l’accademia degli incamminati
26 Ottobre 2010 Share

l’accademia degli incamminati

 

L’Accademia degli Incamminati, in precedenza dei Desiderosi, viene aperta dai Carracci tra il 1589 – 1590. Il nome stesso faceva parte del loro programma: insegnare il percorso pittorico lungo il quale si erano avviati. Consideravano l’arte della precedente generazione troppo astratta, eccessivamente raffinata, i Carracci volevano ristabilire l’autorità della natura facendo rivivere i valori di Raffaello e del Rinascimento. Le loro posizioni, criticate a Bologna dai pittori più anziani, si diffusero oltre i confini della città. La finalità dell’arte aveva impegnato a fondo la Chiesa della Controriforma:  l’artista aveva il dovere di mettersi al servizio della verità. Tale pensiero aveva particolare valore per l’arte sacra il cui scopo principale era di istruire e formare coscienze.

Scuola di

trasformazione

L’importanza storica dei Carracci è grandissima; con loro ha inizio la moderna arte sacra. Essi trasformarono la difficile, intellettualistica pittura dei manieristi in quelle semplici e chiare figure da cui discende il moderno quadro devozionale, con i simboli e le sue formule costanti: la croce, la gloria, il teschio, lo sguardo celestiale, l’estasi di amore e di dolore. Solo allora l’arte sacra si differenziò da quella profana. Verso la fine del ’500 si era avuta una svolta importante: il complicato e intellettualistico manierismo aveva ceduto il posto ad uno stile fortemente affettivo e universalmente comprensibile, il Barocco. Gli influssi della scuola, in particolare attraverso Annibale e altri seguaci come Guido Reni, Guercino, Albani si affermarono in tutta Europa.

Annibale Carracci

Annibale (Bologna 1560 – Roma 1609) iniziò l’apprendistato nella bottega di famiglia. Con il fratello Agostino e il cugino Lodovico aprì la bottega di pittura, inizialmente chiamata Accademia dei Desiderosi e successivamente  denominata Accademia degli Incamminati. Lo stile dei Carracci univa la lezione della scuola fiorentina, che basava tutta la pittura sulla linea e sul disegno, a quella della scuola veneziana, che puntava invece sul colore. Questo eclettismo sarà la caratteristica di tutta l’Accademia bolognese.

È difficile distinguere i contributi individuali dei Carracci nei primi lavori, ad esempio gli affreschi del Palazzo Ghislardi Fava a Bologna – raffiguranti la vita di Giasone – portano la firma dei Carracci indicando il contributo collettivo. Nella pittura di Annibale l’influsso del Correggio diviene preponderante, arrivando a creare morbide modulazioni coloristiche e figure di una grazia elegante come nei due compianti di Cristo morto, uno a Parma e l’altro distrutto, e nell’Assunzione realizzata per la chiesa di S. Rocco a Reggio Emilia, poi trasferita a Dresda.

Gli affreschi monumentali di Bologna diedero grande notorietà ad Annibale, tanto che fu raccomandato dal Duca di Parma, Ranuccio I Farnese, al fratello cardinale Odoardo, che lo incaricò di decorare il piano nobile del Palazzo Farnese a Roma. Il pittore iniziò a sviluppare centinaia di disegni preparatori per il lavoro principale, lasciando i suoi collaboratori ad affrescare i soffitti del salone maggiore con temi laici raffiguranti Gli amori degli Dei. Questi in seguito ispireranno altri grandi artisti barocchi, quali Pietro da Cortona, Lanfranco, Andrea Pozzo. Nei secoli successivi gli affreschi di Palazzo Farnese furono considerati i capolavori assoluti della pittura ad affresco del tempo. La loro importanza non fu solo puramente artistica ma anche procedurale: le centinaia di schizzi preparatori di Annibale divennero il passaggio fondamentale nella composizione di qualunque dipinto ambizioso.

Paesaggi

Annibale fu decisamente eclettico quanto alle tematiche affrontate: paesaggi, scene di genere e ritratti. Fu uno dei primi artisti a dare risalto al paesaggio, ponendolo in primo piano rispetto al soggetto rappresentato; come nel suo capolavoro Paesaggio con la fuga in Egitto. Questo genere pittorico avrà poi grande seguito in tutta l’Europa, con artisti come il Domenichino e Claude Lorrain. Lo stile di Annibale presenta anche un lato meno formale, che risalta nelle sue caricature e nelle sue prime scene di genere, come il Mangiafagioli. ☺

jacobuccig@gmail.com

 

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