si può fare
1 Ottobre 2011 Share

si può fare

 

Umberto Bossi, da Ministro della Repubblica, inneggia alla secessione della Padania. Silvio Berlusconi ha trasformato le principali sedi istituzionali nazionali in postriboli da Basso Impero. L’Italia affonda in una melma maleodorante di populismo, demagogia, affarismo accattone e egoismo nordico. Gli evasori la fanno franca, i furbi vengono idolatrati, si va in pensione più tardi e sette milioni di italiani hanno un lavoro precario. Il Mezzogiorno vive di perenni promesse pre-elettorali puntualmente disattese da un Governo strabico che non scende sotto il Rubicone.

Il Molise è una regione tecnicamente fallita che nel nuovo quadro imposto dal federalismo fiscale stenta a reggere per la fragilità del tessuto imprenditoriale e l’irrisorietà della propria base imponibile tassabile. Le diatribe di una vecchia politica non appassionano più e ricercare un filo di luce in fondo al tunnel è opera improba. Le aziende arrancano, il lavoro scompare, il reddito medio si abbassa, aumenta la povertà e c’è uno smarrimento generale in termini di fiducia nel futuro e di speranza di cambiamento. La quotidianità familiare è sconvolta dalla spese per una scuola che offre sempre meno, da una sanità che non copre più i bisogni essenziali e dalla necessità di provvedere autonomamente all’assistenza verso quei componenti del nucleo non autosufficienti, anziani o diversamente abili. L’assillo su come sbarcare il lunario, il fegato maciullato dai tormenti sui figli disoccupati e lo spettacolo sgradevole di una politica autoreferenziale, incapace di immedesimarsi nel vissuto di una famiglia media molisana, rappresentano lo specchio deforme del nostro tempo.

In un simile quadro il Molise torna al voto tra le fanfare, gli spot e le ennesime promesse del PDL di Berlusconi e Iorio che provano a rivincere le elezioni per dire all’Italia che il vento è mutato, la destra è forte e il Governo Nazionale resta saldamente in sella. Sulle spalle dei cittadini molisani si affastellano le aspettative di cambiamento del popolo italiano che ha già scelto di svoltare a sinistra con le amministrative di maggio. Oggi tutti gli istituti demoscopici danno il centrosinistra in largo vantaggio sulla destra e confermano il sorpasso del PD sul PDL come primo partito italiano. Il 16 ottobre ci sarà una doppia sfida che salderà la necessità di cambiare il Molise con quella di accelerare la fine del Governo Berlusconi-Bossi. Dopo anni, il centrosinistra si presenta unito dall’Italia dei Valori a Rifondazione Comunista e concorre con lo stesso numero di liste di Michele Iorio. Il centrodestra è passato in tre mesi dalle 14 liste di appoggio alle provinciali alle 7 liste per le regionali con la crisi del FLI, la fuga di diversi esponenti e un malumore crescente nella propria base elettorale che mal sopporta la tolda di comando Iorio-Vitagliano.

Per la prima volta da tempo immemore si sono create condizioni utili per sconfiggere il PDL e le sue liste satelliti perché la gente misura sulla propria pelle l’assenza di lavoro, le disfunzioni degli ospedali, i tagli ai servizi pubblici e la mancanza di prospettiva per sé e per i propri figli. A nulla servono i cartelloni pubblicitari, gli spot elettorali e le inaugurazioni di strade o chiese. Chi si dibatte nel disagio ritiene un insulto sperperare tanti quattrini per propagandare la politica – detersivo e si interroga sulla provenienza di tanta liquidità in un momento così critico per la popolazione. Spetta al centrosinistra unirsi intorno al candidato vincitore delle Primarie, serrare i ranghi e lottare per vincere la sfida elettorale del 16 ottobre. Non è questa l’ora delle divisioni né quella della filosofia teoretica tanto cara ai sinistri figuranti di meravigliose culture politiche. Non serve cavillare sui se o sui ma. Qui e ora c’è da lottare con determinazione per porre fine al decennio di malgoverno di Michele Iorio.

Andiamo a votare per il centrosinistra, mobilitiamoci tutti per una campagna elettorale che potrà vederci vincitori, creiamo insieme un clima di fiducia in direzione del cambiamento e diamoci da fare perché gli avversari arrancano, annaspano e sferrano colpi bassi in quanto non hanno più nulla da dire e niente da dare alla nostra terra. Mi appello alle donne e agli uomini di sinistra del Molise per chiedere loro di non lasciarsi sfuggire l’occasione storica di mandare a casa il PDL, liberare la regione e dare un segnale di speranza all’Italia che ci seguirà in diretta televisiva nazionale il 17 ottobre. La sera stessa delle primarie ho fatto gli auguri di buon lavoro a Paolo Frattura, mi sono messo a disposizione e ho confermato la mia candidatura al proporzionale nella lista del PD per fare la mia parte e agevolare la vittoria del nostro schieramento. Oggi l’interesse generale deve venire prima di ogni distinguo e, se saremo bravi a anteporre l’obiettivo strategico della liberazione del Molise da Michele Iorio su qualsivoglia altro particolarismo, vinceremo e da lì in avanti avremo tutto il tempo per ragionare, confrontarci e discutere.☺

petraroia.michele@virgilio.it

 

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