Il disinteresse o la tiepidezza dei rapporti fra le associazioni è elemento costantemente presente nella nostra realtà e non soltanto in provincia. Vogliamo a questo proposito fare qualche riflessione. Un elemento emerge: molte associazioni – da quelle ambientalistiche a quelle socio-politiche – non intendono confondersi con associazioni di secondo livello – Libera è una di queste – , pur in presenza di una chiara e conclamata contiguità politica, come per esempio può essere la difesa dell’ambiente, del territorio, del lavoro, del welfare state, della sanità pubblica, ambiti aggrediti dalla corruzione a tutti i livelli o comunque da quella prassi che noi indichiamo con frasi del tipo “non vedo”, “non sento”, “non voglio essere coinvolto perché è troppo comodo farsi i fatti propri e scaricare sugli altri le responsabilità civili”. Questo atteggiamento è tipico della “massa grigia”. La preoccupazione maggiore delle associazioni che conosciamo è la strenua difesa della propria autonomia, del proprio mondo, perche hanno il timore che vengano fagocitate, perdendo così la propria originaria autonomia.
Questa preoccupazione non ha motivo di essere, perché non fa altro che alimentare un soggettivismo, sempre più deleterio. Infatti, pensando alle lotte contro l’eolico selvaggio, contro l’impiantistica del fotovoltaico, a quelle in difesa della sanità pubblica e del territorio emerge chiara questa complessa incapacità di relazionarsi fra le associazioni, ognuna delle quali reclama la propria “indiscussa” primazia. Per noi, invece, “far gruppo” è molto importante; la rete, e noi lo sosteniamo da sempre, è l’unico strumento per non sentirsi isolati e per ottenere risultati vantaggiosi per tutta la collettività. Riconosciamo che è molto arduo fare rete e cercare di costruire segmenti di percorsi condivisi. Tuttavia, Libera questa sfida l’ha fatta sua e, grazie alle campagne contro la corruzione – autentico flagello della vita democratica -, alle illegalità di ogni tipo che si diffondono in maniera pericolosa, alla promozione di “Riparte il futuro” – espressione che vuole indicare quella gamma di iniziative che la vede impegnata nella sfida contro la miseria e la povertà, terribilmente ampliate dall’attuale irrefrenabile crisi economica -; l’associazione Libera, dicevamo, cerca di diffondere una costante e pratica collaborazione fra le associazioni e i movimenti, finalizzata ad uno scopo essenziale, che è non solo il conseguimento dell’obiettivo ma anche quello di elevare i livelli della partecipazione civile e politica alle vicende della “polis”. Questa prassi progettuale, in effetti, è la grande provocazione civile; questa è la vera e autentica prova di responsabilità che chiediamo alla cittadinanza e al multiforme arcipelago delle associazioni. Di qui, grazie a questa ragnatela di interessi, possiamo augurarci di conseguire risultati concreti nell’ambito della difesa e della promozione culturale del nostro territorio, a vocazione in prevalenza agro-turistica, la cui progettualità industriale e di sviluppo complessivo deve assolutamente percorrere l’itinerario della ecosostenibilità, che valorizzi concretamente l’agricoltura, la zootecnia, la pesca e quanto sia utile a dar risalto al nostro paesaggio, ai nostri spazi nei quali è possibile ancora trovare e alimentare quella simbiosi fra le persone e il territorio, che noi abbiamo il dovere di preservare, consegnandolo in condizioni dignitosamente sane ai nostri giovani. Formare le coscienze e rimodellare il presente in forme più vivibili equivale a porre le basi di un “domani” diverso dall’oggi, in cui la partecipazione responsabile sia l’elemento di coesione delle diversità, che debbono sì confliggere dialetticamente fra di loro ma anche dare prova di saper costruire progetti di vita civile condivisa, fondata sulla giustizia sociale e sull’ applicazione delle norme fondamentali della nostra carta Costituzionale. Per questa sfida noi di Libera ci dichiariamo sempre disponibili.
