua sono proprio quello che ci vuole per raggiungere alte velocità di nuoto ed arrivare in profondità elevate. Goffe sulla terra quanto l’uomo lo è in acqua poiché esso ha bisogno di diversi “accorgimenti” per riuscire a fare “in piccolo” quello che riesce a fare normalmente un’anatra. Anche il “galleggiamento” risulta facile agli anatidi poiché dotati di uno spesso strato di piumino che trattiene l’aria (fungendo anche da ottimo isolante per il freddo) ricoperto da strati di piume sovrapposti che impediscono all’acqua di penetrare e raggiungere la pelle. Il tutto viene reso perfettamente impermeabile da una costante lubrificazione che viene effettuata mediante il proprio becco prelevando, da una ghiandola situata sulla base della coda, una sostanza oleosa che viene distribuita omogeneamente su penne e piume. Gli appassionati di anatre vive in natura sono pochi ma diventano molti se arrivano cotte in tavola, da questa specie traggono origine la maggioranza delle razze di anatre domestiche che vengono allevate ancora oggi ed è ancora una specie cacciabile.
Il Germano reale (Anas platyrhynchos) è un uccello di medie dimensioni che può raggiungere i 65 centimetri di lunghezza, un’apertura alare di 98 centimetri ed un peso di circa 1, 5 chilogrammi. Può raggiungere i 25 anni di vita. Il suo nome scientifico Anas deriva dal latino “anas = anatra” mentre platyrhynchos deriva dal greco e significa “platurrhun- khos = becco largo”. Un’anatra dal becco largo, come suggerisce il nome, che gradisce mangiare soprattutto sulla superficie dell’acqua grazie al suo becco giallo largo e piatto che riesce a filtrare piante acquatiche, insetti, lumache, chiocciole e vermi ma che è anche adatto alla ricerca nei fondali fangosi. La colorazione è differenziata nei sessi. Il maschio possiede testa e collo verde bottiglia, collare bianco, petto marrone-rossiccio, corpo nel complesso grigio e parti posteriori nere, coda bianca. La femmina è invece “in tuta mimetica” con una colorazione generale fulva a macchie e strie brune. Sia i maschi che le femmine possiedono lo specchio delle ali di colore blu bordato di nero e bianco che si nota soprattutto in volo.
Il Germano reale è ampiamente diffuso negli ambienti di acqua dolce dall’Europa fino all’Asia e il Nord America. In Italia ha una popolazione stabile che si aggira intorno alle 20.000 coppie. Le minacce per la specie sono la distruzione e trasformazione degli habitat di riproduzione ed alimentazione, la variazione dei livelli d’acqua durante il periodo riproduttivo, la contaminazione da pesticidi e metalli pesanti, la distruzione dei canneti e della vegetazione ripariale, l’inquinamento genetico da immissioni a fini venatori, i disturbi antropici e la caccia.
Nell’America del Sud è considerata la mediatrice tra cielo e terra, poiché le si attribuisce il merito di essersi immersa nelle acque del diluvio per riportare a galla le prime manciate di fango con cui si ricostruì la vita sulla terra. Ora tocca a noi cercare di preservare la vita delle zone umide e non solo! ☺
Nelle giornate autunnali ed invernali più miti non è raro, per chi frequenta i laghi della nostra regione, osservare gruppi di Germano reale che si riuniscono in cerca di una compagna. Il corteggiamento di questa specie avviene proprio in questo periodo ed è uno di quei spettacoli indimenticabili che solo la natura sa offrire. Diversi maschi girano intorno ad una femmina compiendo tutta una serie di movimenti per farsi notare e per mettere in risalto i loro vivaci colori: impettiti mostrano il marrone-rossiccio del petto, aprono le ali per esibire il blu delle bande, abbassano il capo per mostrare il verde brillante, immergono il becco nell’acqua per creare degli spruzzi ed emettono versi rauchi seguiti da fischi acuti. Davanti a questa esibizione la femmina rimane impassibile fino al momento in cui sceglie il maschio che l’ha colpita di più. La bellezza dei maschi di questa specie ha però inspirato anche diversi poeti che hanno dato vita a graziosi componimenti, tra questi abbiamo scelto i versi scritti intorno al 1930 da un poeta inglese anonimo: “La forza del sole nelle zampe gialle, il porpora del tramonto sul petto, tutto il verde di