Ci vorrebbe lo sguardo lucido di Ken Loach, la sua scrittura piana, l'estrema pulizia dell'immagine dei suoi film. E la sua ironia, e la sua passione come sostegno intellettuale. Lui ha raccontato tante storie, ha descritto con precisione i meccanismi che minavano i diritti della classe lavoratrice e di questa ha raccontato le vittorie, le illusioni, le cadute rovinose.
Vorrei che fosse qui e mi aiutasse a capire.
Sono anni che la sinistra è allo sbando, incapace di una efficace opposizione a Berlusconi ed ai suoi famigli regionali, sorda ai bisogni sempre più drammatici della società, distante – e ambigua e sospettosa – dalle azioni promosse orizzontalmente da quest'ultima.
Sono anni che tutta la sinistra ruota intorno ad un unico problema, ad una improponibile urgenza: l'espressione di un leader; come se Bertinotti o D'Alema o Veltroni o Vendola o Bersani (!) singolarmente, e per diretta investitura divina, potessero o possano essere gli strumenti, le leve di una nuova rinascita. Ma un capo non può e non deve essere il dio delle nebbie che rischiara e illumina al solo apparire… e i due Peron sono morti da tempo. Un capo è colui che, in un preciso momento storico, è in grado di fare sintesi di un ricco ed elaborato contesto politico, colui che raccoglie e indirizza, null'altro. Ma poi tutto questo fermento dov'è? Dove le idee, lo studio mirato alla soluzione delle problematiche oramai soverchianti, dove i programmi, dove la passione di chi è dalla parte di chi perde ogni giorno qualcosa di più?
Sono anni che la sinistra ricatta il suo elettorato facendosi scudo del berlusconismo, e intanto non cambia, non programma e continua a perdere, blindata e protetta, nelle sue sfere decisionali, da quelle più alte a quelle infime, da meccanismi (pre)elettorali che ne assicurano la continuità.
È successo e succede anche nella sinistra locale.
Antefatti: sconfitta del Centrosinistra alle provinciali accompagnata da un altissimo astensionismo, di contro amplissima partecipazione popolare ai referendum. Questi sono dati di facile lettura che avrebbero potuto aiutare sicuramente chi ha organizzato e condotto queste primarie settembrine, ma non è stato così. Si è preferito ignorare l'impegno civile, il ritrovato coinvolgimento alla partecipazione politica di una società finalmente in fermento; si sono ignorate le richieste di assemblee e comitati volte ad un tentativo di intesa, per far cosa? Proporre, in contrapposizione alle destre, un candidato che proviene proprio da quell'area, ex sodale di chi si vorrebbe battere. Ed ovviamente l'errore è di chi non si è fatto coinvolgere in questa finzione di democrazia, e non di chi, conducendo i lavori ha permesso simili candidature o di chi le ha accettate partecipando alla competizione. L'errore è sempre di coloro che dissentono, che si permettono critiche, di coloro che “spaccano l'atomo in mille e poi consegnano la regione di nuovo nelle mani di Iorio”. Ebbene, in caso di vittoria del centrosinistra in quali mani sarà consegnata la nostra regione, io, come tanti altri, continuo a chiederlo.
E a quanti continuano ad illudersi affermando che, in caso di vittoria, Di Laura Frattura non sarà un monarca assoluto ma dovrà governare con gli altri eletti nella sua lista rispondo: cosa potranno mai fare coloro (un consigliere e mezzo!) che hanno rappresentato l'unica forza di una opposizione istituzionale dormiente se non ciò che hanno fatto fino ad oggi, ovvero opposizione?!
Se e quando i partiti di sinistra decideranno che è ora di mutare abito e abitudini, se la base di questi partiti sarà in grado un giorno di pretendere rispetto e trasparenza, nessuno più sarà costretto a spaccare atomi e ingoiare amarezza e rabbia. ☺
cristina.muccilli@gmail.com
Ci vorrebbe lo sguardo lucido di Ken Loach, la sua scrittura piana, l'estrema pulizia dell'immagine dei suoi film. E la sua ironia, e la sua passione come sostegno intellettuale. Lui ha raccontato tante storie, ha descritto con precisione i meccanismi che minavano i diritti della classe lavoratrice e di questa ha raccontato le vittorie, le illusioni, le cadute rovinose.
Vorrei che fosse qui e mi aiutasse a capire.
Sono anni che la sinistra è allo sbando, incapace di una efficace opposizione a Berlusconi ed ai suoi famigli regionali, sorda ai bisogni sempre più drammatici della società, distante – e ambigua e sospettosa – dalle azioni promosse orizzontalmente da quest'ultima.
Sono anni che tutta la sinistra ruota intorno ad un unico problema, ad una improponibile urgenza: l'espressione di un leader; come se Bertinotti o D'Alema o Veltroni o Vendola o Bersani (!) singolarmente, e per diretta investitura divina, potessero o possano essere gli strumenti, le leve di una nuova rinascita. Ma un capo non può e non deve essere il dio delle nebbie che rischiara e illumina al solo apparire… e i due Peron sono morti da tempo. Un capo è colui che, in un preciso momento storico, è in grado di fare sintesi di un ricco ed elaborato contesto politico, colui che raccoglie e indirizza, null'altro. Ma poi tutto questo fermento dov'è? Dove le idee, lo studio mirato alla soluzione delle problematiche oramai soverchianti, dove i programmi, dove la passione di chi è dalla parte di chi perde ogni giorno qualcosa di più?
Sono anni che la sinistra ricatta il suo elettorato facendosi scudo del berlusconismo, e intanto non cambia, non programma e continua a perdere, blindata e protetta, nelle sue sfere decisionali, da quelle più alte a quelle infime, da meccanismi (pre)elettorali che ne assicurano la continuità.
