Risveglio dei sindaci
Lettera aperta a quanti temono di sfregare un fiammifero
I piromani ci insegnano che dando fuoco in più punti facilmente l’incendio divampa e diventa inarrestabile. Ci sono buone premesse perché quanto accade in natura diventi realtà, metaforicamente si intende, in questo ancora troppo accidioso Molise dove gli inquilini del palazzo hanno reso la regione l’ente più inutile e dannoso per la vita dei cittadini. Sostanzialmente svolgono due attività: salvaguardarsi il culo contro quanti tentano di sfilar loro la poltrona e guardarsi l’ombelico felici di essere ancora seduti al loro posto. Manca solo che davanti allo specchio si interroghino su chi sia il meglio del contado!
Assistiamo di contro, con crescente interesse, al risveglio dei sindaci, molti dei quali aderenti al Biodistretto, che stanno facendosi carico del bene comune e cominciano a muovere i primi passi insieme, consapevoli che questo lembo di terra non lo abbiamo ereditato dai nostri padri ma avuto in prestito dai nostri figli. Il lavoro del sindaco in verità non è semplice: dall’ordinaria amministrazione alla scarsità crescente del personale, dalle lamentele dei cittadini fino ai progetti di sviluppo per far fronte ai bisogni del territorio, ce n’è abbastanza per non dormire sonni tranquilli.
Le nuove sfide, quali la sanità diffusa sul territorio e la salvaguardia dell’ambiente, sono inderogabili ed esigono un supplemento di coraggio e di impegno per riuscire a guardare oltre il proprio campanile. Queste battaglie non possono essere combattute da soli o in ordine sparso: o si vincono insieme o sarà la catastrofe per tutta la regione.
Sanità
A nulla sono valse, almeno per il momento ma non demordiamo, la scelta popolare capeggiata dai sindaci e il pronunciamento della maggioranza dei consiglieri regionali per l’ospedale Covid a Larino. Giochi di quel palazzo mefitico, abitato purtroppo da persone messe lì da noi, complice il ministro della salute che ha contraddetto se stesso, hanno bocciato la realizzazione dell’unico progetto sensato tanto che si è completamente impreparati ad affrontare le conseguenze negative, ora che il virus sta tornando prepotente sulla scena. Solo investimenti seri e qualificati nella medicina del territorio possono non solo impedire il terrore del ricovero ospedaliero e il blocco dei nosocomi ma soprattutto possono dare un respiro nuovo ai malati per essere curati nel loro ambiente. Molto dipenderà dall’azione comune dei sindaci. È in loro potere pretendere un futuro migliore per le persone più deboli e fragili presenti nelle loro comunità. Se sfregheranno il loro fiammifero il fuoco che divamperà non potrà essere ignorato da chi si accinge a spendere in modo clientelare i fondi destinati alla sanità che arriveranno in abbondanza.
Ambiente
I parassiti che ci governano a livello regionale vogliono avere le mani libere per cui non hanno alcuna intenzione di deliberare perché il Molise sia dichiarato a vocazione agro-alimentare e turistica e quindi indisponibile al saccheggio da parte di potenti società che tra pali eolici sempre più impattanti e mostruosi (i prossimi saranno alti circa duecento metri) e consumo di terreni per impianti fotovoltaici (si parla di quattrocento ettari) renderanno irriconoscibile e inabitabile la regione. Sia ben chiaro che non siamo assolutamente contrari alla cosiddetta energia pulita o alle fonti rinnovabili ma se queste devono distruggere l’ambiente allora è guerra aperta. È mai possibile che i pannelli solari debbano essere messi su terreni fertili e irrigui quando possono essere posti su tetti, discariche, capannoni, ecc.? Aspettiamo fiduciosi anche la mobilitazione dei sindaci non ancora coinvolti, prima che sia troppo tardi, e il ravvedimento di quelli che per qualche misero vantaggio hanno già consentito, a cuor leggero, alla devastazione del loro habitat.
L’incontro dei sindaci con la Soprintendenza, promosso dal Biodistretto. Obiettivo: salvaguardia dell’ambiente
Nell’incontro con la Soprintendenza, promosso a Larino dal Biodistretto, per arginare i danni irreparabili che stanno per abbattersi sulla regione, c’è stata intesa totale tra i sindaci presenti e non disponibili allo scempio e l’ente preposto alla salvaguardia dei nostri beni. Nell’incontro successivo con l’assessore regionale preposto alla tutela e salvaguardia dell’ambiente, nonostante la ferma volontà dei sindaci, l’assessore ci è sembrato vago e possibilista su entrambi i versanti (salvaguardia ma anche non), della serie: avete tutte le ragioni del mondo e tutta la mia comprensione ma valuteremo le proposte che arriveranno e decideremo di volta in volta. Occorre perciò che i sindaci non mollino questa battaglia ma anzi coinvolgano sempre di più i cittadini perché, con le buone o con la forza, il fuoco della passione per la difesa delle terre divampi e ne impedisca la distruzione.
Su questi temi vitali per il nostro futuro abbiamo notato attenzione e interesse positivo anche dell’informazione regionale, indispensabile per far arrivare il messaggio chiaro e forte. Dimostreremo così ancora una volta la veridicità dell’assioma: quando il popolo sente il potere vacilla!☺