Se poi da ciò noi vedremo la nascita e l’affermazione di gruppi politici, che intendano la politica come autentico servizio a favore della collettività e come tensione a superare l’attuale critica congiuntura antidemocratica e antipopolare, allora vorrà dire che il nostro impegno e la nostra visione del far politica avranno avuto un senso autentico.☺
Il disinteresse o la tiepidezza dei rapporti fra le associazioni è elemento costantemente presente nella nostra realtà e non soltanto in provincia. Vogliamo a questo proposito fare qualche riflessione. Un elemento emerge: molte associazioni – da quelle ambientalistiche a quelle socio-politiche – non intendono confondersi con associazioni di secondo livello – Libera è una di queste – , pur in presenza di una chiara e conclamata contiguità politica, come per esempio può essere la difesa dell’ambiente, del territorio, del lavoro, del welfare state, della sanità pubblica, ambiti aggrediti dalla corruzione a tutti i livelli o comunque da quella prassi che noi indichiamo con frasi del tipo “non vedo”, “non sento”, “non voglio essere coinvolto perché è troppo comodo farsi i fatti propri e scaricare sugli altri le responsabilità civili”. Questo atteggiamento è tipico della “massa grigia”. La preoccupazione maggiore delle associazioni che conosciamo è la strenua difesa della propria autonomia, del proprio mondo, perche hanno il timore che vengano fagocitate, perdendo così la propria originaria autonomia.
Questa preoccupazione non ha motivo di essere, perché non fa altro che alimentare un soggettivismo, sempre più deleterio. Infatti, pensando alle lotte contro l’eolico selvaggio, contro l’impiantistica del fotovoltaico, a quelle in difesa della sanità pubblica e del territorio emerge chiara questa complessa incapacità di relazionarsi fra le associazioni, ognuna delle quali reclama la propria “indiscussa” primazia. Per noi, invece, “far gruppo” è molto importante; la rete, e noi lo sosteniamo da sempre, è l’unico strumento per non sentirsi isolati e per ottenere risultati vantaggiosi per tutta la collettività. Riconosciamo che è molto arduo fare rete e cercare di costruire segmenti di percorsi condivisi. Tuttavia, Libera questa sfida l’ha fatta sua e, grazie alle campagne contro la corruzione – autentico flagello della vita democratica -, alle illegalità di ogni tipo che si diffondono in maniera pericolosa, alla promozione di “Riparte il futuro” – espressione che vuole indicare quella gamma di iniziative che la vede impegnata nella sfida contro la miseria e la povertà, terribilmente ampliate dall’attuale irrefrenabile crisi economica -; l’associazione Libera, dicevamo, cerca di diffondere una costante e pratica collaborazione fra le associazioni e i movimenti, finalizzata ad uno scopo essenziale, che è non solo il conseguimento dell’obiettivo ma anche quello di elevare i livelli della partecipazione civile e politica alle vicende della “polis”. Questa prassi progettuale, in effetti, è la grande provocazione civile; questa è la vera e autentica prova di responsabilità che chiediamo alla cittadinanza e al multiforme arcipelago delle associazioni. Di qui, grazie a questa ragnatela di interessi, possiamo augurarci di conseguire risultati concreti nell’ambito della difesa e della promozione culturale del nostro territorio, a vocazione in prevalenza agro-turistica, la cui progettualità industriale e di sviluppo complessivo deve assolutamente percorrere l’itinerario della ecosostenibilità, che valorizzi concretamente l’agricoltura, la zootecnia, la pesca e quanto sia utile a dar risalto al nostro paesaggio, ai nostri spazi nei quali è possibile ancora trovare e alimentare quella simbiosi fra le persone e il territorio, che noi abbiamo il dovere di preservare, consegnandolo in condizioni dignitosamente sane ai nostri giovani. Formare le coscienze e rimodellare il presente in forme più vivibili equivale a porre le basi di un “domani” diverso dall’oggi, in cui la partecipazione responsabile sia l’elemento di coesione delle diversità, che debbono sì confliggere dialetticamente fra di loro ma anche dare prova di saper costruire progetti di vita civile condivisa, fondata sulla giustizia sociale e sull’ applicazione delle norme fondamentali della nostra carta Costituzionale. Per questa sfida noi di Libera ci dichiariamo sempre disponibili.
Se poi da ciò noi vedremo la nascita e l’affermazione di gruppi politici, che intendano la politica come autentico servizio a favore della collettività e come tensione a superare l’attuale critica congiuntura antidemocratica e antipopolare, allora vorrà dire che il nostro impegno e la nostra visione del far politica avranno avuto un senso autentico.☺
Il disinteresse o la tiepidezza dei rapporti fra le associazioni è elemento costantemente presente nella nostra realtà e non soltanto in provincia.