È successo e succede anche nella sinistra locale.
Antefatti: sconfitta del Centrosinistra alle provinciali accompagnata da un altissimo astensionismo, di contro amplissima partecipazione popolare ai referendum. Questi sono dati di facile lettura che avrebbero potuto aiutare sicuramente chi ha organizzato e condotto queste primarie settembrine, ma non è stato così. Si è preferito ignorare l'impegno civile, il ritrovato coinvolgimento alla partecipazione politica di una società finalmente in fermento; si sono ignorate le richieste di assemblee e comitati volte ad un tentativo di intesa, per far cosa? Proporre, in contrapposizione alle destre, un candidato che proviene proprio da quell'area, ex sodale di chi si vorrebbe battere. Ed ovviamente l'errore è di chi non si è fatto coinvolgere in questa finzione di democrazia, e non di chi, conducendo i lavori ha permesso simili candidature o di chi le ha accettate partecipando alla competizione. L'errore è sempre di coloro che dissentono, che si permettono critiche, di coloro che “spaccano l'atomo in mille e poi consegnano la regione di nuovo nelle mani di Iorio”. Ebbene, in caso di vittoria del centrosinistra in quali mani sarà consegnata la nostra regione, io, come tanti altri, continuo a chiederlo.
E a quanti continuano ad illudersi affermando che, in caso di vittoria, Di Laura Frattura non sarà un monarca assoluto ma dovrà governare con gli altri eletti nella sua lista rispondo: cosa potranno mai fare coloro (un consigliere e mezzo!) che hanno rappresentato l'unica forza di una opposizione istituzionale dormiente se non ciò che hanno fatto fino ad oggi, ovvero opposizione?!
Se e quando i partiti di sinistra decideranno che è ora di mutare abito e abitudini, se la base di questi partiti sarà in grado un giorno di pretendere rispetto e trasparenza, nessuno più sarà costretto a spaccare atomi e ingoiare amarezza e rabbia. ☺
Ci vorrebbe lo sguardo lucido di Ken Loach, la sua scrittura piana, l'estrema pulizia dell'immagine dei suoi film. E la sua ironia, e la sua passione come sostegno intellettuale. Lui ha raccontato tante storie, ha descritto con precisione i meccanismi che minavano i diritti della classe lavoratrice e di questa ha raccontato le vittorie, le illusioni, le cadute rovinose.
Vorrei che fosse qui e mi aiutasse a capire.
Sono anni che la sinistra è allo sbando, incapace di una efficace opposizione a Berlusconi ed ai suoi famigli regionali, sorda ai bisogni sempre più drammatici della società, distante – e ambigua e sospettosa – dalle azioni promosse orizzontalmente da quest'ultima.
Sono anni che tutta la sinistra ruota intorno ad un unico problema, ad una improponibile urgenza: l'espressione di un leader; come se Bertinotti o D'Alema o Veltroni o Vendola o Bersani (!) singolarmente, e per diretta investitura divina, potessero o possano essere gli strumenti, le leve di una nuova rinascita. Ma un capo non può e non deve essere il dio delle nebbie che rischiara e illumina al solo apparire… e i due Peron sono morti da tempo. Un capo è colui che, in un preciso momento storico, è in grado di fare sintesi di un ricco ed elaborato contesto politico, colui che raccoglie e indirizza, null'altro. Ma poi tutto questo fermento dov'è? Dove le idee, lo studio mirato alla soluzione delle problematiche oramai soverchianti, dove i programmi, dove la passione di chi è dalla parte di chi perde ogni giorno qualcosa di più?
Sono anni che la sinistra ricatta il suo elettorato facendosi scudo del berlusconismo, e intanto non cambia, non programma e continua a perdere, blindata e protetta, nelle sue sfere decisionali, da quelle più alte a quelle infime, da meccanismi (pre)elettorali che ne assicurano la continuità.
È successo e succede anche nella sinistra locale.
Antefatti: sconfitta del Centrosinistra alle provinciali accompagnata da un altissimo astensionismo, di contro amplissima partecipazione popolare ai referendum. Questi sono dati di facile lettura che avrebbero potuto aiutare sicuramente chi ha organizzato e condotto queste primarie settembrine, ma non è stato così. Si è preferito ignorare l'impegno civile, il ritrovato coinvolgimento alla partecipazione politica di una società finalmente in fermento; si sono ignorate le richieste di assemblee e comitati volte ad un tentativo di intesa, per far cosa? Proporre, in contrapposizione alle destre, un candidato che proviene proprio da quell'area, ex sodale di chi si vorrebbe battere. Ed ovviamente l'errore è di chi non si è fatto coinvolgere in questa finzione di democrazia, e non di chi, conducendo i lavori ha permesso simili candidature o di chi le ha accettate partecipando alla competizione. L'errore è sempre di coloro che dissentono, che si permettono critiche, di coloro che “spaccano l'atomo in mille e poi consegnano la regione di nuovo nelle mani di Iorio”. Ebbene, in caso di vittoria del centrosinistra in quali mani sarà consegnata la nostra regione, io, come tanti altri, continuo a chiederlo.
E a quanti continuano ad illudersi affermando che, in caso di vittoria, Di Laura Frattura non sarà un monarca assoluto ma dovrà governare con gli altri eletti nella sua lista rispondo: cosa potranno mai fare coloro (un consigliere e mezzo!) che hanno rappresentato l'unica forza di una opposizione istituzionale dormiente se non ciò che hanno fatto fino ad oggi, ovvero opposizione?!
Se e quando i partiti di sinistra decideranno che è ora di mutare abito e abitudini, se la base di questi partiti sarà in grado un giorno di pretendere rispetto e trasparenza, nessuno più sarà costretto a spaccare atomi e ingoiare amarezza e rabbia. ☺
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