Indice del numero 183 – Giugno 2021
Nel numero di Giugno 2021:
– un sacerdozio nuovo
di Rosalba Manes
– disturbare il conducente (Lettera aperta a nuora perché suocera intenda)
di Antonio Di Lalla
– ai perbenisti della religione
di Michele Tartaglia
– stili più sobri
di Dario Carlone
– pittura: 4-giu-1989 Piazza Tienanmen
di Antonio Scardocchia
– medicina territoriale: è l’ora di riforme strutturali
di Patrizia Manzo
– una nuova economia
di Famiano Crucianelli
– sono di sinistra?
di Alessandro Corroppoli
– pittura: “Protezione”
di Ana Maria Erra Guevara
– il paesaggio di petrocelli
di Rossano Pazzagli
– dedica a larino
di Pasquale Di Lena
– schiaffo alla mondanità
di Caritas S. Antonio
– zona bianca
di Tina De Michele
– la palestina ci riguarda
di Marcella Stumpo
– usignoli
di Enzo Bacca
– l’epidemia della parola
di Claudio Cianfaglioni
– due donne da ricordare
di Christiane Barckhausen-Canale
– dolci fanciulle
di Lucia Berrino
– ebbrezza smemorata
di Luciana Zingaro
– tela: “faro nella notte”
– apollinea bellezza
di Gaetano Jacobucci
– chi è l’artista?
di Adolfo Stinziani
– forse tornerà
di Redazione
– compiti per le vacanze?
di Gabriella de Lisio
– ancora tante barriere
di Franco Novelli
– gli zapatisti in molise
di Antonio De Lellis
– le voci dentro
di Anna Di Gregorio
– sanità molisana
di Maria Assunta Milone
– resilienza e transizione
di Rodolfo Di Martino
– transizione
di Wwf Italia
– l’acqua nel vino?
di Cantine D’Uva
– rischio estinzione
di Angelo Sanzò
– superlega geopolitica
di Marco Branca
– felci e leggende di giugno
di Gildo Giannotti
– il cuore della terra
di Franco Pollutri
– un cuore aperto al mondo
di Silvio Malic
– alla salute!
di Filomena Giannotti
– gli incapaci di casacalenda
di Domenico D’Adamo
editoriale
disturbare il conducente (Lettera aperta a nuora perché suocera intenda)
– di Antonio Di Lalla a pag.3
Avrei voluto rivolgermi direttamente al presidente della giunta regionale Donato Toma ma francamente non mi “sfilavano” né il pensiero né la penna. Posso solo sperare che qualcuno gliela legga. Mi sono convinto che il presidente sia semplicemente un’arma di distrazione di massa, messo lì da un’ammucchiata di liste fameliche con un unico obiettivo: impossessarsi del palazzo