sempre peggio
17 Aprile 2010 Share

sempre peggio

 

Con la legge finanziaria per il 2008, il Parlamento dovrà affrontare, tra i tanti problemi, anche quello della ricostruzione e dello sviluppo nelle zone terremotate del Molise; la maggior parte dei progetti di edilizia privata, già approvati dagli organi competenti, aspettano solo di essere finanziati.                                                                                     

 Ora che gli anziani sono passati a miglior vita e i giovani sono fuggiti da questa terra, è ancora possibile un futuro? Qualcuno di quelli che è andato a versare lacrime nei giorni della tragedia ha pensato a cosa  e a chi serviranno quelle case che dicono di voler ricostruire? Prima che il terremoto ci colpisse, l’economia delle cosiddette zone interne della nostra regione, quelle del cratere per l’appunto, erano considerate le più depresse del Molise: l’arretratezza in agricoltura, l’assenza di piccole e medie aziende, l’inesistenza di infrastrutture strategiche per lo sviluppo erano e rimangono la prima causa dello spopolamento. Qualcuno pensa che il terremoto abbia fatto meno danni all’economia di quanto ne abbia fatto la classe politica che ci ha governato dal dopoguerra; in sintesi eravamo già terremotati prima; oggi il sisma ha fatto emergere solo quello che già c’era e che in cinque anni di governo Iorio si è esteso a tutta la Regione. Non a caso i dati forniti da Eurostat ci collocano tra le regioni peggio in salute d’Europa.

Neanche un evento così nefasto ha indotto la classe dirigente a una seria riflessione sul futuro della nostra gente. Anzi, quante volte abbiamo sentito dire, con il cinismo che contraddistingue i potenti, “senza quelle vittime non si sarebbe dichiarato neanche lo stato di emergenza”; non vi scandalizzate, sono gli stessi che hanno inventato il “modello Molise” la più grossa bufala degli ultimi cento anni per convincere gli “ingenui” (Commissione Europea, Governo Nazionale e Consiglio Regionale) ad affidare, senza alcuna garanzia, al Commissario Delegato centinaia di milioni di euro da distribuire a suo piacimento. Per la verità, il Consiglio Regionale del Molise approvò, mentre ancora si piangeva, un ordine del giorno che impegnava il Presidente della Regione a realizzare un contratto di programma plurisettoriale, pubblico/privato, per dare sollievo all’economia del cratere. Ma il Presidente Iorio ritenne l’impegno troppo vincolante, non fosse altro che per l’esigua estensione del cratere, limitato a 14 comuni, e lavorò, invece, ad un’altra idea che gli consentisse di utilizzare i fondi dei terremotati anche e soprattutto là dove il terremoto non ha fatto alcun danno. Gli interpreti del Presidente dicono che un impulso così forte alla sola area del cratere avrebbe potuto creare squilibri economici con altre zone della regione, (per avere una rappresentazione plastica della situazione bisogna immaginare una piccola Hong Kong al centro del Molise), ed ha quindi preferito lasciare le cose come stavano con buona pace di amici e compagni.

La domanda viene spontanea: come mai né la Commissione europea, né Il Governo nazionale, né altrettanto il Consiglio Regionale hanno mai chiesto conto al Presidente Commissario di come avesse speso quelle ingenti somme? La risposta viene da sé: perché erano tutti d’accordo. Anche questa volta ci accuseranno all’unanimità di qualunquismo come accade sempre più sovente da parte di chi è nel torto, ma, a proposito di qualunquismo, il Senatore Massa, già Presidente della Provincia di Campobasso e Segretario Regionale dei DS, dove è stato in questi ultimi cinque anni? A studiare da parlamentare in America? Sono sue queste dichiarazioni: “Presenterò alla ripresa autunnale dei lavori in Senato un’interrogazione al governo affinchè sia stabilito che il presidente della Regione non può più essere commissario della ricostruzione”. Ma come, non ci aveva detto, Senatore, che chi sostiene questa tesi evidentemente non conosce il titolo quinto della Costituzione? Cosa è successo, lo hanno cambiato?

Sparare sulla delegazione moliemiliana è veramente come sparare sulla croce rossa; in fatto di terremoto non ne ha azzeccata una, non è riuscita a risolvere il problema della restituzione dei tributi e contributi.  Figuriamoci il resto! ☺

 

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