israele – palestina – india…
13 Marzo 2024
laFonteTV (3191 articles)
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israele – palestina – india…

Possiamo liberarci di una devastante politica paranoica che, dietro i proclami di roboanti soluzioni ai problemi della vita quotidiana, nasconde solo l’estensione di un dominio subdolo che mira a riformulare costantemente l’immagine dell’Altro come il nemico da combattere o da cui difendersi, fino alla cancellazione della sua stessa esistenza. La mia generazione ricorda la canzone di Jannacci che recitava “vengo anch’io? No tu no!”. Deve farci pensare il fatto che governi cosiddetti “democratici” e “terroristi” hanno gli stessi identici obiettivi: dominare l’altro, anzi distruggere l‘altro con ogni mezzo, renderlo “inoffensivo” secondo il pensiero di chi comanda. L’era dei sovranisti nelle democrazie sta spalancando le porte al continuo e reiterato abuso del potere che mira ad annullare il diritto alla propria esistenza e alla propria visione della vita dentro il gioco democratico delle possibilità di esercizio professionale, politico, sindacale, religioso, ecc. Siamo ritornati alla barbarie del controllo delle idee, delle coscienze, delle libertà personali, alle costrizioni attuate con violenza senza processi o con processi farsa.
Arundaty Roy, in un lungo articolo su Internazionale (maggio 2023) dal titolo “Il fallimento della democrazia”, analizza la vita della democrazia indiana, la più grande del mondo; un paese che per quanto ammalato un tempo era pieno di straordinarie possibilità ed offriva una comprensione radicalmente diversa del significato di felicità, realizzazione, tolleranza, diversità e sostenibilità rispetto a quello del mondo occidentale. La democrazia è sistematicamente smantellata, restano solo i rituali. La luce della democrazia sta svanendo. In Europa, per gli ucraini, l’Ucraina è un Paese, per la Russia è una colonia e per gli Stati Uniti una frontiera come lo erano il Vietnam, l’Afganistan. All’interno di quello che appare un culto, c’è una giurisdizione sofisticata, ma non c’e uguaglianza davanti alla legge; le leggi sono applicate a seconda della casta, della religione, del genere e della classe. In Kashmir i morti sono vivi e i vivi sono morti che fingono. Spesso dicono che in India la democrazia è demon-crazy, ovvero ‘indemoniata’. La nobile arte di offendersi è diventata un’industria globale. La trasformazione dell’identità come forma di resistenza è diventata la risposta principale alle trasformazioni dell’identità come forma di oppressione.
Sostiene sempre Roy: “Noi che storicamente siamo stati oppressi, ridotti in schiavitù, colonizzati, stereotipati, cancellati, inascoltati, e invisibili proprio a causa delle nostre identità di casta, etnia, genere o preferenza sessuale, oggi enfatizziamo queste identità per affrontare l’oppressione. È un momento potente, esplosivo della storia in cui, attivata dai social network, una rabbia selvaggia incandescente sta demolendo le vecchie idee, i vecchi modelli di comportamento, le convenzioni accreditate che non sono mai state messe in discussione”.
In Europa, in India, nelle Americhe, nel contesto ebraico palestinese, nelle diverse denominazioni delle aree del nostro mondo contemporaneo, questo è il combustibile che la democrazia autoritaria o sovranista adopera. Penso che in questo millennio che abbiamo iniziato le democrazie dovranno riscrivere ed attuare un sistema aperto ad ogni presenza umana, capace di pensare e realizzare convivenze pacifiche dell’“uomo planetario” e capace di vivere le differenze, come dono e ricchezza nei medesimi diritti e doveri.
La globalizzazione economica e finanziaria sta però imponendo un modello unico di umanità consumatrice, che restringe in élite privilegiate o abbandona in categorie marginali. Le società competitive sono più attrezzate al conflitto in ogni branca della vita e molto meno all’accoglienza, all’ospitalità reciproca, alla condivisione e al protagonismo comunitario nonché democratico di gestione.☺

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