
I magnati della siringa
Se per difendere la Sanità privata, i magnati della siringa arruolano anche i pregiudicati, ancorché riabilitati, il fatto è veramente grave e non si tratta di salute: non ne hanno sentito il bisogno in tempo di pandemia, “morto più, morto meno”, non si capisce il perché di tutta questa fretta. Iorio implora la Meloni di anticipare almeno di qualche mese le elezioni regionali, anche lui preoccupato “dall’inferno di fuoco della Sanità”, eppure, sono 22 anni che i cittadini molisani vanno a farsi curare fuori regione perché il sistema sanitario regionale non assicura i livelli minimi di assistenza, senza che nessuno di loro se ne preoccupasse. Se Iorio ha tanta premura di votare, perché insieme a qualche fratello d’Italia non ha fatto venir meno il suo sostegno alla legge di bilancio, peraltro pesantemente censurata davanti al giudice delle leggi? Perché i sindaci molisani, anche loro preoccupati nel constatare che molti dei loro concittadini, partiti con le ambulanze del 118 e ritornati, sempre più spesso, sul carro listato a lutto, non hanno, nelle sedi proprie e non davanti alle telecamere, sfiduciato il loro governatore?
Anche il magnate di Venafro è irrequieto; questa volta pare non trovare il bandolo della matassa, sa di rischiare e freneticamente passa da Renzi a Berlusconi, da Berlusconi a Renzi per finire tra le braccia degli eredi di Andreotti. Non sono io a usare un linguaggio crudo, la mia è solo la reazione, forse ingenua, di chi ancora riesce a separare il grano dal loglio. Qualche giorno fa ho ascoltato il governatore Toma in TV che straparlava di “pacchetti” terapeutici, di schermate e di soldi, con una freddezza ostile, come se si trattasse di quarti di bue o di partita doppia, argomenti afferenti alla sua cultura: si stava purtroppo occupando, da ragioniere della salute, di malati di cancro, di terapie salvavita, in definitiva del destino delle persone, quelle che domani potrebbero non esserci più.
Ormai Toma è inviso a tutti, non lo vuole più nessuno, né come candidato presidente, né come candidato e basta, neanche come vicino di casa, ma chi ce l’ha messo e chi l’ha sostenuto là dove è rimasto per cinque anni? Questa è una storia che viene da lontano e che ha nome e cognome e si chiama conflitto d’interesse. I magnati della siringa in questa regione hanno sempre fatto il bello e il cattivo tempo, e in alcuni casi come questo si sono sostenuti a vicenda. Qualcuno è convinto che gli interessi degli stessi facciano capo a un’unica regia, prova ne è il fatto che chi oggi si erge a difensore d’ufficio dei cittadini molisani, tal Paolo Cirino Pomicino, con la sua invettiva contro Toma, Papa e la magistratura molisana, sembra indignarsi per le “scherma- te” negate al Gemelli, ma in sostanza, smandolina il centro di ricerca, fa un endorsement a Neuromed, che in realtà è estraneo a questa vicenda (exscusatio non petita…), in buona sostanza sta difendendo i magnati della siringa. Tutti insieme hanno sostenuto Iorio, lautamente ricompensati, poi quando il debito sanitario è schizzato, hanno scoperto un enfant prodige, tale Paolo Frattura il quale, per farli contenti ha risolto il problema del debito caricandolo sulle addizionali regionali e facendo incazzare i molisani, i suoi sponsor e per ultimo l’intero Centrosinistra: certo non ha fatto solo questo, è andato ben oltre.
In verità questi signori non ci mettono mai la faccia e ancora di più il culo e così cinque anni fa, non potendo indicare alla carica di governatore né uno di destra né uno di sinistra, lo hanno cercato sull’elenco telefonico e dopo averlo trovato gli hanno spiegato che lui era di Forza Italia, con tanto di telefonata confermativa del capo: “ciao Silvio… ciao Donato”. Il fortunato si proclamò da subito un economista keynesiano, un certo Keynes, amico suo di Napoli che lo aveva “votato” all’economia. “E forse fu per gioco o forse per amore” da esperto qual è di scritture contabili, si è dovuto misurare su ciò che gli è più confacente: “il bilancio regionale”, quello ricevuto in eredità dai predecessori e quello prodotto da sé medesimo con i risultati che vado a illustrare. La Sezione regionale della Corte dei Conti nel giudizio di parifica relativo al bilancio consuntivo del 2020 ha così concluso: “Si può affermare che, a distanza di un decennio dalla riforma dei princìpi contabili, la Regione Molise continua ad avere una forte resistenza alla piena e corretta applicazione degli stessi in materia di armonizzazione dei bilanci, con conseguente vulnus ai princìpi di veridicità, attendibilità e correttezza dei bilanci dell’ Ente”. Il Procuratore Generale concludeva la sua requisitoria sollevando la questione di costituzionalità della legge regionale di bilancio 2021 in ragione del discostamento delle risultanze ivi rappresentate rispetto all’esito dell’attività di parifica svolta dalla Sezione sul Rendiconto Generale dell’ esercizio 2020.
E meno male che hanno chiamato lo specialista per evitare le brutte figure. Non conoscono il senso della vergogna per ciò che hanno combinato non solo nella Sanità; e alla ricerca spasmodica di un santo protettore per dare credibilità alle loro porcate, si rivolgono a quell’anima pia di Cirino Pomicino: un vecchio arnese che non ha nulla da insegnarci e nulla da perdere. I suoi amici molisani con il pelo sullo stomaco hanno consentito che un alto magistrato del distretto, suo corregionale, ricoprisse la carica di assessore alla Sanità senza firma – l’assessorato è commissariato da anni – appena dopo aver dismesso la toga. L’on. dei vol au vent, all’epoca, era meno preoccupato per la Sanità molisana e non era per niente incazzato con i giudici, forse perché erano funzionali alla causa? La sua? Il dr. Pomicino si occupasse di più del suo governatore oltre che dei Campani che ne hanno bisogno: al nostro, di governatore, pensiamo noi.
Quanto alle elezioni regionali prossime, che sono il vero interesse di questi signori, vorremmo suggerire un metodo agli elettori che si accingono a scegliere: se gli schieramenti in campo saranno tre, evitate quello di centro, in quello si annidano i magnati delle siringhe, se invece gli schieramenti saranno due, evidentemente si saranno mimetizzati in uno dei due; senza avere dubbio alcuno, votate per l’altro: solo così avrete contribuito a risolvere il conflitto d’ interessi.☺