Nel pieno dell’inverno
7 Febbraio 2023
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Nel pieno dell’inverno

Che temperature si sono registrate il 29, 30 e 31 gennaio scorsi? Secondo la tradizione popolare, ricordarlo può aiutare a prevedere quanto lungo sarà ancora l’inverno che si ha davanti: se quei tre giorni sono stati particolarmente freddi, la primavera arriverà in anticipo, ma se sono stati miti, l’inverno lascerà un lungo strascico.

Se a tutti è noto che gli ultimi tre giorni di gennaio sono i cosiddetti “giorni della merla”, in pochi forse conoscono le diverse storie che vi ruotano intorno. La leggenda più diffusa narra che gennaio, un mese particolarmente dispettoso, avesse preso di mira una merla bianca, molto ammirata per le sue soffici penne candide, tormentandola con freddo e neve ogni volta che usciva dal suo nido alla ricerca di cibo. Poiché gennaio aveva allora solo 28 giorni, la merla fece una bella scorta di cibo e uscì dal nido solo il 28, convinta che il mese fosse finito. In realtà gennaio, risentitosi, aveva chiesto tre giorni in prestito a febbraio, che ne contava allora 31, e poté di nuovo scatenare neve e gelo. Alla merla non rimase che rifugiarsi in un caldo comignolo con i suoi pulcini. Tre giorni dopo, quando ne uscirono, erano tutti neri di fuliggine.

Questo tenero aneddoto è un tentativo di spiegare non solo perché la fine di gennaio sarebbe il momento più freddo dell’anno e perché i merli siano neri, ma anche perché il mese di febbraio sia il più corto fra tutti.

La spiegazione di quest’ultima anomalia è in realtà storica: fin dall’VIII sec. a.C. il re romano Numa Pompilio aveva assegnato al mese di febbraio 29 giorni, poi confermati nel calendario giuliano emanato nel 46 a.C. da Giulio Cesare, in qualità di pontefice massimo, con l’aiuto dell’astronomo egizio Sosigene di Alessandria. Quando il senato romano decise di dedicare l’ottavo mese dell’anno a Ottaviano Augusto, qualcuno fece notare che quel mese contava solo 30 giorni, mentre luglio, dedicato a Giulio Cesare, ne contava 31. Per non fare torto al nuovo imperatore, si decise allora di aggiungere un giorno ad agosto, togliendolo a febbraio, che finì così per averne 28 (e, ogni quattro anni, per ragioni astronomiche, 29).

Quanto al freddo pungente del 29, 30 e 31 gennaio, studi scientifici precisano che non c’è evidenza che siano sempre questi i giorni dell’anno con le temperature più basse. Un detto bonefrano, relativo proprio al mese di febbraio, recita per esempio: se ’i jurne me’ fuss’re juste,/ facerrije quegghià ’u vine dende ’i vutte (“se i miei giorni fossero giusti, farei solidificare il vino nelle botti”). Come a dire che se pure febbraio potesse disporre di 31, o almeno di 30 giorni, le temperature sarebbero ancora rigidissime alla fine del mese. In ogni caso le leggende popolari – e con esse i proverbi – rimangono uno strumento, forse il più affascinante, del mondo contadino per tramandare i segreti della natura, perfino nel pieno dell’inverno, quando il suo ciclo sembra fermo. E anche a questo periodo dell’anno non mancano i racconti del folklore popolare, come quello del litigio tra gennaio e la merla.☺

 

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