Il disinteresse o la tiepidezza dei rapporti fra le associazioni è elemento costantemente presente nella nostra realtà e non soltanto in provincia. Vogliamo a questo proposito fare qualche riflessione. Un elemento emerge: molte associazioni – da quelle ambientalistiche a quelle socio-politiche – non intendono confondersi con associazioni di secondo livello – Libera è una di queste – , pur in presenza di una chiara e conclamata contiguità politica, come per esempio può essere la difesa dell’ambiente, del territorio, del lavoro, del welfare state, della sanità pubblica, ambiti aggrediti dalla corruzione a tutti i livelli o comunque da quella prassi che noi indichiamo con frasi del tipo “non vedo”, “non sento”, “non voglio essere coinvolto perché è troppo comodo farsi i fatti propri e scaricare sugli altri le responsabilità civili”. Questo atteggiamento è tipico della “massa grigia”. La preoccupazione maggiore delle associazioni che conosciamo è la strenua difesa della propria autonomia, del proprio mondo, perche hanno il timore che vengano fagocitate, perdendo così la propria originaria autonomia.
Questa preoccupazione non ha motivo di essere, perché non fa altro che alimentare un soggettivismo, sempre più deleterio. Infatti, pensando alle lotte contro l’eolico selvaggio, contro l’impiantistica del fotovoltaico, a quelle in difesa della sanità pubblica e del territorio emerge chiara questa complessa incapacità di relazionarsi fra le associazioni, ognuna delle quali reclama la propria “indiscussa” primazia. Per noi, invece, “far gruppo” è molto importante; la rete, e noi lo sosteniamo da sempre, è l’unico strumento per non sentirsi isolati e per ottenere risultati vantaggiosi per tutta la collettività. Riconosciamo che è molto arduo fare rete e cercare di costruire segmenti di percorsi condivisi. Tuttavia, Libera questa sfida l’ha fatta sua e, grazie alle campagne contro la corruzione – autentico flagello della vita democratica -, alle illegalità di ogni tipo che si diffondono in maniera pericolosa, alla promozione di “Riparte il futuro” – espressione che vuole indicare quella gamma di iniziative che la vede impegnata nella sfida contro la miseria e la povertà, terribilmente ampliate dall’attuale irrefrenabile crisi economica -; l’associazione Libera, dicevamo, cerca di diffondere una costante e pratica collaborazione fra le associazioni e i movimenti, finalizzata ad uno scopo essenziale, che è non solo il conseguimento dell’obiettivo ma anche quello di elevare i livelli della partecipazione civile e politica alle vicende della “polis”. Questa prassi progettuale, in effetti, è la grande provocazione civile; questa è la vera e autentica prova di responsabilità che chiediamo alla cittadinanza e al multiforme arcipelago delle associazioni. Di qui, grazie a questa ragnatela di interessi, possiamo augurarci di conseguire risultati concreti nell’ambito della difesa e della promozione culturale del nostro territorio, a vocazione in prevalenza agro-turistica, la cui progettualità industriale e di sviluppo complessivo deve assolutamente percorrere l’itinerario della ecosostenibilità, che valorizzi concretamente l’agricoltura, la zootecnia, la pesca e quanto sia utile a dar risalto al nostro paesaggio, ai nostri spazi nei quali è possibile ancora trovare e alimentare quella simbiosi fra le persone e il territorio, che noi abbiamo il dovere di preservare, consegnandolo in condizioni dignitosamente sane ai nostri giovani. Formare le coscienze e rimodellare il presente in forme più vivibili equivale a porre le basi di un “domani” diverso dall’oggi, in cui la partecipazione responsabile sia l’elemento di coesione delle diversità, che debbono sì confliggere dialetticamente fra di loro ma anche dare prova di saper costruire progetti di vita civile condivisa, fondata sulla giustizia sociale e sull’ applicazione delle norme fondamentali della nostra carta Costituzionale. Per questa sfida noi di Libera ci dichiariamo sempre disponibili.
Se poi da ciò noi vedremo la nascita e l’affermazione di gruppi politici, che intendano la politica come autentico servizio a favore della collettività e come tensione a superare l’attuale critica congiuntura antidemocratica e antipopolare, allora vorrà dire che il nostro impegno e la nostra visione del far politica avranno avuto un senso autentico.☺
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