giugno sul capo, l’azzurro dei cieli nelle ali”. La bellezza non è l’unica caratteristica da cui l’uomo ha potuto trarre ispirazione: alcune caricature e personaggi di fumetti, cartoni animati e racconti, “modi di dire” e “invenzioni” si riferiscono a questo simpatico Anatide (è la famiglia a cui appartiene) o ad altre anatre della famiglia. Chi non ha mai sentito dire “Cammina/cammini con i piedi a papera”? Ebbene un tempo era riferito ai bambini più piccoli che per mantenere meglio l’equilibrio mettevano i piedi in fuori, oggi viene utilizzato soprattutto riferendolo ad un adulto, spesso di sesso femminile. Non conviene però offendersi perché spesso l’autore di questa osservazione gradisce “avere i piedi di papera” quando nuota in mare, indossando le pinne, ma anche perché l’andamento di un’anatra e di una papera può essere buffo ma è anche lo straordinario frutto dell’evoluzione. Sono le sue zampe palmate la causa di tutto: le dita sono unite da una sottile membrana che le rende delle abili nuotatrici e delle goffe camminatrici. Ma dato che passano la maggioranza della loro vita in acqua sono proprio quello che ci vuole per raggiungere alte velocità di nuoto ed arrivare in profondità elevate. Goffe sulla terra quanto l’uomo lo è in acqua poiché esso ha bisogno di diversi “accorgimenti” per riuscire a fare “in piccolo” quello che riesce a fare normalmente un’anatra. Anche il “galleggiamento” risulta facile agli anatidi poiché dotati di uno spesso strato di piumino che trattiene l’aria (fungendo anche da ottimo isolante per il freddo) ricoperto da strati di piume sovrapposti che impediscono all’acqua di penetrare e raggiungere la pelle. Il tutto viene reso perfettamente impermeabile da una costante lubrificazione che viene effettuata mediante il proprio becco prelevando, da una ghiandola situata sulla base della coda, una sostanza oleosa che viene distribuita omogeneamente su penne e piume. Gli appassionati di anatre vive in natura sono pochi ma diventano molti se arrivano cotte in tavola, da questa specie traggono origine la maggioranza delle razze di anatre domestiche che vengono allevate ancora oggi ed è ancora una specie cacciabile.
Il Germano reale (Anas platyrhynchos) è un uccello di medie dimensioni che può raggiungere i 65 centimetri di lunghezza, un’apertura alare di 98 centimetri ed un peso di circa 1, 5 chilogrammi. Può raggiungere i 25 anni di vita. Il suo nome scientifico Anas deriva dal latino “anas = anatra” mentre platyrhynchos deriva dal greco e significa “platurrhun- khos = becco largo”. Un’anatra dal becco largo, come suggerisce il nome, che gradisce mangiare soprattutto sulla superficie dell’acqua grazie al suo becco giallo largo e piatto che riesce a filtrare piante acquatiche, insetti, lumache, chiocciole e vermi ma che è anche adatto alla ricerca nei fondali fangosi. La colorazione è differenziata nei sessi. Il maschio possiede testa e collo verde bottiglia, collare bianco, petto marrone-rossiccio, corpo nel complesso grigio e parti posteriori nere, coda bianca. La femmina è invece “in tuta mimetica” con una colorazione generale fulva a macchie e strie brune. Sia i maschi che le femmine possiedono lo specchio delle ali di colore blu bordato di nero e bianco che si nota soprattutto in volo.
Il Germano reale è ampiamente diffuso negli ambienti di acqua dolce dall’Europa fino all’Asia e il Nord America. In Italia ha una popolazione stabile che si aggira intorno alle 20.000 coppie. Le minacce per la specie sono la distruzione e trasformazione degli habitat di riproduzione ed alimentazione, la variazione dei livelli d’acqua durante il periodo riproduttivo, la contaminazione da pesticidi e metalli pesanti, la distruzione dei canneti e della vegetazione ripariale, l’inquinamento genetico da immissioni a fini venatori, i disturbi antropici e la caccia.
Nell’America del Sud è considerata la mediatrice tra cielo e terra, poiché le si attribuisce il merito di essersi immersa nelle acque del diluvio per riportare a galla le prime manciate di fango con cui si ricostruì la vita sulla terra. Ora tocca a noi cercare di preservare la vita delle zone umide e non solo! ☺
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