paura e capitalismo
21 Marzo 2010 Share

paura e capitalismo

 

Quando si parla di sicurezza i Governi delle destre, non solo nostrane, sembra che abbiano maggiore efficienza nell’affrontare il problema, combatterlo, reprimerlo. La sicurezza è “Il Problema” di tanti abitanti del mondo occidentale che si sentono minacciati nella loro incolumità personale e nelle loro piccole proprietà private. E i nostri governanti questo lo sanno molto bene, tanto che tutti, a turno, si ergono a paladini della Giustizia. Solo però quando si tratta di perseguire e reprimere gli “stranieri”. Recentemente tutti i mezzi di informazione parlano di emergenza stupri, pochi però hanno diffuso i dati sulle violenze sessuali che, nel 2008, sono diminuiti dell’8% rispetto al 2007 e, fatto non meno trascurabile, sono commessi per oltre il 60% da Italiani che, ahinoi, in Italia ci vivono da sempre. Se a ciò si aggiunge che quasi la totalità degli stupri commessi da “stranieri” viene regolarmente denunciata, mentre tante violenze commesse da Italiani, spesso tra le mura domestiche, rimangono tra tali mura, il quadro è completo.

E allora, dov’è l’emergenza? Chi ha sbagliato deve pagare! Così tuonava nei tg in prima serata il nostro Presidente del Senato a proposito della Giustizia, nessuno però ha osato chiedergli se crede che un giorno, la Giustizia, possa davvero essere uguale per tutti o se, leggi ad personam alla mano, ci sarà sempre qualcuno che è più uguale. Quando a commettere un reato sono extracomunitari o romeni l’episodio  diventa “emergenza”. Tutti però dimenticano che il mondo è abitato da uomini in tutte le possibili variabili e che, inevitabilmente, insieme a manodopera a buon mercato, importiamo anche persone che vivono oltre i margini della legalità, come del resto tanti Italiani che delinquono, e non solo in Italia. Dobbiamo avere paura, questo è l’obiettivo del bailamme mediatico cui siamo sottoposti dai replicanti del Grande Comunicatore. Bombardarci di notizie sugli episodi di microcriminalità ci fa avere paura, e ciò fa inevitabilmente il gioco della destra di regime, che vede aumentare a dismisura i propri consensi. L’emergenza è ciò che il Quarto Potere, cioè l’informazione, vuol farci percepire come tale, oltre che, fatto non meno trascurabile, far passare in secondo piano i grandi problemi della criminalità organizzata, della corruzione, dei tanti miliardi di euro pubblici dati alle banche, del Parlamento ostaggio di leggi a proprio uso e consumo, della finanza creativa e del mercantilismo che tanti danni stanno creando in Italia e nel mondo e a cui la destra di Governo non è in grado di dare una risposta credibile.

Le ronde dei civili, di cui si parla da giorni in tutti i giornali e telegiornali, è un altro grande bluff del nostro Grande Illusionista, così come lo è stato l’Esercito a pattugliare le strade delle nostre città, e non risolverà l’irrisolvibile problema della sicurezza. La migrazione di interi popoli dal sud del mondo dipende unicamente dalla distribuzione ineguale della ricchezza e, piaccia o no, tali popoli continueranno a migrare e a reclamare la loro “dose” di benessere. Se da una parte il “dio denaro” può creare benessere, dall’altra è fonte di micro e macro-criminalità, sopraffazione, corruzione, schiavismo e guerre, guerreggiate e non. Che il tamarro in SUV 4×4 con i fantozziani sedili in pelle umana o il Commendatore con Porche, villa e Fabbrichetta, debba il suo benessere a tanta carne da macello a buon mercato, è una questione che non prescinde da ciò ed è l’essenza stessa del Capitalismo mercantile. E che questi soggetti, così come tanti altri, si sentano minacciati nella loro sicurezza è solo un inevitabile effetto collaterale.

“Un nuovo Capitalismo dal volto umano” di cui si ciancia il Tremonti nazionale nelle sue pubbliche uscite all’indomani del crollo dei mercati, è mera utopia, una contraddizione in termini che verrà puntualmente smentita dalla storia. Il Capitalismo ha come unico obiettivo produrre profitto. Esso si fissa principalmente laddove le braccia lavorative sono più a basso costo: siano esse in Cina, nello scantinato di Manila o nel basso napoletano; di uomini, donne, bambini o immigrati clandestini. Finché ci saranno bocche affamate, nuove terre da colonizzare e nuovi schiavi, il Capitale continuerà a fare il Capitale e milioni di persone continueranno ad essere macinate nel tritacarne della produttività. Fino a quando ci sarà il “dio denaro” ci saranno ricchi e poveri, sfruttatori e sfruttati, guerre e sopraffazioni, migrazioni e delinquenti.

È nella natura delle cose, che piaccia o no. ☺

terraecolle@gmail.com

 

 

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