Guardare in modo diverso
8 Settembre 2025
laFonteTV (3870 articles)
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Guardare in modo diverso

“Un’ampia mole di ricerche accademiche dimostrano che le notizie che leggiamo, guardiamo e ascoltiamo tendono ad avere un’influenza negativa su di noi. La percentuale di titoli che esprimono rabbia, paura, disgusto e tristezza è cresciuta notevolmente. Infatti uno studio pubblicato su Nature ha calcolato che le persone hanno l’1% in meno di probabilità di cliccare su un titolo, per ogni parola positiva scritta al suo interno”.
Questa analisi, tratta da un articolo letto non molto tempo fa, mi ha portato a riflettere e a constatare che è vero. Anche a me capita di soffermarmi sulle notizie di persone famose colte da improvvise malattie o di articoli che annunciano futuri scenari apocalittici. Perché siamo attratti più dal brutto che dal bello? È anche vero, come afferma la giornalista dell’articolo, che una delle funzioni della stampa è quella di essere come un cane che abbaia, in lingua inglese “il watchdog” del potere, proprio come un cane che abbaia quando qualcosa non va. Con tutto quello che stiamo vivendo il cane abbaia a ragion veduta ma credo che tutta questa negatività distolga lo sguardo da ciò che di bello accade intorno a noi anche se è una piccolissima percentuale. Il bene non si legge perché non fa notizia, eppure, come cita sempre l’articolo in questione, pochi sanno che tra il 2000 e il 2022 a livello globale, il tasso di mortalità infantile è diminuito di oltre la metà, il che significa che milioni di bambini hanno avuto la possibilità di crescere e diventare grandi. Purtroppo questo tasso potrebbe di nuovo abbassarsi considerate le stragi di innocenti, come il genocidio che si sta compiendo in Palestina. E noi? Viviamo in questo piccolo angolo di mondo che potrebbe essere destinato a “non esistere” se continuiamo a rimanere in un letargo consapevole, perché è più facile far finta di dormire che stare svegli: cosa possiamo raccontare di bello?
Una piccola esperienza vissuta personalmente ci sarebbe… non so quanto sia importante ma per noi lo è stata: bella e piena di gioia!
Nella nostra comunità, come già da un po’ di anni, si è svolto anche quest’anno il campo estivo per i bambini dai 7 ai 10 anni. Ogni campo è stato speciale ma cosa ha reso più speciale questo? Non credo sia stato merito solo dell’ organizzazione… c’è stato un elemento in più, un amore donato e condiviso che ha contagiato tutti. Un amore gratuito e sempre al servizio. A partire dai meno giovani, i nonni Ciccio e Carmela, presenti ogni giorno che si sono messi in gioco, giocando per davvero, annullando un confine di età che ha reso visibile un passato che sa vivere il presente. A chi ci ha raggiunto da un po’ di chilometri di distanza e che ha voluto esserci perché ha lasciato qui un pezzo di vita e di cuore e un’amicizia che non conosce distanze. A chi l’ultimo giorno, per la chiusura del campo, ha cucinato per tutti. A chi ha dedicato parte del suo tempo aiutandoci a spiegare ai bambini l’importanza delle radici e della terra, piantando come simbolo un alberello da frutta. A chi ci ha sostenuto e ci sostiene, rendendo possibile tutto questo. E cosa dire dei nostri ragazzi? Le mitiche magliette blu che ogni giorno hanno organizzato balli, giochi e perfino le Olimpiadi facendo diventare il nostro campo “un mondo unito”. Certo le difficoltà non sono mancate. Non è facile mettere d’accordo tante teste ma l’amore, la voglia di stare insieme non è mai mancata.
Non so se questo fa o farà notizia. Se il nostro alberello piantato darà frutti… ma è stato bellissimo passeggiare tutti insieme, in cordata grandi e piccoli, per le strade del centro. Abbiamo cantato, gridato la nostra speranza di pace, abbiamo manifestato la nostra gioia e il nostro esserci, concludendo la passeggiata con una golosa merenda a Villa Zappone, riscoprendo tutti insieme la bellezza del luogo, sempre accompagnati dai nonni che ci hanno aiutato e vigilato sui piccoli.
Ritornando all’articolo iniziale e riprendendo le parole della giornalista, se vogliamo vedere il mondo per come è realmente, nella sua varietà di bene e male, dobbiamo rieducare il nostro cervello a guardare le cose in modo diverso, non soffermandoci solo sulle negatività.
Il bene come il male non cesseranno di esistere. Sta a noi decidere dove stare e cosa valga veramente la pena guardare.☺

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