un contratto di sviluppo  di Giovanni Di Stasi
4 Ottobre 2013 Share

un contratto di sviluppo di Giovanni Di Stasi

 

Il presidente della Regione Molise, Paolo Frattura, si è impegnato senza tentennamenti a portare avanti il progetto di sviluppo agroalimentare denominato Clean Economy Molise. Lo ha fatto venerdì 13 settembre, con il sostegno dell'assessore Facciolla e dell'ing. Pillarella, nella gremita sala dell'Associazione Industriali, all'interno del Nucleo Industriale di Termoli.

Sulla base di un riscontro assai positivo da parte dei presenti, si è deciso di convocare a breve un incontro tra le parti interessate all'iniziativa, per concordare un percorso utile alla realizzazione delle idee progettuali esposte. A questo punto siamo tutti chiamati a fare la nostra parte per cogliere le opportunità che abbiamo di fronte. Per farlo, è necessario chiarire in via preliminare che il progetto in questione chiama in causa direttamente gli operatori del comparto agroalimentare, ma interpella tutti noi, per molte ragioni. La più importante di queste ragioni sta nell'urgenza di provare ad uscire dalla  grave crisi  che stiamo vivendo, radicando nella coscienza collettiva dei molisani l'idea che abbiamo un futuro, se sappiamo costruirlo. Non si tratta di chiudere gli occhi di fronte all'attuale disperata e disperante realtà economica e sociale, ma di raccogliere idee ed energie che ci consentano di uscire dal baratro nel quale siamo piombati.

La scelta di puntare sulle migliori risorse sedimentate e stratificate nel nostro territorio non credo possa alimentare dubbi e perplessità. Le risorse umane, i beni culturali e ambientali, i prodotti agroalimentari costituiscono oggettivamente i fattori imprescindibili per  una nuova partenza. Si tratta di collocarli in un ambizioso progetto di sviluppo capace di coniugare tradizione e modernità, tutela e valorizzazione, attenzione ai mercati e rafforzamento dei valori.

Di qui l'idea del Contratto di Sviluppo Clean Economy Molise, che vuole costruire nella nostra realtà un'esperienza di economia pulita nell'agroalimentare che diventi un tratto distintivo dell'identità che il Molise deve darsi e che deve saper comunicare all'interno e all'esterno. Una specifica azione di diffusione delle migliori pratiche produttive in campo agroalimentare, il rafforzamento qualitativo e quantitativo delle produzioni di pregio e la certificazione delle stesse costituiscono il primo passo del processo che si vuole attivare ed in questa fase il ruolo degli imprenditori agricoli e delle loro associazioni risulta centrale. Le industrie di trasformazione devono raccordarsi con i produttori agricoli per strutturare una filiera che deve essere completata con la realizzazione di una piattaforma logistica e commerciale capace di immettere sul mercato prodotti di alta qualità a prezzi remunerativi.

Si dirà, con giusta ragione, che in questa proposta ci sono cose già sentite. In verità, gli elementi di novità riguardano l'esistenza di una precisa idea progettuale, la capacità, peraltro tutta da dimostrare, di passare dalle parole ai fatti nella strutturazione delle filiere e nell'impegno collettivo, anch'esso da dimostrare, ad adottare procedure “pulite” e innovative in tutte la fasi delle attività produttive, di trasformazione e di commercializzazione.

I rappresentanti delle istituzioni regionali hanno già espresso la volontà di sostenere gli imprenditori interessati al Contratto di Sviluppo, le istituzioni nazionali ed europee come pure gli istituti di credito non potranno evitare di dare una risposta positiva alle richieste di finanziamento di un progetto innovativo con importanti ricadute dal punto di vista dello sviluppo e dell'occupazione. La sfida più difficile resta quella del pieno coinvolgimento dei cittadini e dei sindaci molisani in un progetto che, se si sviluppasse solo nella dimensione tecnica, rischierebbe di avere un impatto assai limitato.

I progetti realizzati dai singoli imprenditori, nell'ambito del contratto di sviluppo, potrebbero risultare scollegati l'uno dall'altro, le attività di certificazione e di adeguamento agli standard internazionali in materia di sistemi di gestione potrebbero essere insufficienti. Gli aspetti relativi alla innovazione e alla creazione di opportunità lavorative di qualità potrebbero non risultare prioritari. Di qui l'importanza di una seria e capillare attività di confronto e di condivisione dell'idea progettuale finalizzata ad una partecipazione attiva della società civile alla definizione del progetto e alla vigilanza sulla sua corretta implementazione.

Un  dibattito pubblico sugli aspetti fondamentali del Contratto di Sviluppo Clean Economy Molise può contribuire a far nascere una nuova soggettività sociale capace di riaccendere i riflettori sui gravi problemi dell'oggi, ma anche su una concreta prospettiva di rinascita che può partire dall'agroalimentare, ma deve andare ben oltre. Perché il vero obiettivo è quello di dimostrare che anche nella nostra realtà è possibile creare sviluppo durevole e occupazione di qualità.☺

giovanni.distasi@gmail.com

 

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