Tag "Carolina Mastrangelo"

Nello scampolo di cielo stretto tra le case si sono accese le stelle: poche, ma sufficienti per noi che le riflettiamo negli occhi. Lui mi stringe la mano e la trattiene a lungo nella sua: – Arrivederci allora. Arrivederci – gli rispondo e so che è un addio.
Mi sento leggera, più giovane, addirittura più bella e penso che veramente è lo sguardo dell’altro che ci rivela la nostra bellezza.

Mattino di pasqua

Un festoso scampanio mi sveglia. Una lama di sole disegna arabeschi sul soffitto; in quel groviglio di luce mi sembra di ravvisare il suo volto che subito si dissolve.

Venezia

Camminava trasognata con il peso di una presenza che la circondava da ogni parte come un abbraccio caldo e con la sensazione che quei luoghi non le erano sconosciuti; a Venezia c’era già stata, forse in un altro tempo della coscienza, quando era in un luogo dove i bambini non ancora nati possono assistere all’intrecciarsi di esistenze che, se si vuole, possono diventare le proprie radici.

Ho sorpreso l’alba

Oggi, alzandomi molto presto, ho sorpreso l’alba alla finestra. Il cielo notturno era inondato da tinte belle da stordire: strisce gialle sfilacciate, striature viola dagli orli dorati, stralci di porpora e carminio; colori che si muovevano, mutavano rapidamente, brillavano a volte più intensamente, a volte meno, mentre lasciavano andare gli ultimi lembi di buio e inzuppavano di luce alberi e tetti.

Ciliegio in fiore

Il mio ciliegio ha più di 20 anni e così bello non l’avevo visto mai. Aprile ha appena finito il suo lavoro di vestizione: la chioma di abbagliante candore è una nuvola impigliata tra i rami, il tronco, qua e

I prigioni

Ci sono statue di Michelangelo appena sbozzate in blocchi di marmo, esempi della pratica del non-finito, che fanno percepire un senso di sforzo, di tensione impresso nel corpo dei soggetti; questa lotta esprime una sorta di analogia simbolica tra la

Rapsodia in rosa

Senza dir niente a nessuno e senza un preventivo di spesa, il mandorlo stanotte ha messo i fiori. Una rapsodia in rosa, delicata come un’elegia, dondola a un refolo di vento e non so se nei miei occhi sia rimasto

Apprendisti erranti

“Giovani non si nasce, si diventa” afferma un mio amico 90enne col quale mi congratulavo per la sua giovanilità e capacità di coniugare antico e nuovo senza farsi spaventare dalle novità. S’intonano con la sua passione di futuro le proposte

Musica di neve

La stavamo aspettando e finalmente è qui dopo un autunno che non voleva finire e che sembrava quasi primavera. È arrivata con la sua voce di silenzio e si è distesa a terra come un’amante illibata e perversa. Ha abbracciato