l’incurabile iorio
9 Giugno 2010 Share

l’incurabile iorio

 

 

Il popolo molisano è sgomento. Il Presidente della regione ha minacciato di fare gesti eclatanti per difendere il Molise e i Molisani.

La protezione civile è stata allertata, i vigili del fuoco anche, le forze dell’ordine scorrazzano a sirene spiegate, i reparti di pronto soccorso, quelli che ancora resistono, sono in fibrillazione. Alla fine: tutto è pronto per il gesto eclatante. Ma veniamo all’antefatto. Alcuni giorni fa, alla riunione del consiglio dei ministri, convocato anche per parlare dei debiti accumulati nella sanità, il Governatore del Molise ha tentato di scaricare la colpa dei debiti su coloro che lo hanno preceduto, così come avevano fatto i suoi colleghi di Calabria, Campania e Lazio; ma quando qualcuno gli ha fatto notare che a precederlo nella conduzione della regione era stato lui e non altri, ha ripiegato in una serie di invettive – iniquo, ingiusto, assurdo – tutte estremamente severe verso il governo di cui ha sempre detto tutto il bene possibile. Il comportamento di Iorio ci imbarazza, anche perché prendere le parti di Berlusconi non è nelle nostre fantasie.

Una volta tanto che Iorio tuona contro il governo Berlusconi, non ci trova d’accordo con lui.  Saremo anche dei bastian contrari ma, questa volta, al Presidente non possiamo dare proprio ragione, e ce ne dispiace.

Sia i governi di centrosinistra che quelli di centrodestra, da diversi anni, hanno intimato al Governatore di  mettere a posto i conti della Sanità, ma lui ha sempre fatto orecchio da mercante.

Iorio è presidente della regione dal 2001, da quando Giovanni Di Stasi gli consegnò i conti della Sanità con un debito che complessivamente ammontava a circa 40 miliardi di lire, meno di venti milioni di euro. Da allora ad oggi le cose non sono andate bene e anche l’anno passato il disavanzo nella sanità ha raggiunto i 110 milioni di euro, cinque volte di più di quanto la Regione aveva accumulato da quando è nata e fino a quando Iorio ne è diventato Presidente. Tutto in un anno soltanto. È bene precisare che dal 2001 al 2010, da quando Iorio è Governatore del Molise, la spesa sanitaria è aumentata di almeno trenta volte, da venti a seicento milioni di euro. Di fronte a questi dati siamo convinti che nessuna persona responsabile abbia l’ardire di chiamare il popolo alla riscossa e riteniamo che neanche Iorio voglia farlo, specialmente in una situazione delicata come quella che vivono il nostro e gli altri paesi europei, anche se alcuni servi di regime, in servizio permanente alla corte dei potenti dai tempi di Lapenna e fino ad oggi, senza soluzione di continuità, sono convinti che Iorio abbia fatto tutto il possibile per evitare conseguenze negative ai molisani. Questi inutili idioti sono forse convinti che a causare il disastro nei conti della sanità siano quelli che si ammalano, invece di godere ottima salute?

Il Governo in buona sostanza ci dice: se volete continuare a tenere la sanità più costosa del paese – 1900 euro pro capite contro i 1500 degli altri – è giusto che la differenza ve la paghiate con i soldi vostri, senza ricorrere ai fondi stanziati per lo sviluppo delle aree sotto utilizzate. Difficile per il nostro governatore comprendere che i soldi destinati per rilanciare l’economia non possono essere utilizzati per altri motivi (vedi in che modo sono stati impiegato i fondi dell’art. 15). Tutto ciò ci  impone di operare scelte che Iorio fino ad oggi non ha voluto mai fare: aumentare le tasse o ridurre le spese. Di aumentare le tasse non se ne parla proprio, meglio la minaccia di un’azione eclatante che l’esposizione al pubblico ludibrio. L’alternativa all’aumento delle tasse resta a questo punto la riduzione della spesa o meglio il taglio dei servizi. Con questa levata di scudi Iorio gioca ad accaparrarsi il consenso di chi oggi dice: “pur di non pagare altre tasse, tagliate tutto quello che volete” e lo fa con l’aiuto del governo centrale che gli tiene il gioco. Ma dove, come e quali servizi vanno tagliati? Intanto diciamo che per procedere in questa direzione sarebbe il caso che Iorio, responsabile di questa catastrofe, si facesse da parte, perché i servizi gli andrebbero tagliati senza consentire a lui, questa volta, di tagliarli agli altri. Bisogna quindi ripartire dai numeri, quelli usati dal governo nazionale per assegnare i fondi della sanità alle regioni, usando gli stessi criteri. Le zone, numero di abitanti e loro composizione, disegnate nel piano sanitario regionale, devono essere il punto di riferimento per l’assegnazione dei fondi. Cosicché dopo aver diviso il fondo tra le zone sapremo, per esempio, se nella zona di Termoli-Larino è possibile sostenere la spesa di due ospedali e, in caso contrario, dovremo prevedere in quale modo si vuole risarcire quella zona penalizzata per la chiusura di una struttura sanitaria.☺

 

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