“Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura” (Gv 4,34).
Amici, che giornata! Il Maestro è venuto ad aprirci gli occhi. Perché Gesù non apre soltanto gli occhi ai ciechi – quelli vedono bene se sanno che è lui il Messia! -, ma anche a noi, accecati dal nostro egoismo. Ci parla di cibo e noi pensiamo alla pagnotta di pane. Lo vediamo parlare con una donna e restiamo perplessi. Quante catene attanagliano pensieri e sentimenti, quanta ottusità! Pieni come siamo di pregiudizi, non abbiamo colto la fretta del Maestro. Non vedeva l’ora di sedersi al pozzo e incontrare la Samaritana, la cerva assetata di verità, la non-amata, la creatura in fuga dalla propria vita che esce a un’ora insolita, in lite con un mondo che la emargina perché fuori-legge. Vuole incontrare tutti i samaritani – i fratelli rigettati – e i nostri cuori che faticano a convertirsi! Ha fretta, parla, sparge perle e noi non apprezziamo, non capiamo! Cosa gli diciamo? Mangia! Sì, perché per noi non c’è niente di più importante che il mangiare. Diciamo, da stolti, che l’importante è la salute (con che coraggio a chi è inchiodato a un letto di ospedale o a chi lo assiste?). Ma il cuore, la sete di infinito che dà senso al pane e alla salute, chi lo cura? Gesù è venuto a mietere i cuori che biondeggiano. Qualcuno ha seminato: i profeti che abbiamo incontrato sul nostro cammino. Qualcuno raccoglie: chi ha fame di amore. Lui, Gesù, fa crescere… e ci invita a dargli i nostri piccoli chicchi di grano per prepararci un prodotto tipico di chi ama davvero che si chiama “pane e gioia”.☺ r.manes@hotmail.it
“Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura” (Gv 4,34).
Amici, che giornata! Il Maestro è venuto ad aprirci gli occhi. Perché Gesù non apre soltanto gli occhi ai ciechi – quelli vedono bene se sanno che è lui il Messia! -, ma anche a noi, accecati dal nostro egoismo. Ci parla di cibo e noi pensiamo alla pagnotta di pane. Lo vediamo parlare con una donna e restiamo perplessi. Quante catene attanagliano pensieri e sentimenti, quanta ottusità! Pieni come siamo di pregiudizi, non abbiamo colto la fretta del Maestro. Non vedeva l’ora di sedersi al pozzo e incontrare la Samaritana, la cerva assetata di verità, la non-amata, la creatura in fuga dalla propria vita che esce a un’ora insolita, in lite con un mondo che la emargina perché fuori-legge. Vuole incontrare tutti i samaritani – i fratelli rigettati – e i nostri cuori che faticano a convertirsi! Ha fretta, parla, sparge perle e noi non apprezziamo, non capiamo! Cosa gli diciamo? Mangia! Sì, perché per noi non c’è niente di più importante che il mangiare. Diciamo, da stolti, che l’importante è la salute (con che coraggio a chi è inchiodato a un letto di ospedale o a chi lo assiste?). Ma il cuore, la sete di infinito che dà senso al pane e alla salute, chi lo cura? Gesù è venuto a mietere i cuori che biondeggiano. Qualcuno ha seminato: i profeti che abbiamo incontrato sul nostro cammino. Qualcuno raccoglie: chi ha fame di amore. Lui, Gesù, fa crescere… e ci invita a dargli i nostri piccoli chicchi di grano per prepararci un prodotto tipico di chi ama davvero che si chiama “pane e gioia”.☺ r.manes@hotmail.it
“Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura” (Gv 4,34).
Amici, che giornata! Il Maestro è venuto ad aprirci gli occhi. Perché Gesù non apre soltanto gli occhi ai ciechi – quelli vedono bene se sanno che è lui il Messia! -, ma anche a noi, accecati dal nostro egoismo. Ci parla di cibo e noi pensiamo alla pagnotta di pane. Lo vediamo parlare con una donna e restiamo perplessi. Quante catene attanagliano pensieri e sentimenti, quanta ottusità! Pieni come siamo di pregiudizi, non abbiamo colto la fretta del Maestro. Non vedeva l’ora di sedersi al pozzo e incontrare la Samaritana, la cerva assetata di verità, la non-amata, la creatura in fuga dalla propria vita che esce a un’ora insolita, in lite con un mondo che la emargina perché fuori-legge. Vuole incontrare tutti i samaritani – i fratelli rigettati – e i nostri cuori che faticano a convertirsi! Ha fretta, parla, sparge perle e noi non apprezziamo, non capiamo! Cosa gli diciamo? Mangia! Sì, perché per noi non c’è niente di più importante che il mangiare. Diciamo, da stolti, che l’importante è la salute (con che coraggio a chi è inchiodato a un letto di ospedale o a chi lo assiste?). Ma il cuore, la sete di infinito che dà senso al pane e alla salute, chi lo cura? Gesù è venuto a mietere i cuori che biondeggiano. Qualcuno ha seminato: i profeti che abbiamo incontrato sul nostro cammino. Qualcuno raccoglie: chi ha fame di amore. Lui, Gesù, fa crescere… e ci invita a dargli i nostri piccoli chicchi di grano per prepararci un prodotto tipico di chi ama davvero che si chiama “pane e gioia”.☺ r.manes@hotmail.it
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