mi dicevano
1 Dicembre 2012 Share

mi dicevano

 

Rubavo mele, uva, denari… mi dicevano "sei un ladro". Ero un ragazzo di strada avvezzo a rompere le lampadine dei lampioni, mi dicevano "sei un delinquente". Non mi stavo zitto… mi dicevano "tu somigli ai comunisti, impara a stare zitto".

Ero bravo a scuola, ubbidiente e rispettoso… mi dicevano "bravo, finalmente hai capito". Ero bravo a scuola, ubbidiente e rispettoso, ma non sopportavo i soprusi… mi dicevano "fai attenzione, tu fai come i comunisti". Giocavo con i pantaloncini ed evidenziavo le contraddizioni, mi dicevano "attenzione tu rischi di diventare comunista".

Mi appassionavano i Teologi della Liberazione, mi dicevano "fai attenzione, quelli sono comunisti". Non mi piacevano le bestemmie, pensavano e si dicevano "attenti quello è pericoloso… è vero, ma non è un comunista". Scelsi strade diverse, autonome, ma sempre rispettoso delle regole, mi dissero "sei un traditore e comunista".

Scelsi di giocare al politico-sociale con un gruppo che si diceva comunista, ma giravo con il mio quadernone di appunti e cercavo di capire.. mi fecero un "processo politico", chiedendomi chi fossi e dovetti difendermi (sic!) dal dubbio verbalizzato "tu sei un infiltrato dei reazionari e fascisti".

Frequentavo anche corsi di filosofia e teologia, mi dissero "ma allora sei un catto-comunista". Studiavo e frequentavo corsi sull'amore, mi dissero "sei un compagno catto-comunista arretrato". Ebbi confusione sull'amore e sui primi amori, mi dicevano tutti "ma allora non hai capito niente delle donne". Anche in amore mi ero convinto che le regole andavano rispettate, mi dicevano "ma allora non vuoi capire!"

Scrivevo volantini, articoli e… ne controllavo la corrispondenza con le regole, si dicevano "è un aspirante intellettuale, inutile alle nostre lotte, ma è funzionale!"

Presi una seconda laurea e mi ero iscritto alla terza, mi dicevano "bravo, fai il concorso per Ispettore, per te è facile specie se ci aggiungi una spintarella" …certo, non ho mai usato le spintarelle, tranne che sugli affollati pullman!

Frequentavo ambienti amministrativi e politici, mi dicevano "se vuoi diventare "qualcuno"  e godere del fascino del potere e soldi.., fai fare, aggiusta le carte e impara a stare zitto". Che?

Si sciolsero i gruppettari sessantottini, venne la Pantera e le lotte dei precari di ieri ed io ero diventato docente inflessibile sulle regole, mi dicevano, utilizzando verbalizzazioni "in moda diffusa" anche tra i neonati, "è un comunista sessantottino caca-cazzo ovvero Lu.ca", acronimo di <lu caca-cazzo>, con buona pace dei benpensanti diffusi sul territorio.

Vennero le ispezioni e dovetti cercare di spiegare ai Signori Ispettori cosa avevo scritto ed evidenziato nel rigoroso rispetto delle regole… e scrissero "è un sovversivo sobillatore".

Scrivevo al Ministro, scrivevo e parlavo nei collegi dei docenti, documentavo il mio lavoro, ma… si dicevano "è il solito Lu.ca, ci fa perdere tempo, è un idealista, anche se… in effetti, non ha torto".

Ho avuto l'ardire di scrivere ma è più offensivo dire "bucati il cervello che non servi a niente", non garantire i diritti, non fare il proprio dovere… oppure cazzo!, mediato dal "loro linguaggio"… chiesero la mia destituzione come docente sobillatore e incline al turpiloquio! …intanto il tempo trascorreva, come sempre, inflessibile, irragionevole, ciclico e senza mutazioni, se non atmosferiche.

Passate molte stagioni, senza più contratti, senza regole, senza giudizi e senza ragioni, coltivando il mio orto in compagnia del mio gatto, una compagna di ieri, dopo aver affermato che aveva cambiato marciapiede per potermi incontrare, mi ha detto "ma tu, sei sempre comunista?"

L'ho guardata con affetto  e le ho risposto vieni a cena da me stasera? .. si! sono come ieri, ma non so se ieri ero comunista, ieri come oggi sono un uomo libero… ho cenato con il mio gatto.

L'idea, le religioni e le persone, piegandosi alle ragionevoli ragioni dell'economia e degli interessi di chi detiene il capitale ed il potere, comunque, sono stati e sono funzionali al potere economico. Non è irragionevole la logica del capitale e del potere delegato a dei decisori; semplicemente, è irragionevole la logica dello sfruttamento ad ogni costo del Pianeta Terra e delle Persone che la abitano, così come irragionevole è la Politica che si piega alla sola economia.

È necessario un nuovo Tempo e nuove stagioni, dove alle ragionevoli ragioni, agli interessi, all'adorazione delle ideologie, del capitale e della delega politica, si sostituisca la cultura ed il diritto-dovere della "proporzione", della "giustizia sociale" e della "responsabilità individuale".☺

polsmile@tin.it

  

 

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