Tag "Ottobre2013"
l’assessore risponde
Quali prospettive e quale futuro per l’università del Molise? Il Molise è chiamato ad avviare una riflessione di merito sul futuro della propria Università, superando i posizionamenti provinciali a favore o contro il nuovo o il vecchio Rettore,
bello e velenoso di Gildo Giannotti
Siamo ormai a fine estate ed è ancora possibile ammirare la vistosa fioritura dell’oleandro, abbondante, scalare e variegata nei colori che vanno dal bianco, al rosa e al rosso carminio; fioritura che ha inizio nei mesi di aprile-maggio e
oltre la palude di Leo Leone
“Una volta tanto, nel cuore della notte. Siamo rimasti solo Dio e io”. Quest’espressione di Etty Hillesum, presente nel diario del 4 ottobre 1943, può costituire il punto fermo, la roccia su cui fondare la propria esistenza nei momenti
camminare domandando di Antonio De Lellis
In questi ultimi mesi ho girato molto l'Italia ed ho cercato di mettere in pratica uno degli spunti di riflessione che Gustavo Esteva mi ha trasmesso a proposito del pensiero di Ivan Illich e degli Zapatisti. Non esiste un'avanguardia,
la città piange e fa pena di Roberto Roversi
Roberto Roversi ricorda Francesco Lorusso (*) La creta, la selenite e l’arenaria. Di qui nasce il colore di Bologna. Nei tramonti brucia torri e aria. A che punto è la città? La città è lì in piedi
il ritorno della diseguaglianza di Silvio Malic
“Cose inaudite dalla fondazione del mondo” (D.M.Turoldo) Con il prevalere dell’ideologia del mercato e la crisi dello Stato Sociale, le società occidentali sono attraversate da un processo che accentua le diseguaglianze e che porta in luce una tendenza ad
gli stacanovisti regionali di Domenico D’Adamo
Avete mai assistito ai lavori del consiglio regionale? Se provate a togliere l’audio, assomiglia tanto a un film di Chaplin: si sorride senza sapere il perché; se invece togliete il video, avete la sensazione di ascoltare una trasmissione radiofonica
kamal, dieci anni di Vincenzo Bacca
Ero ombra mentre carezzavo i tuoi capelli fino a sera tarda. Ogni giorno seduto all'angolo della stanza senza pareti ogni notte vegliavo il sonno illuminato dai bengala intorno le macerie. Il battito al lumicino e la calda mano