Nuovi stili di gita
9 Ottobre 2024
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Nuovi stili di gita

Ottobre. Tempo di ritorni alla tiepida quotidianità autunnale. Tempo, anche, per gli insegnanti, di progetti e percorsi che guardano già alla primavera, perché l’anno scolastico viene programmato adesso, in un sano fermento da “dietro le quinte” che prelude al lungo tour de force invernale.
Se ormai da tempo è entrata nell’ uso comune l’espressione “nuovi stili di vita”, per indicare quel complesso di buone pratiche basate sul rispetto dell’ambiente e sul prendersi cura dell’altro, stavolta potremmo giocare con le parole e proporre “Nuovi stili di Gita”, per indicare anzitutto la preferenza spiccata per dei viaggi d’istruzione “primaverili” con meno visite guidate sonnolente e più attenzione a intercettare gli interessi e le esigenze dei ragazzi e ad arricchirsi di contenuti particolarmente significativi; e poi per indicare la scelta di un tema speciale, l’economia solidale.
Un argomento quanto mai vicino alla quotidianità dei nostri giovani studenti, spesso vittime inconsapevoli di operazioni pubblicitarie impietose che – sfruttando la fragilità e la mutevolezza della loro età – li deviano al più vuoto consumismo e li trattano come carne da macello facendone dei puri consumatori senza cervello.
Un ottimo vademecum può essere, nello zaino di quest’anno, ConsumaTTori. Per un nuovo stile di vita, un intramontabile e gradevolissimo testo di Francesco Gesualdi (La Scuola, Brescia, 2009) che, intervistato da Vittorio Sammarco, chiacchiera amabilmente – convincendo e facendosi capire – di consumo critico, commercio equo e solidale, car sharing, riciclaggio, riuso, agricoltura biologica, multinazionali, Sud del mondo, gruppi di acquisto solidali, sobrietà ma anche di intrecci fra affari e politica, di organismi come l’Organizzazione Mondiale del Commercio, di crisi di solitudine degli adolescenti.
Il tutto, raccontato da chi non si limita a proporre ma vive in prima persona, dagli anni ’80, questo “nuovo modello di sviluppo” e così ha chiamato il suo Centro di ricerca, a Vecchiano, in provincia di Pisa, in cui – oltre a studiare – alcune famiglie si sono unite per condividere una vita comunitaria ispirata ai princìpi dell’economia etica. E sono felici.
Un viaggio d’istruzione potrebbe snodarsi così, innanzitutto con una tappa “interattiva” al CNMS di Vecchiano, che potrebbe coronare la lettura del libro-intervista di Gesualdi, ma anche l’ approfondimento della biografia dello stesso Francuccio, chiamato così da don Lorenzo Milani, di cui fu allievo a Barbiana e dal quale ereditò la mania dell’impegno per le cose giuste, per il riscatto dei poveri, per una società dai meccanismi più puliti.
Oggi Barbiana non è più quattro case raccolte attorno ad una canonica di improbabile accesso: la Fondazione don Lorenzo Milani (www.donlorenzomilani.it), infatti, organizza ormai da qualche anno percorsi didattici e visite guidate per adulti, scuole, gruppi, e favorisce così la conoscenza dei luoghi milaniani, del metodo didattico del priore (moderno e in grado di insegnare ad insegnare ancora oggi), del suo pensiero.
Con una sapiente lettura antologica dei passi più significativi di Lettera ad una professoressa (e con un’ introduzione efficace ai fermenti dell’Italia alla vigilia del ’68, fatta in maniera più approfondita o meno, a seconda dell’età degli studenti coinvolti), una visita a Barbiana sarà quanto di più azzeccato per conoscere la modernità di don Milani e toccare con mano cos’è la lotta autentica alla dispersione scolastica, su cui si impernia tanta parte dei fondi stanziati per le scuole dal PNRR. Dunque Vecchiano (in provincia di Pisa), Barbiana (in quella di Firenze), e poi… una doppia opzione magari! Lucca per i più grandicelli, nella cui provincia sarebbe utile – per un’immersione nella Resistenza – puntare alla visita di Sant’Anna di Stazzema; e il Parco di Pinocchio a Collodi per i più piccini, purché Pinocchio sia letto e studiato non più con l’occhio del bambino (che pure vi trova un’infinità di spunti di riflessione) ma con quello vigile e più adulto di chi coglie, dietro ai personaggi più inverosimili o buffi, un severo ritratto dei vizi e delle virtù umane.
“Nuovi stili di Gita”? Perché no. Potrebbe piacere.
Buon anno scolastico.☺

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