Con l’ineffabile leggerezza che la caratterizza, la deputata frentana Sabrina de Camillis riesce ad abbracciare gli opposti con la più grande apertura: l’altro ieri Patriciello e Iorio, due politicamente non proprio in sintonia; ieri le manifestazioni pro potenziamento ospedale Vietri di Larino e le tesi di chi vuole ridurlo a presidio sanitario; oggi la battaglia per l’affissione del crocifisso nelle scuole asserendo che lo avrebbe portato ben in evidenza sul petto e il pronunciamento sulla ghettizzazione degli studenti stranieri nella scuola dell’obbligo, appoggiando la mozione Cota. Ecco quanto asserisce in un italiano sciacquato nel Biferno in parlamento, secondo il testo stenografato: Signor Presidente, innanzitutto condivido appieno la mozione Cota ed altri n. 1-00033 (Nuova formulazione), così come riformulata, e vorrei aggiungere la mia firma alla stessa. Inoltre, esprimo disagio in questo momento, come parlamentare, come donna e come madre, perché mai avrei potuto immaginare di dover difendere le idee sulle quali si fonda la Costituzione in Italia, e di dover ipotizzare che, in alcuni casi, bisogna forse vergognarsi di difendere quelle che sono le regole di base in questo Paese.
Allora, concludo il mio intervento chiedendo a tutti noi e a me stessa per prima: se fossi costretta ad andare in un Paese dove non si parla l'italiano e i miei figli fossero inseriti in una classe dove non capiscono una parola di quello che gli avviene intorno (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania), che cosa sarebbe quello? Non sarebbe razzismo?
PRESIDENTE. Deve concludere.
SABRINA DE CAMILLIS Allora, quello che noi stiamo facendo è proprio evitare che vi sia un razzismo al contrario.
Onorevole, continui a sorprenderci, anche se non l’abbiamo capita. Che cosa sarebbe il Molise senza di lei?!
Con l’ineffabile leggerezza che la caratterizza, la deputata frentana Sabrina de Camillis riesce ad abbracciare gli opposti con la più grande apertura: l’altro ieri Patriciello e Iorio, due politicamente non proprio in sintonia; ieri le manifestazioni pro potenziamento ospedale Vietri di Larino e le tesi di chi vuole ridurlo a presidio sanitario; oggi la battaglia per l’affissione del crocifisso nelle scuole asserendo che lo avrebbe portato ben in evidenza sul petto e il pronunciamento sulla ghettizzazione degli studenti stranieri nella scuola dell’obbligo, appoggiando la mozione Cota. Ecco quanto asserisce in un italiano sciacquato nel Biferno in parlamento, secondo il testo stenografato: Signor Presidente, innanzitutto condivido appieno la mozione Cota ed altri n. 1-00033 (Nuova formulazione), così come riformulata, e vorrei aggiungere la mia firma alla stessa. Inoltre, esprimo disagio in questo momento, come parlamentare, come donna e come madre, perché mai avrei potuto immaginare di dover difendere le idee sulle quali si fonda la Costituzione in Italia, e di dover ipotizzare che, in alcuni casi, bisogna forse vergognarsi di difendere quelle che sono le regole di base in questo Paese.
Allora, concludo il mio intervento chiedendo a tutti noi e a me stessa per prima: se fossi costretta ad andare in un Paese dove non si parla l'italiano e i miei figli fossero inseriti in una classe dove non capiscono una parola di quello che gli avviene intorno (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania), che cosa sarebbe quello? Non sarebbe razzismo?
PRESIDENTE. Deve concludere.
SABRINA DE CAMILLIS Allora, quello che noi stiamo facendo è proprio evitare che vi sia un razzismo al contrario.
Onorevole, continui a sorprenderci, anche se non l’abbiamo capita. Che cosa sarebbe il Molise senza di lei?!
Con l’ineffabile leggerezza che la caratterizza, la deputata frentana Sabrina de Camillis riesce ad abbracciare gli opposti con la più grande apertura: l’altro ieri Patriciello e Iorio, due politicamente non proprio in sintonia; ieri le manifestazioni pro potenziamento ospedale Vietri di Larino e le tesi di chi vuole ridurlo a presidio sanitario; oggi la battaglia per l’affissione del crocifisso nelle scuole asserendo che lo avrebbe portato ben in evidenza sul petto e il pronunciamento sulla ghettizzazione degli studenti stranieri nella scuola dell’obbligo, appoggiando la mozione Cota. Ecco quanto asserisce in un italiano sciacquato nel Biferno in parlamento, secondo il testo stenografato: Signor Presidente, innanzitutto condivido appieno la mozione Cota ed altri n. 1-00033 (Nuova formulazione), così come riformulata, e vorrei aggiungere la mia firma alla stessa. Inoltre, esprimo disagio in questo momento, come parlamentare, come donna e come madre, perché mai avrei potuto immaginare di dover difendere le idee sulle quali si fonda la Costituzione in Italia, e di dover ipotizzare che, in alcuni casi, bisogna forse vergognarsi di difendere quelle che sono le regole di base in questo Paese.
Allora, concludo il mio intervento chiedendo a tutti noi e a me stessa per prima: se fossi costretta ad andare in un Paese dove non si parla l'italiano e i miei figli fossero inseriti in una classe dove non capiscono una parola di quello che gli avviene intorno (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania), che cosa sarebbe quello? Non sarebbe razzismo?
PRESIDENTE. Deve concludere.
SABRINA DE CAMILLIS Allora, quello che noi stiamo facendo è proprio evitare che vi sia un razzismo al contrario.
Onorevole, continui a sorprenderci, anche se non l’abbiamo capita. Che cosa sarebbe il Molise senza di lei?!
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