L’altalena quotidiana
9 Marzo 2024
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L’altalena quotidiana

Ultimamente, per me è diventato quasi una routine serale fare un bilancio delle notizie che mi sono arrivate nella giornata e vedere se ci sono state più cose buone o più cose brutte pubblicate dai mass media. E adesso, quando quasi stiamo finendo il primo trimestre dell’anno, vedo che ci sono state poche notizie capaci di rafforzare la mia speranza ed il mio ottimismo.
Forse la cosa che mi ha dato più ottimismo è stato vedere che nel mio Paese d’origine, la Germania, le manifestazioni unitarie di decine di migliaia di persone contro l’ultradestra non sono state, come avevo temuto, quello che noi tedeschi chiamiamo “mosche di una giornata”, ossia, un fenomeno che ha una durata di pochissimo tempo. Invece, ogni settimana ci sono state queste manifestazioni, e quello che è stato più importante è stato il fatto che anche nelle piccole città ci sono state persone che avevano il coraggio di manifestare. Perché in una città di 50 o 60mila abitanti, ci vuole molto più coraggio per mettere la faccia, quando anche il tuo negoziante, il tuo vicino o il tuo collega di lavoro può essere uno che vota AFD o – e ciò è ancora peggio – uno degli iscritti dell’AFD che alla discussione verbale preferisce i pugni.
Ma, allo stesso tempo, dalla Germania, e soprattutto dalle tre regioni dove si voterà quest’anno, arriva una notizia brutta: si riduce sempre di più il numero di cittadini membri dei partiti democratici che trovano il coraggio di candidarsi per le elezioni comunali o regionali. Troppi rappresentanti di partiti democratici nei consigli comunali o regionali in tutta la Germania hanno ricevuto minacce da parte dei sostenitori dell’AFD, e cresce il numero, fra loro, di quelli che lasciano volontariamente il loro seggio nel consiglio per proteggere sé stessi e la loro famiglia. Un clima del genere può avere gravi conseguenze per le elezioni di questo 2024.
Ma ci saranno anche le elezioni negli U.S.A., e per il momento è molto probabile una vittoria del candidato Trump, e anche lui sogna come espellere dal paese non solo i migranti, ma anche i cittadini U.S.A. che lui considera essere comunisti. Questo progetto di deportazione massiccia di immigrati ed oppositori, o anche di omosessuali, lo ha fatto suo anche l’AFD in Germania, e non parliamo di Orban che dice che in Ungheria non devono entrare né immigrati, né omosessuali.
Parlando di Trump… pochi giorni fa, abbiamo letto e sentito che lui, se diventerà presidente degli U.S.A., non sarà disposto a venire in aiuto ad un paese membro della NATO che non ha pagato il dovuto alle casse del patto, se questo Paese fosse aggredito dalla Russia. Tutti i mass media ne hanno parlato per due giorni, e dopo c’è stato il silenzio. Siccome sono una persona molto curiosa, ho cercato su altre fonti qualcosa di più su questo fatto, ed ho scoperto, su youtube, una cosa molto interessante: Trump non ha parlato di questa sua decisione come di una cosa che gli era venuta in mente in questi giorni. In realtà, lui racconta di un incontro avuto con i leader di diversi Paesi membri della NATO in passato, e dice che un capo di governo di uno di quei Paesi, uno grande, gli aveva chiesto se parlava sul serio, e lui, Trump, aveva aggiunto che sì, che parlava sul serio, e che, anzi, lui potrebbe anche incoraggiare Putin ad aggredire il Paese in questione. Adesso mi chiedo: se questa decisione, questo progetto di Trump era conosciuto dai capi di governo dei Paesi della NATO, perché nessuno di loro ne ha parlato in quel momento? Noi, cittadini di questi Paesi, non abbiamo il diritto di sapere in quale misura il patto atlantico garantisce la nostra sicurezza? Se gran parte dei nostri contributi vanno a finire nelle casse della NATO, se i nostri Paesi sono chiamati a mandare soldati nei Paesi baltici per difenderli nel caso di una aggressione dalla parte della Russia, non abbiamo il diritto di essere informati, non oggi, ma nel momento di quella riunione della quale parla Trump, di questa minaccia pronunciata da un signore che rappresentava in quel momento – e può rappresentare nuovamente – il più grande socio del patto atlantico?
E, finalmente, la visita di Javier Milei in Italia. I media italiani ne hanno parlato poco, ma il nuovo presidente dell’ Argentina si vanta nel suo Paese dell’ importanza che gli hanno dato in Italia ed anche nel Vaticano. E devo dire che io, atea, ho sempre ammirato papa Francesco e le sue posizioni su molti problemi del nostro tempo, ma vederlo abbracciato da Milei e vedere l’ambiente amichevole di quell’incontro nel Vaticano mi ha fatto male. Molto male.
Naturalmente, spero che il mio bilancio del secondo trimestre del 2024 sia più positivo, ma il mio ottimismo è sempre più debole, ed il realismo crescente mi fa dormire poco e male.☺

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