Mi voglio fare un quilt
16 Novembre 2017
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Mi voglio fare un quilt

Se avete visto molti film di Hollywood, sicuramente avete ammirato quei copriletto imbottiti, composti di decine e decine di pezzi multicolori di stoffa, un oggetto che si usa molto nelle case dei nordamericani. Le famiglie non li comprano, li fanno le nonne nelle lunghe e scure serate d’inverno, mentre raccontano storie ai loro nipoti.

Io, che sono nonna, ho deciso di fare un Quilt, ma questo non è composto di pezzi di stoffa, ma di pezzi di emozioni, di quelle emozioni che hanno riempito le mie giornate nell’ultimo mese. Lascio a voi, lettrici e lettori, il compito di dare un colore ad ogni mia emozione…

Non posso non parlare delle elezioni che si sono svolte nel mio paese d’origine. È successo quello che temevo da tempo: il partito AfD, xenofobo ed antieuropeista, è diventato la terza forza politica del paese! Ho dovuto anche registrare il fatto che questo partito ha ricevuto più voti nella parte orientale del paese, e nella Sassonia è stato il partito più forte. Dopo le elezioni ho visto e sentito sui mass-media tedeschi ed internazionali moltissimi tentativi di trovare risposte alla domanda se questi miei concittadini, cresciuti come me nella defunta DDR, sono tutti dei neonazisti, ed anche io mi sono domandata per quale motivo quel partito ha trovato tanto consenso soprattutto fra la gente dai 40 ai 60 anni. Non ho trovato una spiegazione definitiva, ma credo di conoscere alcune motivazioni. Non solo in Germania, ma in tutta l’Europa crescono partiti e movimenti che divulgano l’odio ed alimentano le paure dei popoli davanti alla crisi economica e davanti al fenomeno della migrazione. I sociologi e gli psicologi parlano della paura della gente di perdere quello che in molti anni si sono costruiti – la casa, il lavoro, lo status sociale – e parlano anche della tendenza a vedere il colpevole in colui che viene da fuori, che ha un altro colore della pelle, che ha già perso tutto nel suo paese. Se è questa paura il motivo per il quale i cittadini della ex-DDR, soprattutto le generazioni più anziane, hanno votato il partito AfD, si deve avere a mente un fatto molto importante: questi cittadini già hanno perso una volta tutto quello che si erano costruiti: in moltissimi casi hanno perso il lavoro, la casa e lo status sociale. E se sono pensionati, la loro pensione è ancora più bassa di quella dei loro concittadini cresciuti nella Germania Ovest. Tutto nella società tedesca attuale fa capire che la loro biografia, la loro vita, è stato uno sbaglio… incluso il cambiamento di lingua, per non farsi riconoscere come “Ossis”, – i cresciuti nella DDR.

Ancora non posso includere nel mio Quilt le emozioni che mi provocherà il risultato delle elezioni italiane della prossima primavera, ma temo che il colore di quel pezzo del Quilt non sarà molto differente da quello che ho scelto per le elezioni tedesche.

Altro colore ha il pezzo che è formato dalla nascita dell’Associazione Crea ̴Tina che è nata a Bonefro poco tempo fa. Ho visto l’entusiasmo dei fondatori, la loro volontà di fare qualcosa nel sociale e nell’ambito culturale per offrire ai bonefrani, e in primo luogo ai giovani, delle possibilità di passare il tempo libero lontano dalla macchinette da gioco, una possibilità di condividere con gli altri, di dare un nuovo senso alla loro vita. Il fatto che il giorno dell’apertura della mostra fotografica su Ernesto Che Guevara ci siano stati parecchi giovani fra i visitatori e fra i nuovi tesserati è stato una bellissima sorpresa ed un motivo per sentire speranza!

A proposito di Che Guevara: non so quale colore dare all’emozione che ho sentito leggendo che i militanti di Casa Pound ammirano il Che “perché è stato fedele ai suoi ideali”. L’unica spiegazione che mi viene in mente è che loro non hanno mai saputo quali erano stati gli ideali del Che!

Il pezzo che aggiungo in questi giorni al mio Quilt ha a che vedere con la Catalogna e la Spagna. Ancora non ho scelto il colore, perché ancora non so, nel merito, quale risultato sto desiderando. Può darsi che il presidente della Generalitat della Catalogna faccia un passo indietro, dopo aver chiamato alle urne la popolazione della sua regione, e dopo che due milioni di catalani sono andati a votare, sfidando la furia della Guardia Civil e subendo i maltrattamenti davanti ai seggi o vedendo come i militari inviati da Madrid portavano via le urne. In questo caso si ripeterebbe quello che anni fa ha fatto Tsipras in Grecia. Può darsi che il governo centrale della Spagna tolga l’autonomia alla Catalogna, e sarebbe un caso molto grave che può avere delle conseguenze che non voglio neanche immaginare. Può darsi che la Catalogna dichiari l’Indipendenza, e l’Europa perderebbe un altro pezzo…

Un colore più allegro ho scelto per il Venezuela. Anzi, è un pezzo bi-colore: da una parte la vittoria elettorale del governo di Maduro, e dall’altra parte l’atteggiamento vergognoso dei mass-media dell’Europa che quasi nella loro totalità seguono la strada del presidente Trump.

Mancano moltissimi pezzi al mio Quilt, ma per oggi devo smettere. Forse, per Natale, posso aggiungere un altro pezzo.☺

 

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