stampa e potere
21 Marzo 2010 Share

stampa e potere

 

Solo nelle nostre lande desolate è possibile che giornali e televisioni trattino la smentita del Governatore Iorio all’articolo di Repubblica sulla Parentopoli che lo riguarda, senza aver prima dato la notizia. In pratica nella Delibera CIPE, approvata il 6 marzo, il Molise è stato escluso da qualsiasi riparto sui 17,8 miliardi erogati, ma nessun giornale o televisione ha mostrato la tabella riepilogativa del Ministero. Al contrario ci si è affannati a porre il microfono sotto le labbra del Maxi-Assessore al Bilancio per far insultare chi si era sobriamente premurato di divulgare copia del provvedimento del CIPE. Si organizzano trasmissioni televisive senza contradditorio. Si tengono conferenze stampa di fine anno fianco a fianco col Presidente dell’Ordine dei Giornalisti. Si utilizzano i giornali per amplificare la propria magnificenza e propagandare le gesta immaginifiche senza un minimo di scientificità né un riferimento a numeri, atti o deliberati.

Mancano le inchieste e quando dall’esterno arrivano L’Espresso, Il Corriere della Sera, La Repubblica, Exit di La7, La Stampa, Report, ecc. si grida al complotto e alla lesa maestà. Come osano indagare sui ritardi della ricostruzione, sui debiti della sanità, sui parenti, le inchieste aperte, i bond o i finanziamenti  a navi e fuoristrada? Non c’è trasparenza. Si ha paura anche della propria ombra. Si fugge dal confronto. Dopo la trasmissione de La7 sul terremoto sfidai Iorio ad un dibattito pubblico ma non ebbi risposta. E lo stesso è accaduto col senatore Di Giacomo a proposito di sanità, di debiti accumulati, sperperi, inchieste giudiziarie e tagli ospedalieri. È scomparso. Ha avuto paura come Iorio di misurarsi in pubblico su fatti e vicende trattate da organi d’informazione nazionali liberi da ogni condizionamento locale. Questi Signori preferiscono rifugiarsi nelle poltrone delle emittenti di casa o sulla pagine dei fogli molisani senza che ci sia nessuno che li contraddica. Basta un loro starnuto per montare un servizio giornalistico di mera pubblicità. Altro che quarto potere, controllo democratico, libera manifestazione del pensiero! E se qualcuno per scelta editoriale o per lotta politica si permette di contestare il Governo Regionale si becca una bella querela secondo il vecchio motto di colpirne uno per educarne cento.

Questo è il senso della Delibera n.199 del 3.3.09 con cui la Giunta ha conferito mandato ad un legale esterno per perseguire giornali e giornalisti che hanno osato criticare il suo operato. A nulla è servito che l’Avvocatura dello Stato si sia rifiutata di curare la querela. Così come non si sono fermati di fronte all’assenza di istruttoria dell’atto dei dirigenti della Regione. Hanno superato l’ostacolo facendo svolgere al transfuga Cavaliere quale assessore più giovane le funzioni di segretario verbalizzante. Non si sono serviti del vigente Servizio di Avvocatura della Giunta che almeno avrebbe svolto gratuitamente tale compito e hanno ingaggiato un famoso professore universitario che per incominciare ha avuto 10 mila euro di anticipo. Con altri consiglieri di Centro-Sinistra abbiamo presentato una mozione per far revocare questa inquietante delibera ma coi tempi che corrono non nutriamo soverchie aspettative. C’è in giro troppa acquiescenza e rassegnazione. L’opposizione è detestata, denigrata e combattuta. Molto più comodo accomodarsi in poltrona, far finta di dire ma poi acconciarsi, adattarsi, aggiustarsi e partecipare al gioco.

Con la scusa del partito del fare o del campanile o della responsabilità istituzionale c’è chi non vede l’ora di sedersi a tavolino con la speranza di acciuffare qualche promessa. Ovviamente se l’esempio viene dall’alto figurarsi se sul territorio non si preferisca dire che stiamo tutti sulla stessa barca, che il Molise è uno solo e alla fine è meglio andare tutti d’accordo. Da questi atteggiamenti rinunciatari è maturata la sconfitta del Centro-Sinistra alle ultime elezioni regionali. E insistendo con l’emulazione dell’avversario non c’è alcuna prospettiva positiva perché i cittadini continueranno a preferire sempre l’originale alla fotocopia. Tiriamo fuori la grinta, le proposte alternative e la determinazione perché possiamo dimostrare che il Molise si può governare rispettando le leggi, attenendosi ai diritti e ai doveri, in piena trasparenza, non rifuggendo il confronto, coinvolgendo le parti sociali e sostenendo una libera stampa che funga da stimolo e da pungolo per il potere. Questa è la strada maestra da imboccare senza confondersi con la Magistratura o con la Corte dei Conti che svolgono in  totale autonomia le proprie funzioni.☺

petraroia.michele@virgilio.it

 

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